CAPITOLO 11

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Stranamente stamattina arrivo a scuola in orario.

E sto bene.

O meglio, cerco di stare bene.

Alla fine ieri sera non ho avuto il tempo di parlare con mio fratello perchè mi sono addormentata.. ma da una parte è meglio. Meno sa meglio è.

Arrivata a scuola vado a prendere i libri nel mio armadietto, ma qualcuno mi fa sobbalzare.

<<Serena.>>

<<Ciao Robert.>> Dico sbuffando. Nota la mia indifferenza, la mia finta indifferenza.

<<So che non ti importa.. ma vorrei parlarti.>>

<<Non ora.>>

<<Ho sbagliato, ok? Scusa! Solo che sai come stanno le cose.. sono confuso, non capisco il motivo del tuo comportamento, non capisco perchè sei così distaccata da me. So che non sei felice a causa del passato, ma ci sto provando Serena.. ci sto provando con tutto me stesso a renderti felice , ma evidentemente sbaglio qualcosa.>>

<<Ah, quindi ora sei tu quello confuso?>> Mi scappa da ridere, ma cerco di trattenermi vedendo l'espressione di Robert. <<Non sono io quella che ha tradito la tua fiducia. Non fare la vittima della situazione, ti prego.>>

<<Io non faccio la vittima. Ma anche tu mi confondi con i tuoi atteggiamenti.>>

<<Perchè? Che atteggiamenti ho? Solo perchè non ho voluto farlo? Oh scusami tanto se tu hai sempre avuto a che fare con ragazze che ci stavano sempre.>> Faccio una pausa. << Beh, io non sono così okay? Se tu non mi porti rispetto le cose non possono funzionare. Ho voluto riprovarci perchè a te tengo tantissimo, ma se le cose continuano ad andare così mi duole dirti che la finisco qua.>>

<<Prometto che farò di tutto..>> Mi accarezza la guancia. <<Davvero.>>

Chiudo il mio armadietto con forza. <<Scusa, non voglio parlarne qui.>> Mi allontano da lui. <<E poi non penso ci sia molto da dire.. le cose tra noi stanno così.>>

<<Davvero stai dando ancora peso a ciò che ho fatto tempo fa?>>

<<Certo che si.>> Certe cose purtroppo sono difficili da dimenticare, ma soprattutto da perdonare..

<<Perchè devi sempre guardare indietro?>>

<<Perchè grazie al passato ho imparato molte cose.>> Ribatto. <<Ad esempio come sei fatto realmente.>>

<<Sai benissimo che è stato uno sbaglio.>>

<<Si certo.. uno sbaglio..>>

<<Possiamo chiarire una volta per tutte?>> Si appoggia all'armadietto accanto, aspettando la mia risposta.

<<Non qui, non ora.>>

Al suono della campanella mi volto per guardare la mia classe. Noto la professoressa che entra, quindi saluto Robert con un cenno di mano e vado a sedermi al mio posto.

Appena mi accomodo al banco Lucky mi sussurra qualcosa all'orecchio. <<Allora?Hai quasi deciso di chiarire con Robert? Stamattina quando siamo arrivati insieme a scuola era davvero arrabbiato..>>

<<Quella arrabbiata dovrei essere io, eppure guarda.. sempre solare!>>

<<Sono sicuro che questa è una maschera.>>

La sua frase mi lascia senza parole. <<Beh..>>

<<Dai conosciamo tutti Robert, è fatto così..>>

<<Lucky.. tu non sai niente.. quindi..>>

<<Smith?Collins? E' interessante ciò che avete da dirvi?>> La classe posa lo sguardo su di noi, e la professoressa ci fa il suo solito sorriso falso quando riprende ogni alunno. <<Siete passati dal litigare a essere migliori amici?>>

Con la coda dell'occhio vedo Meryl che ci sta guardando. Non ho il coraggio di girarmi e vedere la sua espressione.

<<Beh, in realtà stavamo litigando.>> Finge Lucky.

<<Allora evitate e seguite la lezione. Bene.. stavamo dicendo..>> Mentre la prof continua a parlare lui mi distrae ancora una volta.

<<Andiamo in bagno e fingiamoci morti, ti prego!>>

Caspita. E' la prima volta che Lucky mi fa ridere.

A STORM INSIDE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora