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Sharon aprì gli occhi lentamente, sentiva Adam che le baciava la fronte.
I loro occhi si incontrarono, lui le sorrise e lei fece altrettanto.

«Buon giorno.» disse lui baciandole le nocche.

«Che ore sono?» chiese lei frastornata.

«Quasi le cinque e mezza.»

Si strinse a lui e lui la baciò sulla fronte.
«Sei bellissima senza vestiti.»

Sharon lo guardò imbarazzata, lo baciò teneramente all'angolo della bocca.
«Anche tu.»

Lui le rivolse un sorriso sincero.

«Sinceramente ora ho un bel po' di  fame.»

Sharon rise.
«Beh, anche io, ma non saprei se ho più fame di te o del cibo in sé.»

Lui la guardò malizioso.
«Mi stai provocando?»

Lei si strinse nelle spalle.
«Può darsi.»

Tutto ricominciò da capo, ormai la timidezza era sparita, c'era solo la voglia di appartenersi.

«Non ho mai avuto così fame in vita mia.» ridacchiò Sharon guardando il panino.

«Chissà perché!» fece una smorfia compiaciuta guardandola.

Sharon lo fissò torva e lui rise poi sorrise anche lei.

Era a torso nudo, così perfetto sulla sedia mentre masticava lentamente, lei guardava il suo pomo d'Adamo mentre deglutiva, lo trovava così invitante e perfetto.
Aveva una voglia assurda di mordergli il collo, si alzò dal tavolo velocemente e lui la guardò dubbioso.

Sharon gli prese la mano.
«Ehi, non finisci nemmeno il panino?»

«No, mi è venuto tutto ad un tratto un altro tipo di fame.»

Adam sorrise lasciandosi trascinare in stanza.

Si abbandonarono sul letto.
«Ora posso tornare al mio panino?»
Sharon lo fissò torva.

Lui rise di gusto.
«Stavo scherzando!» disse lui abbracciandola e ricoprendola di baci.

«Sarà meglio per te.»

Sharon puntò il suo dito sul suo petto, lui le sorrise prendendole una ciocca di capelli giocandoci.

«Bella la mia piccola peste.»

Sharon sorrise, lui le mise la mano sulla spalla.

«Piccola, credo che dovremmo vestirci, tra poco arriverà tuo padre.»

Si strinse a lui mugolando, non ne aveva per nulla voglia.

«Dai, vestiamoci.» la esortò.

«Mmmh prima voglio un bacio.»

Lui le sorrise e la baciò teneramente sulle labbra, lei gli mise la mano tra i capelli animando quel bacio.

Adam sorrise.

«Non mi tentare, non ne abbiamo più il tempo.»

Lei mise il broncio e lui accarezzò la sua guancia scuotendo la testa divertito.
«Piccola peste.»

Lei gli rivolse un sorriso magico.
Si fermò ad ascoltare un dettaglio nel silenzio.
«Credo che stia arrivando mio padre.»

Adam scattò fuori dal letto, cercando i vestiti, Sharon non poteva far a meno di sorridere guardandolo.

Lui la guardò.

«Perché tu non ti vesti?»

Sharon rise stringendosi nelle spalle.

Anche se la vita divide, il cuore aspetta. [THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora