Quindicesimo

308 29 53
                                    

NOVEMBRE

Quando Luke si svegliò la mattina seguente, sentì tutte le ossa intorpidite e un freddo lancinante alla schiena, mentre sentiva la testa battere furiosamente e il proprio braccio cadere dal un punto non ben definito in alto, da dove c'era caldo, probabilmente dove c'era una persona; infine, la nausea insistente.

Luke spalancò gli occhi e, ignorando il vorticoso giramento di testa che lo avrebbe ucciso se ci avesse pensato, si alzò di scatto dal pavimento sul quale quella mattina si era svegliato, per precipitarsi in bagno, rischiando di stramazzare al suolo almeno due o tre volte.

Si chiuse la porta alle spalle, chinandosi verso il gabinetto, rigettando tutto l'alchool che aveva in corpo.

Michael, sentita la porta sbattere, si girò di malavoglia per vedere cosa era successo, dimenticandosi che non aveva la vista a raggi X e che quindi, se non si fosse lazato non l'avrebbe mai saputo. Ma, quando, sbuffando, si fu girato per attirare a sè Luke e continuare a dormire, si accorse che era proprio il biondo a mancare, ci mise un secondo ad alzarsi e precipitarsi a sua volta in bagno.

Il tinto trovò Luke seduto, appogiato alla parete vicino al water, con gli occhi chiusi, pallido, con uno strato di sudore che gli ricopriva la fornte, il respiro leggermente affannato e le gambe lunghe stese davanti a sè, ancora in boxer.

Michael si posizionò davanti a lui, scompigliandogli piano i capelli biondi, gesto che fece spalancare gli occhi terrorizzato a Luke, per lo spavento.

"Come ti senti?" chiese divertito Michael, sedendosi a fianco al suo migliore amico, cercando di non soffermarsi sul suo corpo mezzo nudo e ben in vista.

"Sono indeciso se risponderti male tipo "che cazzo di domande fai?" o "chiedilo al mio vomito" oppure se farti una battuta cattiva tipo "sono indeciso tra un coglione o come se un camion mi fosse passato sopra dieci volte". A te la scelta" Luke guardò il ragazzo affianco a se, con i capelli più scompigliati del solito, che lo rendevano se possibile ancora più bello.

"Be, vorrei che mi rispondessi sinceramente e in modo carino, Lucas. Non ti hanno insegnato le buone maniere?" lo sfottè il tinto, beccandosi un'alzata di occhi al cielo, che lo fece mugolare dal dolore causato dalla testa.

Michael lo invitò così ad alzarsi e lo portò in cucina:"Allooooora" allungò di proposito la 'o' per pensare un momento di più.

"Di solito fa bene mangiare qualcosa di secco. Ecco! Biscotti, fatta. Ti sconsiglio di bere per il momento. Poi, devi prendere un'aspirina assolutamente e per mandarla giù puoi bere un po' di te. Ti piace il te?" spigò velocemnete il rosso, mentre Luke aveva la testa appoggiato al bancone, seduto su una sedia che aveva trovato in salotto.

"Sembra il primo giorno in cui ci siamo incontrati. Tu parlavi a raffica e io mi chiedevo che cosa volessi da me" il biondo non rispose alle domande di Michael, il quale si girò offeso verso l'amico.

"Scusa se voglio darti una mano, se vuoi arrangiati. Buona fortuna" soffiò arrabbiato il tinto, facendo per tornare a dormire, ma venne fermato da Luke che si era alzato in fretta e che ora si teneva la testa con una mano per il dolore causato dall'alzarsi troppo rapidamente, tenendo stretto il polso di Michael con quella libera.

"Scusa scusa scusa, hai ragione. Ho bisogno del tuo aiuto. Mi piace il te, giuro e adoro e i biscotti, pensa che coincidenza" biascicò Luke, sperando di non aver fatto arrabbiare Michael.

Il tinto alzò gli occhi al cielo, liberandosi dalla presa, tornando in cucina e preparando la colazione a Luke, che si era messo a fantasticare su come sarebbe stato bello svegliarsi senza post sbornia, con un Michael che era felicemente fidanzato con lui, che gli preparava la colazione ridendo e scherzando, finendo poi per andare a mangiare al bar dietro casa, perchè avevano bruciato tutto, dato che si erano distratti tra i mille baci che si sarebbero scambiati...

\\Sweet Escape//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora