19

365 45 1
                                    

Sharon guardava Adam sul pianerottolo di casa.
«Non mi sembra possibile che siamo qui, è tutto così strano.»

Adam le rivolse un sorriso nervoso prendendole la mano e portandosela al viso.

La porta si aprì e non appena sua madre la vide la strinse in un abbraccio.

«Topolino, quanto mi sei mancata.»

Sharon sorrise, asciugando una lacrima sul viso di sua madre.

«Anche tu.»

«Come sei cambiata, sei cresciuta.»

Laura guardò Adam, che al suo sguardo trattenne il respiro per la tensione.
«E così tu sei Adam?»

«Sì, signora.»

Laura rise, abbracciandolo, lui rimase stupito da quel gesto.

«Ti prego chiamami Laura, non signora, capisco che sei abituato con mio marito, ma veramente, qui ci  terrei che tu ti rilassassi.»

Adam annuì, senza dire una parola, in quel momento rilassarsi era la cosa che riusciva a fare di meno.

Laura gli sorrise.
«Quanto sei carino, assomigli vagamente a mio marito ai tempi che furono.»

Sharon guardò con disappunto sua madre.
«Mamma!»

Laura le sorrise.
«Scusate, sono un' idiota vi sto lasciando sulla porta con il freddo che fa.»

Sharon e Adam entrarono in casa, lei si guardava attorno, tornare a casa le faceva uno strano effetto, era tutto così strano, non lo sentiva suo, era come se tutto fosse estraneo.

Si sedettero entrambi sulla panca  all'entrata per togliersi le scarpe.

Laura li guardava reprimendo un sorriso dietro un dito, facevano gli stessi movimenti sembravano quasi in simbiosi.

«Come è andato il viaggio?»

Sharon guardò sua madre sorridendo e alzando gli occhi al cielo.

«Bene a parte le hostess!»

Laura la guardò non capendo.

«In che senso a parte le hostess?»

Sharon guardò Adam che ridacchiava a fianco a lei.

«Tu ridi, ma mi hanno snervato.»

Adam tratteneva una risata a fatica.

«Ma se non facevano nulla?! Solo il loro lavoro.»

Sharon lo guardò torva, poi tornò a guardare sua madre.

«Tu dovevi vederle, ogni dieci minuti arrivavano con sto cavolo di carrellino dicendo "signore vuole qualcosa, un caffè, un the? Gradirebbe un bicchiere d'acqua?" Pendevano dalle sue labbra, ci mancava che sbavassero, poi eravamo a posto e questo che faceva? Gli dava anche corda!»

Laura rise immaginandosi la scena.
«Io non gli davo corda! Rispondevo gentilmente alle loro domande.»

Sharon cacciò un urlo esasperato.
«Sì, gli davi corda.»

Adam rise prendendola sotto braccio baciandola sulla fronte.
«Non ti scaldare, peste.»

Laura sorrise per la tenerezza della scena.
«Vado a controllare l'arrosto.»

Sharon annuì.
Rimasero soli nel anticamera a guardarsi.

«Stronzo.» disse Sharon imbronciata e Adam rise di gusto.

«Non gli davo corda.»

La strinse a sé ridacchiando.

Adam indicò la foto appesa alla parete.
«Sei tu quella bambina?»

Anche se la vita divide, il cuore aspetta. [THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora