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«L'hanno ucciso, Daisy.» disse così lentamente da far passare un minuto.
Dopo quella affermazione, degli agenti varcarono l'ingresso e portarono il cadavere su una barella.
Io ero paralizzata, ogni singola parte del mio corpo non riusciva a muoversi, e le mie corde vocali non riuscivano a formulare una frase di senso compiuto.
L'agente mi disse di uscire dalla casa, ma quando finalmente mi alzai riuscii a scorgere, appoggiato sul tavolo da cucina, il telefono di Colin e istintivamente decisi di prenderlo in prestito.
Una volta fuori dal cancello, qualche giornalista mi chiese delle domande ma la polizia mi portò in disparte per farmi un breve interrogatorio.
Riuscii solamente a dire che ero arrivata dopo il verificarsi dell'avvenimento.
Ritornai a casa appoggiandomi ogni circa due metri al muro per non cedere in mezzo alla strada e, una volta chiusa la porta, scivolai su di essa e mi accasciai per terra, prima di piangere disperatamente.
Il mio istinto mi continuava a persuadere sulla probabilità che Colin avesse potuto scrivere anche lui dei messaggi che non erano mai stati inviati.
Presi il suo cellulare dalla tasca e aprii i messaggi, e singhiozzando mi obbligai a leggere il messaggio che era destinato per me ad alta voce:
To: Daisy
"Io ti amo, Daisy."
Sono sempre state queste le parole che fin dal primo giorno che ti ho vista avrei voluto dirti.
Purtroppo non ho mai avuto le palle per farlo e credo non le avrò mai.
Amo il modo in cui ridi, amo quando ti arrabbi, amo quando ti offendi per stupidaggini, amo quando dimostri affetto ad una persona che conosci da poco per farla sentire a proprio agio, amo come fai ridere le persone, amo la tua determinazione, amo tutto di te.
Ti ho proposto questa scommessa solo perché, codardo come sono, volevo sapere cosa provassi per me.
Quando ho letto il tuo messaggio destinato a me a casa tua, ho cambiato atteggiamento e credo tu l'abbia notato.
Mi dispiace che mi sono comportato in modo così infantile, ma non so nemmeno io cosa mi aspettassi da te.
Diciamo semplicemente che sentirselo dire o in questo caso, leggerlo nero su bianco, ha fatto più male di quanto previsto.
Visto che sono stato troppo egoista, adesso spero che tu sia contenta con Edward, perché te lo meriti, anche se lui non ti merita affatto.
Ti amo tanto Daisy,
Colin

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