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day 14
Mi svegliai e ci misi giusto due secondi a ricordarmi che quel giorno ci sarebbe stato il processo.
Presi la mia colazione con più tranquillità del solito e, con un sorriso stampato in faccia, divorai il cibo.
«Come mai sei così felice, Evans?» mi si avvicinò Britney.
Decisi di non risponderle e di sfoggiare ancora il mio sorriso.
Per il processo, mi permisero di indossare vestiti comuni e di togliermi il camice.
«Ora di andare, Evans.» mi chiamò con tranquillità una suora, camminando davanti a me per indicarmi la strada.
«Buona fortuna.» mi bisbigliò, un attimo prima di lasciarmi al mio destino.
D'un tratto, tutta la mia felicità era stata sostituita da ansia.
Mi sedetti vicino a mia mamma che, pur essendo felicissima di vederla, non potei far altro che salutare con un timido «Ciao.».
«Ora di iniziare, signori.» a parlare era il giudice, una signora di colore tremendamente sovrappeso.
«Allora,» continuò lei, «la signorina Evans ha confessato di aver commesso l'omicidio di Colin Gray.
Ora, io sono qui perché il detective Stevens non crede alla sua confessione e stiamo valutando se essa sia veritiera o meno.
Avvocato, può esporre le prove a sostegno della colpevolezza della signorina Evans?»
«La signorina Evans, è stata valutata mentalmente instabile e quindi mandata in una casa di cura; inoltre ha modificato la scena del crimine appropriandosi del cellulare della vittima. Questo gesto può far intendere molte cose, ma sicuramente aveva timore delle prove al suo interno che potevano farla incolpare.»
«Basta così.» la interruppe il giudice.
«Posso smontare tutte le sue teorie.» prese parola mia mamma, «Le impronte sulla pistola con cui è stato commesso l'omicidio, non combaciano con quelle di Daisy Evans.
Abbiamo convocato tutti gli interrogati ed è risultato un verdetto: le impronte coincidono con quelle di Brian Ross e di Britney Brooks. Esiste una terza impronta che stiamo ancora cercando di individuare.»
«Obiezione! La signorina Evans potrebbe aver utilizzato dei guanti!» intervenne l'avvocato.
«Obiezione respinta!» il giudice picchiò col martelletto, «In tal caso si sarebbero trovati sulla scena del crimine dei frammenti di fibre di essi.»
Susseguì un silenzio profondo, riuscivo solo a percepire il battito incessante del mio cuore.
«Daisy Evans non ha commesso un omicidio! Questo è il verdetto! Martedì prossimo ci sarà il processo con Ross e Brooks!» annunciò il giudice.
Abbracciai mia mamma e, uscita dal tribunale, vidi Edward in tutto il suo splendore.
Corsi verso di lui, era così sorridente, anche quando lo trascinarono via da me, coi polsi cinti dalle manette.

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