Capitolo 2 - RINASCITA - seconda parte

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Alteria riprese i sensi dopo un'altra lunghissima dormita. Doveva essere l'alba di una fredda mattinata di fine febbraio a giudicare dalla posizione del sole che scorgeva oltre la piccola finestra. I deboli raggi del far del giorno coloravano le pallide pareti della stanza di un vivo color arancione. 

La ragazza sentiva finalmente di aver recuperato le forze. Le cure, a cui l'aveva sottoposta premurosamente Selene, avevano sortito il loro effetto e ora era pronta ad abbandonare l'infermeria per affrontare la sua permanenza alla Torre Scarlatta. Trovò i suoi abiti piegati con cura ai piedi della branda, sopra di essi i suoi occhiali. Con quelli correggeva quel paio di diottrie che le mancavano per vedere alla perfezione. Mentre si passava la montatura tra le dita, ripensava ai lunghi pomeriggi passati a leggere assieme a lui. Quanto amava quei giorni, che le sembravano ormai lontani anni luce.

Dopo essersi vestita si recò davanti allo specchio per dare una sistemata al suo aspetto trasandato, provato dai lunghi giorni passati a letto. Stava pettinando alla meglio i capelli, quando sentì bussare alla porta.

«Avanti.» disse

«Sei mattiniera oggi!»

«Sento di aver recuperato le forze, io non so come ringraziarla signorina Selene.»

La ragazza ricambiò con un leggero sorriso di convenienza.

«Nei giorni in cui avevo la febbre alta ho immagini di lei che con le mani sfiorava il mio corpo, e ricordo che subito dopo stavo meglio. Ha per caso usato la magia?»

«Sì, ho applicato su di te degli incantesimi curativi. Diciamo che sono serviti a lenire la malattia aiutandoti nella guarigione,» rispose Selene, «ma senza la tua forza di volontà, senza la tua voglia di sopravvivere, sarebbero stati inutili.»

«Insegnerà anche a me a compiere tali prodigi?» domandò Alteria con occhi colmi di ammirazione.

«Sì, lo farò. Devi sapere che sono stata assegnata come tua istruttrice. Il mio compito sarà prima di tutto quello di aiutarti ad orientarti all'interno della Torre, poi ti insegnerò anche i rudimenti basilari della magia.»

La giovane la guardò in estasi. Quello che le si prospettava era parecchio eccitante.

«Ma guarda che sarà tutt'altro che semplice, in questo luogo non è facile farsi strada, te ne accorgerai presto.»

«Sì, ma io sarò un'ottima allieva pronta ad apprendere ogni sua lezione, farò di tutto per non deluderla!» disse Alteria senza prendere troppo sul serio l'avvertimento che le era stato dato.

«Ecco, allora come prima lezione, comincia a darmi del tu, con il lei mi fai sembrare vecchia e guarda che ho solo pochi anni in più di te!» esclamò cercando di fingersi alterata.

«Sì ops mi scusi...anzi no scusa!» sorrise imbarazzata l'allieva.

Selene si domandava se quella ragazza, dall'apparenza così semplice e ingenua, avrebbe potuto apprendere e controllare le misteriose forze arcane; se quel viso così innocente sarebbe riuscito ad assolvere i compiti che la Torre Scarlatta aveva in serbo per lei. Era la prima volta che le veniva affidato il ruolo di insegnante e non aveva alcuna intenzione di deludere i suoi superiori.

Le due ragazze consumarono una frugale colazione a base di riso, pesce cotto e patate dolci. Alteria mangiò veramente di gusto. Le privazioni dovute ai giorni di degenza le facevano apprezzare anche il cibo più semplice. Ringraziò la propria compagna per il pasto, pensando che presto avrebbe ricambiato la sua generosità e cucinato qualcosa per lei.

Selene la condusse fuori dall'infermeria, facendole imboccare una ripida rampa di scale che scendeva verso il basso. Il freddo metallo era tutto ciò che dominava l'ambiente. Sembrava incredibile, ma pareti, finestre, scale erano composte non da pietra o legno, ma da solida lega di materiale metallico. Quale mano aveva potuto lavorare tale materia che poteva esser malleabile solo alle altissime temperature di fusione? Mentre la giovane si guardava attorno ponendosi mille domande, assieme alla sua maestra si intrufolarono in una piccola porticina di servizio.

La luce abbagliante del sole la colpì in pieno viso. La consistenza dell'erba sotto i piedi, il profumo salmastro del mare, era finalmente uscita all'aperto. Alteria si voltò e, con somma meraviglia poté finalmente ammirare la Torre Scarlatta in tutta la sua maestosità.

«Visto che dobbiamo cominciare dalle basi, ho pensato bene di farti partire dalla base della torre.» disse Selene.

Nulla al mondo era minimamente paragonabile a quella costruzione. Il perimetro di forma esagonale aveva un diametro di circa cinquanta metri, che si estendevano fino ad un'altezza vertiginosa. Il metallo liscio di cui era composta assumeva all'esterno una colorazione dai riflessi scarlatti, ma la cosa che suscitava maggiore attenzione era che l'edificio non presentava giunture o segni di saldature. Sembrava che fosse stato ricavato fondendo e lavorando un gigantesco blocco di metallo della mole di una montagna.

«Fa un certo effetto vero?» Selene leggeva l'espressione di stupore sul volto della sua allieva.

«Avrei mille domande da fare maestra, ma non saprei neanche da dove cominciare.»

«Soddisferai la tua curiosità col tempo Alteria, ora dobbiamo rientrare.»

Le due ragazze si avvicinarono all'edificio, notando che c'era qualcosa di strano.

«Ma da dove siamo usciti?» domandò Alteria accigliata, «giurerei che la porta d'ingresso si trovasse su questo lato.»

Per quanto si sforzasse di cercare, non riusciva più a trovare alcun ingresso in quella liscia parete.

«Cioè non me la sono sognata? Lì c'era una porta vero?» disse, indicando un punto della parete da dove presumeva essere uscita in precedenza.

Selene si avvicinò alla costruzione e, con un veloce gesto delle mani, fece comparire un ingresso dove prima c'era solo freddo metallo.

«Sono porte segrete, soltanto chi controlla la magia è in grado di trovarle.»

Alteria rimase a bocca aperta, mentre la sua insegnante si allontanava dalla torre e l'entrata velocemente si dissolveva.

«Ecco, questa è la tua prima lezione, avvicinati e prova a trovarla.»

«Io?»

«Sì, ora sei anche tu una strega.»

"Strega..." suonava così male quella parola nella sua mente: nella sua vita l'aveva sempre sentita pronunciare con tono dispregiativo, associata ad una persona che si macchiava di eresia nei confronti del culto della Grande Madre.

"Anche io ora sono un'eretica?" si domandò.

«Avanti, che fai ti sei addormentata?»

Il richiamo di Selene le fece tornare l'attenzione su ciò che le era stato chiesto.

Alteria tastò il muro dove in precedenza era comparso l'ingresso. Sotto i polpastrelli soltanto lega metallica scarlatta e null'altro, non c'erano imperfezioni, non c'erano tasti, pulsanti, leve o altri ingranaggi che lei immaginava potessero far comparire la misteriosa porta.

Rassegnata, si voltò verso la maestra scuotendo il capo.

«Se fosse stato semplice, non avresti avuto bisogno di qualcuno che ti guidasse nell'apprendimento» sorrise Selene «ora prova a chiudere gli occhi e a visualizzare l'entrata nella tua mente. Ascolta la magia che scorre nelle tue vene, percepisci il potere che pervade le tue membra, e usalo per affinare i tuoi sensi. Non cercare con gli occhi, ma fallo con la tua vista interiore!»

Non era sicura di aver compreso bene ciò che le era stato appena detto, però Alteria chiuse gli occhi e provò a immaginare la porta d'ingresso. All'inizio era solo un vago ricordo, poi con il tempo l'immagine prese sempre più consistenza. Le linee e i contorni cominciarono a pulsare di una strana energia, tutto si fece più definito. Quello che era poco più che un'immagine proiettata nella sua mente divenne tanto reale da poterla toccare. Tastava il profilo dei cardini che la separavano dal resto della parete, sentiva la consistenza del metallo più sottile in quel punto sotto le sue dita. Aprì gli occhi e la vide: l'ingresso della Torre Scarlatta era proprio lì davanti a lei.

«Complimenti!» esclamò Selene, sinceramente stupita per l'impresa appena compiuta dalla sua allieva «non è da tutti riuscirci in così poco tempo.»

Alteria ricambiò le lodi della sua maestra con un ampio sorriso sincero.

LA TORRE SCARLATTA - Destini Intrecciati (Libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora