Capitolo 23 💕

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GRACE'S POV

"Cos'altro vorresti farmi?
Eh?
Anziché parlare tanto, perché non agisci?"
Colpisco nell'orgoglio, per una volta sono riuscita ad utilizzare bene le parole.

"Se vuoi ti accontento subito"
Mi tappo la bocca con la mano, maledicendo me stessa e la mia lingua che parla troppo.

"Non lo fare!"
Lo scongiuro spaventata.

I suoi muscoli si rilassano e sospira.

"Ah... che devo fare con te?
Perché non ti piaccio?
Perché non mi vuoi dare un bacio?"

Bella domanda.
Ma direi che ci sono tante cose e non vedo neanche l'esigenza di spiegarle.
Sono ovvie.

"Ce ne sono tante"
Dico.

"E io sono qui per ascoltarle.
Ho un mucchio di tempo"
Fa due passi indietro per lasciarmi un po' di spazzio ed incrocia le sue braccia.

E ora?
Come faccio?

Ok, calma, se trovo le parole giuste ed un modo cortese, posso farcela a non scavarmi la fossa da sola.

"Mi hai sempre preso in giro, mi baci, mi pretendi con la forza senza un minimo di gentilezza, mi tocchi ed ora sono diventato il giocattolo tuo e di Fred.
Non c'è bisogno di un genio per capirlo.
Se sapete che non sono quel tipo di ragazza, perché me?"

Perché non trovarne una che non si farebbe problemi a passare del tempo con loro, sarebbe così semplice.

Si mette a ridere come se avessi raccontato una barzelletta.
Di nuovo.

"Cosa c'è da ridere?"
Dico sembrando una bambina viziata.

Sia lui che Fred mi fanno imbestialire alla velocità della luce.
Non so chi sia peggio.
Si contendono il primo posto.

"Queste cose te le ho già dette.
Sei pura, sei innocente"
Arrossisco di colpo.

"Solo perché sono diversa?"
Si ferma e mi fissa, accarezzandomi dolcemente la guancia.

"Già, diversa"

"Grace"
Michael.
Il mio Michael.
Il mio supereroe!

"Michael!"
Jace si sposta, lasciandomi passare.
Quando sento la sua mano, stringere il mio polso.

"Se vai adesso, distruggerai ogni cosa"
Non ha lasciato trapelare nessun emozione.
Lo dice in una maniera così distaccata e fredda.

Il mio cuore fa un nome e non è il suo.

Annuisco e senza dire niente gli prendo la mano e la strattono via dal mio polso.
Lui non obbietta, rimane fermo.

Abbraccio il mio ragazzo, il più bello del mondo.
Fortunatamente non ha visto niente, ancora non aveva girato per arrivare a questo corridoio.

"Amore mio, stai bene?
Nicole ha visto che non tornavi e mi ha mandato un messaggio, lei non può uscire"

"Aspetta..."
Voglio dirgli cosa stava succedendo, non gli ho mai mentito ed iniziare ora che siamo una coppia, non è il miglior inizio.

"E tu che cazzo ci fai qui?"
Mi interrompe Michael, andando verso Jace.

Ma porca miseria, può per una santissima volta collegare quei due neuroni?
Doveva restare lì, o andarsene senza farsi vedere.

Un genio.

"Michael aspetta!"
Provo a tenerlo fermo, tirandolo per il braccio.

Si gira e mi guarda.
"Che è successo?"

Rimango in silenzio.
Adesso mi vergogno a dirgli la verità, ho un senso di colpa immenso.

Gli recherò un gran dispiacere.

"Grace!
Guardami negli occhi"
Tenta di calmarsi per non farmi andare nel pallone, ma lo vedo ed è ovvio che non è così.

"Sono rimasta con lui"
Abbasso la testa, come una bambina che confessa di aver rotto il vaso preferito di mamma del salotto.

Si rigira e uccide con lo sguardo Jace.

"Si, ci annoiavamo ed abbiamo fatto due chiacchiere"
Gli dice con te un ghigno, vittorioso.
Comunque ha raggiunto il suo obiettivo.

In quel momento vedo il mio ragazzo, buttarsi addosso a Jace.
Quest'ultimo invece ci ride sopra, come al solito.
Che demente.

"Grace è la mia ragazza.
Non ti devi avvicinare a lei.
Capito?"

Ricordo quella sera.
Anche quella volta Michael si è fatto male per colpa mia con Fred.
In entrambe le situazioni, la causa sono io.
Posso fare così tanto male alle persone che io amo?

Mi metto in mezzo ai due ragazzi.
"Basta!
Smettetela"
Solo così si fermano, ascoltando le mie urla.

Tiro un sospiro di sollievo quando noto che si son fermati.

Nel totale silenzio, prendo la mano di Michael e lo porto via con me.

Mi giro solo una volta, Jace mi saluta con un cenno di mano ed un occhiolino.

"Stai bene?
Ti fa male qualcosa?"
Dico molto velocemente, preoccupata.
"No sto bene.
Tranquilla"
Gli do un bacio sulla guancia, convinta che possa essergli d'aiuto e dargli non so quale potere curativo.





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