Anche se la vita divide, il cuore aspetta. [THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]

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Ricordo per chi non lo sapesse che questo è il sequel di
La vita brucia,
vi invito a leggerlo se non lo avete già fatto.

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Melissa guardava la stanza di suo fratello preoccupata, era come se all'interno vi fosse scoppiata una bomba.
Il letto rovesciato, i libri fuori dagli scaffali, i vestiti ovunque.

«Non sei andato al lavoro oggi?»

«No.» le rispose con rabbia.

«Ale ti fermi un attimo e la smetti di far così?»

«Che cazzo ti frega?» chiese svuotando un'altro scaffale a terra.

«Ma si può sapere che cosa stai cercando?»

«Il mio passaporto.»

«Non sarai davvero intenzionato a partire?!»

Lui la inchiodò con lo sguardo.
«Non ce ne sarebbe stato bisogno se voi stronzi mi avreste avvisato.»

«Ale lasciala in pace, poi l'India è lontana.»

«Come cazzo ve lo devo dire che la scena che ha visto non era ciò che sembrava.»

Melissa si strinse nelle spalle mortificata.

«Non lo so hai perso di credibilità.»

«No.» rise nervosamente lui. «No, non ci sto, tanto di una volta che voglio fare le cose per bene questo è il prezzo? No, cazzo non ci sto.» si mise una mano nei capelli esasperato.

«Se tu non ti fossi impicciato tra lei e sua madre, toccava a lei dirlo, tu, tu dovevi starne fuori.»

«E aspettare quanto?»

Melissa lo guardò duramente.
«Il tempo necessario, beh, perlomeno ora non saresti qui a sclerare e lei sarebbe ancora qui.»

Alessio prese la sedia cercando qualcosa sopra l'armadio, eccola, una mazza da baseball.

«Che intendi fare con quella?» gli chiese preoccupata la sorella, mentre lui la brandiva soddisfatto.

Melissa urlò per i colpi assordanti che lui stava dando al letto.

«La smetti?! Ma sei deficiente?»

Alessio sorrise amaramente.

«Ammazzo i ricordi.»

Colpì con forza l'anta dell'armadio, che cadde sul pavimento.

«E per questo devi demolire la tua stanza?» Melissa era spaventata da quanta forza dava ai colpi sulle pareti, colpiva ogni cosa che gli capitava a tiro caricando quei gesti di tutta la frustrazione che aveva in corpo.

«Lasciami stare!» le urlò contro.

«Alessio piantala adesso, sono le dieci di sera chissà cosa pensano i vicini.» lo rimproverò Ginevra con voce severa e decisa.