"Cal?" lo richiamò Ashton, dallo sgabello dove stava suonando la batteria.
Calum stonò una nota mentre suonava al suo basso per lo spavento che Ashton gli aveva fatto prendere e, cercando di non mandarlo a quel paese, fallendo miseramente, alzando gli occhi al cielo, si girò lentamete verso di lui e gli chiese:"Che cazzo vuoi?"
Quel pomeriggio, dopo che Niall gli aveva fuso il cervello con tuti quei complimenti a Shawn Mendes sia per il bell'aspetto sia per la canzone del giorno prima, Calum voleva solo rilassarsi suonando il suo basso, ma ovviamente Ashton era a due centimentri da lui che lo aveva chiamava e gli faceva stonare le note.
Ashton abbassò lo sguardo, sentendosi un po' in colpa per aver disturbato Calum, ma se non gli avesse detto il perché di averlo chiamato, avrebbe solo fatto arrabbiare di più il moro, così si ritrovò a sussurrare:"N-non ti s-sembra che questi ragazzi non abbiano alcuna intenzione di s-suonare qualcosa realmente?"
Calum lo guardò per un secondo per poi spostare lo sguardo verso gli altri ragazzi che avevano formato un gruppo lontano da loro e stavano facendo baccano; Calum alzò le spalle, come a darne conferma. Fece per rimettersi a suonare, ma Ashton lo interruppe ancora:"C-conosco un posto... dove c'è silenzio e si potrebbe suonare in pace, se ti va" borbottò piano, quasi inudibile nella cofusione della stanza, ma Calum subito si interessò e si fece attento.
"Ah, davvero? Dove?" chiese, senza alcuna emozione particolare che gli compariva in volto, cercando di ponderare cosa gli avrebbe proposto Ashton.
"E' un negozio di musica; il proprietario è un amico di famiglia, diciamo, e ha una stanza sul retro dove mette gli strumenti che non può vendere. Ogni tanto mi lascia suonare per un paio d'ore, se vuoi... posso provare a portarti e chiedo se possimo suonare là... e p-per d-dire, n-non vogl-" inizò a straparlare Ashton, incespicandosi sulle parole, mentre gesticolava con le bacchette in mano.
"Devi sempre gesticolare e stra parlare quando devi intrattenere una conversazione con me? Calmati, non ho intenzione di a farti niente, okay?" lo fermò Calum, inziando a mettere via il suo basso.
Ashton abbasò di nuovo lo sguardo, insicuro; intavide Calum alzarsi e guardarlo interrogativo.
Il riccio lo guardò spesato, mentre il moro sbuffava e alzava gli occhi al cielo:"Hai intenzione di farmi vedere dov'è questo posto o no?"
Ashton sorrise ampiamente, raccogliendo le proprie cose, e dirigendosi verso l'uscita della scuola affiancato da Calum, che borbottò:"Ti avverto: se mi uccidi, ti perseguito sotto forma di fanstasma fino a farti impazzire e suicidare"
Ashton scoppiò a ridere e Calum non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo, sperando di non essersi cacciato nei guai: cosa gli dava la certezza che Ashton non lo stesse fregando? La timidezza improvvisa? La preoccupazione per la vita sentimentale di qualcun altro? Calum non lo sapeva, ma tenne gli occhi ben aperti fino all'arrivo, riconoscendo più o meno le vie che avevano percorso, nel caso fosse dovuto scappare dall'idiota tutto ricci e sorrisini timidi.
Dopo qualche isolato, Ashton si fermò davanti ad un tendina fatta di perline ed entrò senza insicurezze, spostandola appena. Salutò subito il proprietario e ci scambiò qualche parola in modo affabile e sicuro di sè, cosa che non accadeva intorno a Calum; il moro fu felice di fargli quell'effetto, ne avrebbe preso nota.
Calum si guardò intorno, affiancandosi ad Ashton; l'ambiente era carino, una semplice stanza piena di CD, vinili, giradischi, sterei e strumenti musicali vari sparsi un po' per la stanza, ma, nonostante l'aspetto trasandato, non c'era traccia di sporcizia e la prima impressione fu che gli oggetti fossero tenuti con estrema cura.

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\\Sweet Escape//
FanficLuke cercò come meglio sapeva, il che era tutto dire, di rallegrare l'atmosfera:"Cosa? Non sono più Lucas?" "Credevo non ti piacesse..." mormorò Michael, sorridendogli. "Certo che non mi piace, ma ci ho appena fatto l'abitudine, mi ci vorranno anni...