Settimo

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Calum camminava per i corridoi, spiegando a tutta la combriccola dei suoi amici, per l'ennesima volta, ciò che Ashton gli aveva fatto e perchè l'aveva fatto.

"Dovresti smetterla di provocarlo, che poi non ho ancora capito perchè l'hai affrontato!" esclamò Harry.

"Ve l'ho detto. Niente di quello che gli ho detto lo pensavo davvero, era solo un modo per vedere la sua reazione"

"E cosa ne hai ricavato a parte un occhio nero, sentiamo?" gli chiese Michael, dispiaciuto per il suo amico.

"Niente! Se non che la sua reazione è stata esagerata, come al solito... Basta, non voglio più setirne parlare" così Calum accelerò il passo verso la lezione di fisica che però aveva in comune con Niall.

***

"Luke. Luke. Luke. Luke" lo richiamò più volte Michael mentre erano in classe e gli alunni facevano casino durante l'ora di geografia, dato che nessuno si filava il professore che tentava debolmente di riportare l'ordine.

Approfittando di quelle ore in cui ci si poteva permettere di fare un po' di confusione, Michael cercava di parlare con Luke.

"Scusa, mi ero distratto. Dimmi" arrossì lievemente Luke, quando si rese conto che Michael lo stava chiamando da  un po'.  

"Tranquillo. Vieni a casa mia, dopo? Ti giuro, ho troppe materie da recuperare e non ce la farò mai da solo. Se ti va, puoi passare e darmi una mano?" lo scongiurò il tinto, guardandolo spalancando i suoi grandissimi occhioni verdi. Luke si perse un attimo a guardarli, ma cercò di riscuotersi il prima possibile, annuendo solamente.

Michael battè le mai entusiasta per poi iniziare a fare disegnini sul braccio di Luke.

Il biondo non diede segno di essere infstidito, anzi, gli piacevano quel tipo di attenzioni da parte di Michael.

L'amicizia che si era creata era fantastica. Michael si trovava incredibilmente a suo agio con la timidezza e la simpatia di Luke, mentre il biondo si perdeva ad ascoltare Michael parlare delle avventure più strampalate. Erano un'accoppiata strana, ma si erano fin da subito trovati magnificamente bene insieme.

***

"Io glielo dico, non me ne frega un cazzo. Fra tre giorni partiamo e fra cinque facciamo il nostro anniversario e lo voglio passare con il mio ragazzo e i miei più cari amici" quasi urlò Harry senza maglietta, mentre si passava morbosamente le mani tra i capelli e percorreva la camera di Louis a grandi falcate.

"Ma perchè cazzo vuoi andare nei casini? Ti devo proteggere, lo vuoi capire?! Non posso permettere che la voce si espanda e che Ashton, una volta che sarà venuto a saperlo, ti faccia del male!" Louis si alzò frustato, rialacciandosi i pantaloni. Prese la maglietta, la indossò e guardò Harry truce, mentre il riccio aveva le braccia incrociate al petto, deciso a non cambiare idea.

"Preferisco essere picchiato per tutto l'anno scolastico, piuttosto stare nascosto ancora un giorno" sussurrò infine Harry, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi e abbassando lo sguardo, cercando la propria maglia. Non ci riuscì perchè sentì le labbra di Louis sulle sue che si muovevano frenetiche, mentre con la lingua lo incitava ad approfondire il bacio.

Harry strinse i capelli del più grande, mentre Louis teneva la presa salda sui fianchi del suo ragazzo, conducendolo sul proprio letto, facendolo stendere sotto di lui. Si mise a cavalcioni sul riccio, accarezzando il corpicino pallido di Harry, continuando a baciarlo appassionatamente.

Tra un sospiro e l'altro, Harry riuscì a dirgli:"Non mi comprerai con il sesso come ogni volta, Tomlinson"

Louis scese sul collo niveo del riccio, lasciandogli un enorme succhiotto.

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