CAPITOLO 44

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Dopo una lunga settimana di verifiche, interrogazioni e sopportazioni finalmente è sabato sera. Il giorno più aspettato da ogni adolescente!

Dato che la nostra punizione è finita per tutta la mattina ho dormito, il pomeriggio ho studiato, e finalmente stasera potrò andare in discoteca!

Ovviamente cercherò di stare attenta alle macchine fotografiche o telefoni che siano, ammetto che nonostante la sua antipatia Maggy è un'ottima organizzatrice.

<<Ragazzi!>> Meryl e Lucky, mano nella mano, vengono incontro a me e a mio fratello. Io e Lucky non ci parliamo da quando gli ho urlato in faccia di odiarlo. Non mi ha più degnata di uno sguardo, non mi ha più rivolto una parola e non mi ha neanche fatto sapere se Meryl è incinta.. <<Stai benissimo vestita così.>>

Stranamente Meryl mi ha parlato. <<Grazie mille.>> Mi aggiusto il vestito tirandomelo un po' su. A quel gesto il ragazzo biondo accanto alla mia amica si aggiusta il colletto della camicia distogliendo lo sguardo dal mio corpo.

<<Andiamo a bere qualcosa?>> Chiede Lucky a mio fratello.

<<Va bene!>>

Quando i ragazzi se ne vanno io e Meryl ci sediamo su un divanetto. <<Sei ancora arrabbiata con me?>>

Scuote il capo. <<Sei la mia migliore amica, per me sei come una sorella Serena.. so che ho frainteso tutto, non so come abbia fatto a pensare che tu e Lucky..>>

La abbraccio stringendola forte. <<Ti voglio bene.>> Mi sento così in colpa..

<<Anche io te ne voglio.. tanto, tanto.. vorrei solo che le cose tra noi ritornassero come prima.>> Poi dopo avermi abbracciata, si allontana un po'. <<Sai, io e Lucky abbiamo chiarito tutto, e non sai quanto sia felice! Domani potremmo uscire, se ti va..>>

Improvvisamente una fitta colpisce il mio stomaco. <<Certo! Almeno possiamo anche noi parlare e magari chiarire. >> Anche se nulla tornerà più come prima..

<<Con Robert come va?>>

<<Sto un po' male per il suo essere distante..>> Mento. Forse è meglio se non le dico ancora niente, si infurierebbe e ne parlerebbe subito con lui.. vorrei essere io a farlo.

<<Dai, risolverete tutto.>>

<<Spero! Vieni a bere qualcosa con me?>>

<<Possiamo fare dopo? Devo trovare Nina!>> Si guarda intorno sbuffando.

<<Perfetto!Ti aspetto là.>> Indico il bar.

Mi alzo, e quando sono al bancone vedo Lucky: l'istinto ha la meglio su di me.

<<Dobbiamo parlare!>> Lo prendo per un braccio e lo faccio sedere su un divanetto.

<<Cosa vuoi?>>

<<Cosa voglio?>> incrocio le braccia. <<Mi tratti male e poi mi chiedi cosa voglio? Semplice, voglio spiegazioni. In questi giorni non hai fatto altro che stare con la tua ragazza!>>

Sbuffa. Da quel gesto capisco che non ne ha voglia di ascoltare le parole che ho da dirgli. <<Vai pure a divertirti con Meryl!>>

<<Credo che questa sia una scenata di gelosia.>> Si alza sistemandosi la camicia.

<<Scenata di gelosia?>> Tralasciando il fatto che sono gelosa.. <<Tu non sei per niente coerente.. non capisco Lucky..>>

<<Cosa c'è da capire? Meryl è la mia ragazza, non tu.. non puoi lamentarti perchè passo del tempo con lei..>>

<<Non sto dicendo nulla del tempo che passi con lei.. ma non puoi fare l'amore con me e poi comportarti così, come se tra noi non fosse maisuccesso niente..>>

<<Scusa se non voglio ferirla!>>

Vorrei andarmene da qui dentro, la sua presenza mi sta urtando il sistema nervoso.

<<L'hai già fatto, lo sai vero?>>

<<Ma lei questo non lo sa.>>

Faccio un respiro profondo, giusto per non innervosirmi ancora di più. <<Vai, tanto è tutto apposto.. poi, chi lo sa, probabilmente stai tanto tempo con lei perchè è..>>

Fa un passo in avanti. <<Non è incinta..>> Mi guarda dritto negli occhi. Quella frase mi ha completamente alleggerito lo stomaco. <<E comunque nulla è apposto. Serena, ti chiedo scusa, davvero. Ma non posso fare vedere agli altri quanto tengo a te..>>

<<Tu tieni a me?>>

Mi prende le mani accarezzandole dolcemente. <<Si, ci tengo a te. Mi piaci un casino Serena, e non sto dicendo queste cose perchè ho bevuto.. sei una ragazza fantastica, riesci a farmi stare bene e di questo ti ringrazio.. e.. cazzo, fare l'amore con te è stato tutto tranne che uno sbaglio, credimi,..ma non posso fare capire agli altri da come ti parlo e da come ti guardo che mi piaci. Fidati, questo vestito che hai ora..>> Mi tocca il fianco stringendo il tessuto. <<Te lo toglierei..>>

Credo di essere rossa come un pomodoro. <<Ehm..>>

<<Non dire nulla, ti prego.>>

No, io non dico nulla, ci pensa il mio cuore.. <<Forse è meglio se manteniamo le distanze..>>

<<Sai cosa ti dico?>> Si morde il labbro. <<Fanculo le distanze.>>

Mi prende il viso tra le mani e inizia a baciarmi.


A STORM INSIDE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora