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Sharon aprì la porta dell'appartamento e trovò suo padre sorridente che parlava al telefono, era seduto comodamente sulla poltrona.

«Con chi sta parlando tuo padre?» le chiese Elizabeth.

«Sinceramente non lo so.»

«Sì, è arrivata ora, vuoi che te la passo?»
Emile guardò Sharon.

«Mamma vuole salutarti.»

Sharon guardò incredula la cornetta, da quando i suoi genitori chiaccheravano amabilmente?

«Pronto?»

«Tesoro!»

«Ciao mamma.»

«Come va?»

«Bene, io e Elizabeth siamo appena tornate dal centro.»

«Vi siete divertite?»

«Sì, abbiamo preso qualche cavolata.»

«Adam come sta?»

Sharon si sentiva in imbarazzo per quella domanda.
«Beh, credo bene, almeno stamattina mi sembrava stesse bene.» rispose ridacchiando nervosamente.

«Ascolta tesoro, ho pensato e l'ho già detto a tuo padre che è d'accordo, per il primo di dicembre pensavo di prenotarvi un biglietto per venire qui tu e lui.»

«Scusa mamma, non capisco io e lui chi?»

Laura fece una risata.
«Tu e Adam, mi sembrava ovvio.»

Sharon fece una pausa di silenzio, per un attimo aveva pensato che si riferisse a suo padre.

«Boh, si può fare, prima però dovrei parlarne con lui.»

«Okay, va bene fammi sapere così mi organizzo.»

«Va bene.»

«Voglio conoscerlo, tuo padre me ne ha parlato così bene.»

Sharon fissò torva Emile che aveva una finta aria innocente.

«Ehm, okay, staremmo da te per quanto?»

«Ho pensato fino a Santo Stefano.»

«Ma io non credo che Adam possa stare via così tanto.»

«Ah, ma per quello ha detto tuo padre che non c'è problema.»

"Ecco te pareva."

Sharon lanciò un occhiataccia a Emile che le sorrise ancora con aria innocente.

«Boh, vediamo lui che ne pensa.»

«Mi raccomando fammi sapere.»

«Va bene»

«Ciao piccola.»

«Ciao mamma.»

Sharon guardò suo padre.
«Ah devo passarti papà?»

Sua madre ridacchiò.
«Sì, grazie.»
Sharon rimase stupita dalla risposta di sua madre; che stava succedendo?

Emile prese sorridente il telefono, Sharon lo guardò scossa poi si girò verso Elizabeth.

«Allora?» chiese lei impaziente.

«Mia madre mi ha detto che vorrebbe prenotare un biglietto per me e Adam per il primo di dicembre.» le rispose mentre entrava in stanza.

Elizabeth fece un sorriso entusiasta all'idea.

«Ma è fantastico! Festeggeremo insieme il tuo diciottesimo compleanno.»

Sharon accennò un sorriso che finì con una smorfia, tornare per le vacanze di natale non la entusiasmava, infondo stare in quella piccola bolla di sapone aveva i suoi lati positivi.

Anche se la vita divide, il cuore aspetta. [THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora