Capitolo 13 - SACRIFICIO - prima parte

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«Alteria!» 

L'uomo riemerse di colpo dal mondo dei sogni, annaspando come se fosse rimasto sott'acqua in apnea per parecchi minuti. Osservò le proprie braccia striate da venature, percorse da un'inquietante liquido nerastro che pulsava al ritmo di una tenebrosa ballata. 

Ancora una volta il maligno tentava di emergere dal suo oscuro nascondiglio.

"Ancora una volta il ricordo di una donna, mi ha salvato dalla dannazione."

Sentiva le proprie viscere in subbuglio, i succhi dello stomaco ribollivano tanto forte da provocargli dolore e nausea. 

"Già, ma per quanto ancora potrò andare avanti così?"

«Alteria, Esmeralda, ma quante donne hai?» 

Vanessa era al suo fianco. Anche questa volta l'aveva assistito durante il suo tormentato sonno. «L'avevo detto io che un ragazzo bello come te doveva avere un sacco di pretendenti.»

Alexandros raccolse da terra la ciotola dove la ragazza intingeva i panni che usava per calmare la febbre e si specchiò al suo interno. Sarà stato per la scarsa illuminazione del luogo o perché a causa del prolungato assopimento la vista gli giocava ancora qualche brutto tiro, ma fece fatica a riconoscere il proprio volto. Al di là dell'aspetto trasandato, gli sembrò addirittura che il suo viso fosse deformato in una smorfia malvagia.

«Beh, forse in questo momento ti sei lasciato un po' andare» lo scherzò lei.

L'uomo si strinse la testa tra le mani, cercando di ricordare le ore precedenti al sonno.

«Il pugnale... Keshnal... » farfugliò, privo di lucidità.

Dentro la testa i ricordi si mescolavano alla rinfusa, in un vortice di dolore e morte. Immagini di corpi carbonizzati e soldati dilaniati, scorrevano come fotogrammi su una pellicola intrisa del sangue delle sue vittime.

«Intendi questo?»

Nel corridoio antistante alla cella comparve Lothor, con in mano un lungo coltello dalla lama ricurva. Il pugnale aveva un ricco manico d'avorio intarsiato, con caratteri placcati d'oro di un'antichissima lingua. La lama argentea possedeva anch'essa delle incisioni, fuse all'interno del proprio metallo. Era un oggetto bellissimo, che però agli occhi di un profondo conoscitore della magia come Alexandros, brillava avvolto in un alone di malvagità.

«Ti ho fatto seguire dai miei sai?» proseguì il signore dei vampiri. «Devo complimentarmi con te per l'ottimo lavoro svolto.»

«Che intendi?»

«Un massacro degno del più malvagio dei demoni!»

Poco alla volta, nella mente dello stregone, i ricordi riprendevano un ordine logico. In preda alla collera, aveva assaltato frontalmente la fortezza dell'Armata Celeste che custodiva la preziosa lama, massacrando indistintamente ogni persona che gli si parava davanti.

"Le mie mani sono sempre più sporche di sangue... "

«Non deprimerti amico mio, ora abbiamo tutto ciò che ci serve per invocare il signore degli inferi.»

Il ricordo della sua famiglia, falciata senza pietà dall'angelo Emmaniel, spazzò via ogni briciolo di rimorso che la coscienza prepotentemente cercava di portare alla luce.

«Ora mostrami la pergamena, devo studiare il rito per l'evocazione di Keshnal» disse Alexandros, allungando la mano verso Lothor.

Il vampiro entrò nella cella, porgendo l'antico rotolo nelle mani dello stregone. La lingua con cui era scritta era arcaica, ma Alexandros la conosceva piuttosto bene, avendo studiato parecchi tomi che usavano quei caratteri nella biblioteca della torre. 

Il suo dito scorreva febbrilmente lungo quelle antiche parole, mentre ne ripeteva mentalmente la traduzione. Qualcosa però, in quel documento, lo scosse a tal punto da fargli cambiare espressione.

«Cosa c'è?» domandò Vanessa, che aveva assistito alla lettura del manoscritto accovacciata a poca distanza da loro.

Alexandros si limitò a fissarla con occhi carichi di disperazione.

«Abbiamo tutto ciò che ci serve» gli sussurrò Lothor all'orecchio, intuendo alla perfezione ciò che aveva sconvolto lo stregone «...tutto ciò che ci serve» ripeté il signore dei vampiri, rivolgendo un malizioso sorriso alla sua accolita. 

LA TORRE SCARLATTA - Destini Intrecciati (Libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora