Sesto

282 27 90
                                    

Luke uscì di casa prima che sua madre o i suoi fratelli potessero anche solo sentirlo muoversi per le stanze.

Camminò lentamente verso la fermata, notando subito la chioma rossa di Michael spiccare tra tutti i ragazzi che aspettavano la corriera.

Quando il più grande lo vide, si fiondò su di lui e lo abbracciò cingendogli le spalle, come accadeva sempre più spesso. Luke nascose il volto nel petto di Michael, cercando di non ricordare gli avvenimenti della sera prima e staccarsi il più velocemente possibile per evitare scenate.

"Ehi, Luke! Come stai?" chiese il tinto, scompigliando il ciuffo alto del suo amico.

"Tu, Michael?" chiese invece Luke, evitando palesemente la domanda.

Michael lo guardò dubbioso:"Bene. E' successo qualcosa?"

Luke abbassò la testa e la scosse sommessamente.

Michael sussurrò:"Ha a che fare con il tuo segreto più grande?"

Era divertente che lo chiamasse così e se Luke non fosse stato male, avrebbe anche ridacchiato. Ma quella mattina forse neanche Michael avrebbe potuto farlo stare bene.

Così Luke scosse per l'ennesima volta la testa, lasciando ancora più perplesso Michael, che gli mise solo un braccio intorno alle spalle e lo fece avvicinare alla fermata.

Luke fu grato per il fatto che Michael non avesse insistito troppo, anche se aveva un voglia matta di confidarsi con il suo amico.

***

Si dovette ricredere quando a pranzo si ritrovò a sghignazzare e cercare il più possibile di allontanarsi da Michael quando, seduto di fianco a lui come al solito e stanco del musone che Luke aveva tenuto tutta la mattinata, aveva iniziato a pizzicargli ilfianco, scoprendo che il più piccolo soffriva assurdamente il solletico.

Luke aveva inziato a lanciare dei versetti sorpresi adorabili, cosa che incitò Michael a tirarlo sempre più vicino a sè e fargli il solletico sempre più forte, finchè Luke non si divincolò e scappò per la mensa, quando vide Michael inseguirlo.

Così, come due bambini, si rincorsero, cercando di non urtare nessuno; intravidero sia Calum, Niall, Harry che Ashton, Louis, Zayn e Liam dai due capi opposti della mensa guardarli chi sorridente chi stranito.

Luke riuscì a sfuggirli e scappare in giardino, sempre seguito dal tinto.

Si nascose dietro un albero nella speranza di poter riprendere un po' di fiato; si sporse leggermente per vedere dov'era andato Michael, quando si sentì prendere per i fianchi.

Spaventato si girò bruscamente, inciampando nei suoi stessi piedi e cadendo a terra, portandosi Michael con sè. Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere per la loro infantilità. Michael rotolò via dal corpo di Luke e rimasero lì a guardare le foglie dell'albero che si muovevano e i loro risolini isterici eccheggiavano nell'aria.

"Grazie Gordon" ridacchiò Luke, girandosi verso Michael. Il tinto alzò le braccia al cielo e grugnì esasperato:"Odio quel nome, Lucas!"

"Mi dispiace, Gordon, ormai devi farci l'abitudine. E poi, non è così male!" Luke sorrise innocentemente, sbattendo le palbebre in modo civettuolo. Michael lo guardò con la coda dell'occhio, per poi spospirare:"Prego, Luke. Se ti ha fatto stare meglio, sono contento"

Luke sorrise e si alzò, pulendosi dall'erba che aveva sui vestiti. Michael rise alzandosi:"Hai l'erba tra i capelli!" Inziò a toglierla e quando ebbe finito, Luke lo abbracciò, sentendo immediatamente la propria vita essere stretta dalle braccia del più grande.

\\Sweet Escape//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora