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Era felice di vedere i suoi genitori felici e insieme, sembravano due ragazzini, anche se tra loro c'era sempre una certa titubanza.

Non ci credeva, alla fine le cose fra loro si erano andate per il verso giusto e adesso addirittura stavano aspettando il secondo figlio.

E il suo ritardo? E se lei avesse avuto un bambino?

Avrebbe avuto la stessa età di suo fratello o sua sorella, non era situazione da tutti.

Non capiva perché le veniva automatico pensare ad un maschietto, ora che ci pensava non sapeva perché, ma sperava che suo fratello fosse un maschietto.

Sorrise al pensiero di un possibile figlio che avrebbe giocato con suo fratello, sarebbero stati come fratelli piuttosto che zio o nipote.

Lei e Adam uscirono di casa mano nella mano, lei lo guardò con la coda dell'occhio, sorrise dentro di sé, il suo uomo dolce.

«Sei nervoso? Vedrai che i genitori di Melissa sono simpatici.»

Le veniva automatico dire Alessio, ma aveva preferito non nominare quel nome.

Adam le sorrise.
«Sai pensavo prima una cosa... »

«Cioè?»

«Se tu fossi veramente incinta cosa vorresti? Un maschio o una femmina?»

Sharon si fece pensierosa.
«Credo un maschietto.»

Adam sorrise abbracciandola.
«Io invece vorrei una femminuccia tale e quale a te.»

Sharon sorrise.
«Sei sicuro che sapresti sopportare due me?»

Adam rise spensieratamente strofinò il naso contro il suo dolcemente.

«Certo, amerei entrambe.»

Sharon si strinse a lui, lo trovava così dolce.

Salirono sull'autobus e rimasero abbracciati per tutto il viaggio, ognuno perso nei propri pensieri.

Con lui c'era sempre equilibrio, era confortante essere sicura di lui, dei suoi sentimenti, poi lui era sempre così premuroso riuscendo a lasciarle comunque la libertà, cosa che Alessio non era mai successa, con lui era sempre come stare sulle montagne russe, prima si saliva toccando il cielo con un dito e poi si scendeva in picchiata.

E lei aveva bisogno di equilibrio, voleva dalla vita sicurezza, la sicurezza che nell'infanzia non aveva mai avuto, aveva già vissuto fin troppo sentendosi allo sbaraglio e ora l'unica cosa che chiedeva era amore e un appoggio solido, cosa che Alessio non poteva darle.

Melissa aprì la porta.
«Ciao ragazzi entrate.»

Adam e Sharon sorrisero entrando.

Ginevra abbracciò Sharon affettuosamente e strinse la mano ad Adam, Sharon notò la stanza di Alessio vuota in ordine, come era nella sua natura, il letto fatto, ma si sentiva che la stanza era abbandonata da un po'.

«È quasi pronto.» disse Ginevra con un gran sorriso.

«Vieni ti faccio conoscere mio padre.» disse Melissa ad Adam.

Entrarono nel salotto e  Sharon vide Francesco seduto sulla sua poltrona intento a leggere il giornale, sorrise dentro di sé ormai quello era il suo timbro distintivo, lui era quello che leggeva il giornale.

L'uomo posò il giornale sul tavolo e fece un gran sorriso a Sharon.

«Oh, finalmente ti vedo, come stai?»

«Bene, grazie, tu?»

Francesco rise.

«Beh, non nascondo di essere un po' scosso, presto avrò due figli fuggitivi, anzi uno, perché l'altro è già in fuga.»

Anche se la vita divide, il cuore aspetta. [THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora