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Sharon guardava il plico di lettere da inviare, sospirò imbucandole una a una, forse avrebbe dovuto inviarle dall'Italia, ma preferiva giocare d'anticipo, così le lettere sarebbero arrivate prima di lei.

Guardò la lettera indirizzata a Elizabeth, esitante la imbucò, forse se la sarebbe un po' presa, per non averlo saputo prima di tutti.

Rimase lì a guardare la buca delle lettere, anche se avesse voluto adesso era fatta e non avrebbe potuto ripescarle.

Sorrise pensando alle espressioni delle persone che avrebbero letto, la lettera che avrebbe fatto il viaggio più lungo era quella di Federico, quella che avrebbe destato più stupore sicuramente era quella destinata a Melissa, erano tutte uguali, in tutte c'era scritto la stessa cosa, ma sicuramente ognuna avrebbe suscitato una reazione diversa.

Ne aveva mandata una a tutti, ma aveva in tasca quella di Alessio, non se la sentiva di inviarla, la guardò rigirandosela fra le mani, si morse il labbro, aveva deciso di non inviarla all'ultimo minuto così la stracciò buttandola nel cestino lì accanto, no, non era il caso.

Guardò il cielo sospirando.

Era fatta, non si tornava indietro.

Solo si chiedeva come sarebbe stato tutto, non riusciva a nascondere a se stessa che era nervosa, anche se i suoi genitori avevano approvato la sua scelta, si sentiva nervosa.

Trovò Adam ad aspettarla sulla porta di casa.
«Dove sei andata?»

«A imbucare le lettere.»

«Ah, ho capito.»

Adam la strinse in un abbraccio dolce.

«Ti amo, lo sai?»

Sharon sorrise mettendogli le braccia al collo.

«Sì, lo so altrimenti non avresti accettato una pazzia del genere.»

Adam sorrise strofinando il naso contro il suo.

«Sai cosa voglio?»

Sharon lo guardò dubbiosa.
«Cosa?»

«Te, tutta la vita.»

Sharon rise appoggiandosi al suo petto.

«Stiamo provvedendo.»

Adam sorrise malizioso, alzandola di peso.

«Non abbastanza.»

Aprì la porta di casa entrando con lei in spalla.

Tutto con lei era perfetto e presto lo sarebbe diventato ancora di più.

Laura si guardava la pancia ormai cresciuta, mancava poco, due mesi e avrebbe visto suo figlio, sorrise seduta sul divano, la sua famiglia era finalmente completa e ricomposta, si morse il labbro pensando al nome che aveva scelto, era una specie di forma di ringraziamento e suo marito era d'accordo.
Di certo sua figlia sarebbe rimasta stupita da quella scelta, ma voleva farle una sorpresa.
Si chiedeva solo quando il piccolino avrebbe deciso il suo momento, era incinta per la seconda volta in vita sua, ma questa volta sembrava tutto diverso, tutto era più dolce e meno problematico, con suo marito adesso le cose andavano bene perché erano maturati entrambi.
Con Sharon tutto era stato difficile e si sentiva in colpa dell'infanzia che era stata costretta a vivere.

Mancavano poco più di due settimane all'arrivo di Emile e sua figlia era preoccupata di come avrebbe vissuto le cose Sharon ora, ma infondo sapeva che Adam era un bravo ragazzo e che le sarebbe stato accanto.

Adam era l'esatto contrario di suo marito quando era giovane, era calmo, maturo e controllato; sua figlia non avrebbe avuto problemi con lui.

Chiuse gli occhi decidendo di riposare un po', ultimamente si sentiva molto affaticata dal lavoro.



Anche se la vita divide, il cuore aspetta. [THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora