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«Ma... Isabelle?» le domandai con faccia stupita.
Lei mi guardò nel panico e successivamente disse: «Vieni dentro.»
Io, anche se avrei dovuto sbatterla fuori di casa mia, la seguii dentro essa.
«Si può sapere cosa cazzo ci fai qui?» urlai sbattendo la porta.
«Tesoro stai calma.»
«Calma? Sei seria? Ti vedo davanti casa di mio padre e poi cerchi di scassinare la mia serratura!»
«Non la stavo scassinando, ho la chiave.»
«Questo mi preoccupa di più!» esclamai.
«Daisy.» ripeté il mio nome.
«So come cazzo mi chiamo, grazie. Ma non so come lo faccia a sapere tu.»
«E tu come conosci il mio?» mi chiese Isabelle.
«Edward ti ha accennato.» le risposi senza darle una vera risposta.
«Daisy...» sospirò.
«Cosa? Cosa c'è?» domandai esasperata di sentire il mio nome.
«Io mi chiamo Isabelle Evans.»
Restai a bocca aperta.
Lei mi guardava negli occhi senza dirmi una parola.
Passò diverso tempo prima che riuscì a formulare la domanda: «Siamo sorelle?»

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