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vii,,

To: Bonnie
Cosa dire di te?
Eri fantastica. Fantastica veramente, non un complimento che cerchi di sforzarti a trovarlo per pena.
Ho molti pensieri in testa, ma inizio col dire che mi manchi, quell'ultima notte che ti ho vista, è stato il mio peggior incubo.
In macchina c'erano molte persone, perché, Bonnie, perché proprio tu dovevi risentirne?
Perché l'unica che era lucida, doveva morire?
E adesso mi ritrovo qui, mentre sto cercando ancora indizi su di te e mi faccio ancora queste domande a distanza di mesi. E forse non ti avrei mai scritto un messaggio se non fosse stata per quell'inutile scommessa.
Li lasciavi sempre, gli indizi.
Se non fosse che quella notte ti fossi lasciata tu andare, magari avrei più informazioni sul tuo conto.
Ho scoperto molte cose su di te solo dopo che sei deceduta, e questo mi fa sentire una stupida.
Ho letto il tuo diario, erano raccontate molte giornate passate con me.
Solo a ricordarle sto male. Le descrivevi in modo felice, eppure molte cose che io adoravo fare tu le detestavi e non me lo hai mai detto, e solo per il fatto che ho dato per scontato molte cose su di te, mi fa sentire perennemente egoista.
Sappi che al funerale ti ho messo le margherite sulla tomba, proprio come mi dicesti tu quel giorno: "Vorrei tantissimo chiamarmi anch'io Daisy, lo sai? Le margherite sono gli unici fiori totalmente puri, e così semplici da farli sembrare ogni volta più intriganti."
Forse te lo meritavi più tu il mio nome che io stessa, tu eri quella pura, io non lo sono mai stata.