Terzo

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Luke sentì una mano appoggiarsi delicatamente sulla sua spalla.

Si girò di scatto, spaventato, rilassandosi solo quando notò Michael sorridergli contento, nonostante fossero solo le sette di mattina. 

Luke tolse le cuffiette dalle orecchie, in modo tale da sentire il saluto squillante del tinto:"Ehi, Lucas. Come stai?"

Luke si chiese per quanto altro tempo avrebbe dovuto sopportare quel fastidioso nome e come facesse Michael ad essere così felice, nonostante l'orario.

Il biondo cercò di schiarirsi la voce per non sembrare uno che si è appena svegliato e replicò:"Bene. Tu?"

"Sempre di poche parole, il nostro caro Lucas, eh?" lo sfottè Michael, ridacchiando. Se solo sapesse. 

Il biondo alzò gli occhi al cielo e si girò dall'altra parte, aspettando la corriera e decidendo di ignorare il tinto.

"Io sto bene, comunque" cercò di riprendere il discorso Micheal, divertendosi alla reazione del più piccolo.

Luke non diede segno di averlo sentito, così Michael si scusò:"Dai, Luke. Lo sai che scherzo" 

Il ragazzo in questione lo guardò con la coda dell'occhio, ma non disse niente. 

Michael, pensando di aver esagerato, avendo dovuto stare attento al carattere chiuso del biondo, lasciò perdere e, mordendosi il labbro, si limitò a guardare le proprie scarpe, un po' mortificato. 

A Luke si spezzò il cuore, quando si rese conto di quello che aveva fatto intendere al tinto. Alla fine, Michael era l'unico ragazzo che voleva davvero stare in sua compagnia e che volesse avere una conversazione con lui. A quanto pareva. 

Così, rendendosi conto che Michael non aveva nessuna cattiva intenzione, borbottò:"Non prendermi in giro, so come ricattarti. Gordon." 

Michael strabuzzò gli occhi al suono della voce di Luke: sia per il fatto che avesse parlato per primo, sia per il fatto che avesse fatto una battuta e sia per il fatto che lo stesse ricattando con un'informazione strettamente privata! 

"Ehi, biondino! Non ti azzardare..." Michael lo guardò con occhi sgranati, mentre Luke guardava il marciapiede, cercando di trattenere un sorriso. 

Poi tornò serio e, cercando di farsi coraggio, chiese a Michael:"T-ti ho o-offeso i-ieri?"

Michael ci mise un secondo a ricordare la domanda scomoda che gli aveva giustamente fatto Luke e alla quale lui sgarbatamente non aveva risposto, quindi fu molto sorpreso e lusingato dal fatto che Luke ci tenesse già così tanto da assicurasi che lui stesse effettivamente bene. 

E gli venne spontaneo abbracciarlo, cosa che lasciò Luke basito: con titubanza ricambiò l'improvviso slancio di affetto del suo amico.

Durò poco, dato che il tinto sapeva che Luke non era a suo agio, ma fu abbastanza lungo da soddisfare Michael e lasciare il biondo frastornato. Michael gli scompigliò i capelli prima di affermare:"No, tranquillo"

Luke lo guardò stralunato da dietro il ciuffo scompigliato che si ritrovava sulla fronte e annuì sussurrando un:"Okay".

***

"Luuuuuuuke. Ti prego uccidimi" sussurrò Michael, disteso sul suo banco, mentre la professoressa stava spiegando la vita di qualche famoso scrittore del Medioevo, durante la lezione di italiano, una volta arrivati a scuola. 

Il biondo ridacchiò, prima di annotare la data che l'insegnate aveva appena detto. Era straordinario che, solo in tre giorni, Luke si fosse aperto così tanto con Michael. Il tinto riusciva a farlo ridere senza neanche sforzarsi, infondeva tranquillità, non aveva aspettative, quindi non pensava che Luke si sarebbe dovuto comportare come appariva, ma era contento che uscisse dagli schemi... era semplicemente fantastico come Michael si comportasse normalmente anche con Luke e non lo trattasse con i guanti bianchi, solo per sentito dire o perché appariva una creatura fragile. Luke si sentiva bene con Michael.

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