Primo

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SETTEMBRE

"Ehi, scusa" chiese Michael ad un ragazzo biondo vicino a lui, picchiettandogli sulla spalla, il quale aspettava anche lui la corriera alla fermata.

Il ragazzo biondo si sentì toccare la spalla e si girò lentamente verso il ragazzo dai capelli rosso fuoco, con qualche sfumatura più chiara e più scura, il quale presumibilmente l'aveva chiamato.

"Ehi, sai per caso dirmi che corriera dovrei prendere per andare al liceo artistico? Sai, sono nuovo e non ho la più pallida idea di dove andare e che mezzo prendere" ridacchiò il ragazzo tinto, dilungandosi, mentre il ragazzo dagli occhi azzurri, Luke, lo guardava con lo sguardo un po' vacuo e gli occhi spalancati.

"Ehm...si" balbettò un po' "anch'io...pure io vado al liceo...cioè a quel liceo...cioè al liceo artistico" Luke si maledì internamente e ruotò gli occhi impacciato. Semplicemente non socializzava e non era abituato a sentirsi rivolgere la parola. "Quindi...puoi...o p-potesti prendere...sì, prendere la mia stessa corriera...e poi be..."

"Okay, calmati amico" gli disse Michael, guardandolo un po' strano, ma sorridendo tranquillamente, un sorriso di circostanza. "Ho capito, seguirò te e poi si vedrà. Grazie comunque" disse dandogli una pacca amichevole sulla spalla. Si girò nuovamente e guardò la strada, aspettano pazientemente la corriera, senza farsi troppe domande sulla reazione così strana da parte di quel ragazzo così timido.

Anche Luke si girò dall'altra parte, guardando anche lui la strada, aspettando anche lui la corriera; non avrebbe voluto fare brutta figura, ma se non era molto bravo a fare conversazione con persone che non lo conoscevano davvero bene, non poteva fare altro che risultare impacciato e imbarazzato.

Finalmente una corriera a due piani, bianca, si avvicinò rallentando alla fermata e Luke aspettò che tutti gli interessati fossero saliti, prima di fare il primo passo; la voce del ragazzo dai capelli rossi lo risvegliò dai suoi pensieri:"Questa porta al liceo?"

"S-si" balbettò Luke, salendo rapidamente seguito subito da Michael. Quest'ultimo timbrò il biglietto e cercò subito un posto a sedere, ma non vedendone nessuno, decise di rimanere in piedi e aggrapparsi a quei cosi gialli che non hanno un nome vero e proprio.

Luke fece lo stesso, dato che aveva troppa paura per chiedere a qualcuno se poteva sedersi vicino e poi, non c'erano nemmeno posti liberi.

Sentì per la seconda volta qualcosa picchiettargli sulla spalla e fu sempre la stessa persona.

"Comunque, io sono Michael, tu?" Luke lo guardava scioccato, con gli occhioni azzurro cielo sgranati. Non capiva che intenzioni avesse quello sconosciuto e francamente aveva un po' di ansia, ma non voleva risultare scortese o ancora più goffo.

Quindi si limitò a rispondere:"Luke"

E Michael continuò a rivolgergli la parola, nonostante il biondo fosse un po' titubante:"Luke. Mi piace; è il diminutivo di Lucas o qualcosa del genere?"

Ma perché tutti devono importunarmi?  si chiese Luke, un po' preso dal panico. Che cosa voleva quel 'Michael' da lui?

"N-no, è solo Luke..." riuscì a rispondere il biondo, iniziando ad agitarsi.

"Oh, okay...e in che classe sei? Sembri uno di quarta..." continuò Michael, cercando davvero di conoscere un po' quel ragazzino, la prima persona in quella città nuova, per lui, che si era appena trasferito.

"No...no, sono in terza; ho diciassette anni" in verità Luke ne aveva ancora sedici, dato che avrebbe compiuto gli anni alla fine di quell'anno scolastico appena iniziato. Ma Michael non doveva saperlo, giusto?

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