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Andai velocemente al monolocale di mio padre per chiedergli spiegazioni.
La porta era socchiusa e quando entrai, pur essendo le dodici passate, trovai mio padre steso sul divano a russare.
La rabbia verso di lui prese il sopravvento e mi recai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Ritornata in salotto, gli versai il contenuto in faccia.
«Ma che cazzo succede?!» chiese alzandosi di scatto.
«Mi devi delle spiegazioni. Adesso.» buttai fuori arrivando dritta al punto.
«Uouo, calma. Riguardo cosa?» mi domandò asciugandosi la fronte col bordo della maglietta.
«Perché eri ubriaco. Perché ricattavi Edward. Cosa sai di lui.» la voce tanto fredda da trasformare le domande in affermazioni.
«Ero ubriaco perché l'ultima volta che sono andato in quel bar, ho incontrato Colin. Ci disse delle cose che potevano essere collegate alla sua morte.»
«"Ci"? Chi c'era insieme a te?» gli chiesi pur avendo paura della risposta.
«Edward.» mi rispose semplicemente.
«Perché vi siete visti?» cercai di non far vedere la mia agitazione.
«Dovevamo chiarire delle questioni.»
Decisi di lasciar perdere: «Che cosa vi ha detto Colin?»
«Tu credi veramente che me lo ricordi? Avrò bevuto almeno sei cocktail quella notte.»
Non dissi niente e uscii sbattendo la porta.
Ma appena fuori il cancello mi scontrai contro una persona e quando alzai lo sguardo vidi il volto di Isabelle.
Cosa ci faceva lei qui?

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