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l'avevo detto che l'avrei pubblicato.
q: vorreste dei fun fact/piccola biografia sui personaggi? (non tutti, quelli principali)
CAGATEMI THANKS.
«... Arrivai verso sera all'indirizzo appuntato sopra il bigliettino di carta.
Frugai dentro la mia borsa e trovai delle chiavi che ipotizzai servissero ad aprire il cancello.
Mi accasciai sul divano e notai il disordine di quel piccolo appartamento.
Sfinita, evitai di sbattermi per mettere in ordine e mi addormentai con ancora le scarpe addosso.
Circa due ore dopo mi svegliai a causa del brontolio del mio stomaco e quindi continuai a camminare avanti e indietro per tutta la stanza alla ricerca di cibo.
Il frigo era vuoto, ma non potei fare a meno di notare diversi quaderni posti alla rinfusa sullo scaffale.
Quando lessi il contenuto in essi, mi meravigliai di quante volte il nome "Daisy" comparisse, tanto da farmi venire in mente il pensiero che fossi lesbica.
Sembravi una persona così buona dalle mie descrizioni, così decisi di volerti incontrare... di nuovo?»
«No, no, non ce la faccio...» iniziai a singhiozzare.
«C-come è possibile.» la testa mi pulsava velocemente.
«Shh,» mi zittì, «fammi continuare.» le apparse un sorriso.
«Prima però volevo dare un taglio alla mia vecchia vita, in qualunque modo io l'abbia vissuta, poiché la memoria non era più una capacità del mio cervello.
Dopo essermi tagliata i capelli in bagno, uscii fuori di casa sentendomi una persona totalmente nuova.
Era da tempo che non sentivo il vento accarezzarmi le guance e pensai a quanto fresca fosse l'aria in quella sera di giugno, quando mi scontrai contro un ragazzo che continuava a pronunciare: «D-Daisy. Daisy. È morta È tutta colpa mia. D-Daisy. Daisy...»
Era come paralizzato e così impaurito che si aggrappò tremando al mio braccio...»
«Ed è così che hai conosciuto Edward.» conclusi cercando di far uscire le parole più lineari possibile.
«Esatto. Sperando che si trattasse della stessa persona che avevo citato sui miei diari, lo volli aiutare.
Così ti trovammo, e capimmo che non eri morta. Edward si calmò e il resto lo sai meglio tu di me.
Dopo la litigata che mi ha raccontato Edward, ho capito che avevi assolutamente bisogno di un'amica, e così mi sono avvicinata a te la sera scorsa.»
«Edward, n-non lo sa vero?»
«Non ho ancora trovato il momento.»
«Ti ricordi, per caso, che aspetto avesse quell'uomo che hai trovato al tuo risveglio?»
«Non troppo onestamente, però posso dirti che mi guardò in faccia e mi ricordo i suoi bellissimi occhi verde prato.»
«Bonnie.» susseguì una pausa in cui realizzai di averlo pronunciato. «Mi sei mancata.» mi gettai a peso morto su di lei tanto da farla accasciare sull'erba.
«Non mi lasciare mai più, per favore mai più.» le sussurrai con voce roca dal pianto e gli occhi gonfi.

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