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Adam guidò la macchina lungo il tratto di strada sterrato che portava alla strada principale.
Non si erano detti una parola, lui non l'aveva nemmeno guardata quando erano saliti in macchina.

Non capiva perché lui si comportasse così.
Il sole era quasi calato del tutto, tutto aveva un riflesso aranciato, le nuvole all'orizzonte erano colorate di rosa e arancio; erano splendide.

Le venne in mente a malincuore quel tramonto che aveva visto con Alessio fuori dalla casa, sulla spiaggia; se prima quel tramonto favoloso sul deserto le sembrava un esplosione di colori, ora si era solo caricato di tristezza.
Si mise una cuffia nell'orecchio, sentiva il bisogno di dare alle sue sensazioni una musica, in modo da poter capire cosa veramente provava, a seconda della canzone scelta capiva come si sentiva veramente.
Alla fine come pensava scelse una melodia malinconica, guardava l'orizzonte tristemente, il sole era scomparso.

Adam la guardò con la coda dell' occhio.
Mentalmente contò fino a cinque prima di parlare.

«Ti va se prendiamo una pizza?»

Non era quello che voleva dire, era ciò che pensava, ma non voleva dirlo.
Non capiva perché i suoi pensieri uscivano da sé, senza che lui li comandasse.

Sharon lo guardò dubbiosa.

«Va bene.»

Adam si sentiva in imbarazzo per quello che le aveva appena chiesto.
Normalmente non era lui che proponeva.
Lui eseguiva gli ordini di Emile, nulla più.

Sharon cercò le chiavi sotto lo zerbino e con delusione le trovò lì, non capiva perché ne era delusa, glielo aveva detto lei di metterle lì, ma questo significava che lui se ne era andato e magari non l'avrebbe più rivisto.
Si strinse nelle spalle, aveva preso una decisione e non voleva ritornare sui suoi passi.
Aprì la porta e insieme entrarono nell'appartamento, Sharon scorse un foglio piegato sul tavolo.
Gli diede un'occhiata lo prese e lo cestinò.

«Non lo leggi?» le chiese Adam.

«No.»

«Posso leggerlo io?»

Lei lo guardò stranita, non capiva perché lui volesse farlo, si strinse nelle spalle come se la cosa non le importasse.

«Se proprio vuoi, basta che dopo non mi dici cosa c'è scritto, io vado a fare la doccia, ho i capelli pieni di sabbia.»

Adam annuì prendendo il biglietto, alla fine non sapeva nemmeno lui perché volesse leggerlo, forse era solo curioso, forse voleva capirci meglio di quella storia, pensava che magari leggendolo avrebbe capito meglio perché si sentiva così.

“Mi sento un idiota, avrei dovuto rimanere sveglio almeno ti avrei vista andare via.
Avrei così tante cose da dirti, eppure l'unica cosa che riesco a fare ora è guardarmi attorno e vedere la tua vita senza di me.
Probabilmente non leggerai questa lettera, non ti biasimo, ma io infondo ci spero.
Vorrei che tutto non fosse mai successo, vorrei ritornare a tre settimane fa, tutto era come un sogno e se questa è la realtà non la voglio.
Perché una realtà senza di te è una merda, vorrei maledire a questo punto il giorno che ti ho incontrata perché sono arrabbiato e deluso verso me stesso, ma io non ce la faccio a odiare quel giorno, perché lo amo, tristemente ormai, ma lo amo.
E il solo pensiero che tu non voglia più far parte della mia vita, uccide.
Mi dispiace se ti ho fatto soffrire.
Forse il mi dispiace non serve a un cazzo, ma ti prego credimi, la scena che hai visto quel giorno era un malinteso, quella sera mi sono trovato per parlare con tua madre di noi, ero stanco di dovermi nascondere, la cosa mi rendeva nervoso e non volevo che il mio nervosismo rovinasse il nostro rapporto e invece sono riuscito a rovinarlo comunque.
Volevo essere il tuo unico, in tutto e per tutto, ma invece ho rovinato tutto.
Volevo, ma non ne ho più la possibilità.
A volte ci penso e ho paura che la nostra storia sia stata solo frutto della mia immaginazione.
Quando ti ho vista seduta vicino a quello ieri sera, mi sono sentito il mondo crollare addosso.
Non so se dirmi contento, non so se dirmi triste del fatto che non siamo mai arrivati al punto di fare l'amore, perché la verità è che mi sento triste se penso che volevo che la tua prima volta fosse con me, così anche se ci fossimo lasciati saremmo rimasti un po' legati tra di noi, io volevo avere una parte di te, forse mi sento sollevato dal fatto che ciò non è successo perché sarebbe un ricordo troppo amaro con cui convivere, averti avuta per perderti così.
A cosa serve toccare la felicità per poi perderla e rimpiangerla?
Ma ti dirò la verità, il fatto che non c'è nulla che ci leghi, il fatto che la tua prima volta sarà con qualcun altro, magari lui, mi ammazza, questa constatazione mi ammazza.
Sono contraddittorio, lo so, ma è quello che sento, infondo forse non so nemmeno io di preciso come mi sento.
L'unica cosa che so è che mi manchi, mi manca guardarti dormire, mi manca sentirti ridere, quelle risate che ero così contento di provocare.
Si può amare così tanto una persona?
Perché te l'ho detto, nella mia vita sono riuscito solo ad amare veramente una persona e quella persona sei tu.
Ora non so cosa farò, non so se lotterò, non so se getterò la spugna, il fatto è che senza di te non so più come vivere.”

Anche se la vita divide, il cuore aspetta. [THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora