Mi fermo nella mia colonna di auto e ticchetto le unghia fresche di manicure sul volante.Sempre la stessa storia:non appena piove il traffico di Milano impazzisce,e dire che ai temporali siamo abituati! Certo,però questo è davvero un nubifragio,sembra proprio che oggi il cielo si disperi parecchio.Accendo la radio per far trascorrere più velocemente il tempo ma nulla,anche quella non ha segnale,è proprio una congiura! Ovviamente quando hai fretta il destino si accanisce per farti perdere più tempo possibile,ed io in questo momento ne avrei molta,visto che Gianluca e mio figlio mi stanno aspettando a casa.Ma tanto è inutile dannarsi l'anima,posso solo stare buona buona finché le auto davanti a me non accenneranno a muoversi.Per fortuna l'aria del riscaldamento dell'auto mi permette almeno di avere i vetri limpidi e poter guardarmi intorno,così sul marciapiede alla mia sinistra vedo correre una famiglia:padre e madre zuppi ed un bimbo al riparo sotto un ombrello troppo piccolo per tutti e per questo offerto solo a lui.Sulle labbra mi si forma spontaneamente un sorriso,che bella cosa la famiglia! L'ho sempre vista come un porto sicuro,e lo penso ancora,perchè è così che voglio che mio figlio veda sempre la sua.Solo che a volte capita di lasciarsi trasportare a largo dalle onde e che il porto si faccia di conseguenza sempre più lontano...Così come è capitato a me e Piero.
Guardo distrattamente la data sul cruscotto e mi rendo conto che sono già passati sei mesi da quel momento,a volte mi sembra che siano stati molti di più,altre molti meno.Il tempo ci scorre via tra le dita e non ce ne rendiamo neanche conto,eppure io ho un indicatore infallibile:un bimbo che ogni giorno fa nuove scoperte e cambiamenti,e che mi fa rendere conto che al suo primo anno di vita mancano ormai solo più o meno tre settimane.Avevo immaginato che avrebbe festeggiato questo importante traguardo in una famiglia davvero unita,ma purtroppo non è così,e spero che ancora non se ne renda conto.
Quante cose sono accadute in così pochi anni,quasi mi si confonde la mente a pensarci! La fatidica laurea in scienze motorie raggiunta con non pochi sacrifici,tante vittorie nella ginnastica,tra cui finalmente una medaglia d'oro a squadre alle Olimpiadi,vedere Piero ed i ragazzi cantare davanti al Papa,le realizzazione di uno dei loro sogni ed un momento indimenticabile per tutti noi,e poi il mio ritiro perché,come dissi in conferenza stampa,non avevo neanche un briciolo in più da dare al mio sport.La mia è stata una carriera fantastica,ma come tutte le cose belle anche quella era destinata ad avere una fine,che però ho avuto la fortuna di poter decidere io in assoluta libertà.Solo qualche mese dopo è arrivato l'incarico offertomi dall'esercito di restare nel team sportivo come tecnico:una grande soddisfazione e responsabilità al contempo,che mi porta tutt'ora a trascorrere le mie giornate dentro una palestra come ormai da tutta la vita.Da poco tempo ho finalmente il mio primo incarico ufficiale come coach personale di un'allieva,e così la storia si ripete,ma questa volta la vivo dall'altro lato della barricata. Per fortuna ho avuto tante soddisfazioni nello sport ma anche nella vita,con un matrimonio da favola e il mio meraviglioso Edoardo,frutto di un grande amore.E poi però il destino non mi ha risparmiato neanche il dolore,quello il cui ricordo fa ancora male:un sentimento che si è spento piano piano da parte di Piero senza che io me ne rendessi conto,o forse ero solo troppo presa dal fare la mamma per occuparmene.E così la decisione dolorosa di prendere strade diverse,che ho dovuto mio malgrado accettare perché l'ho sempre amato troppo per vederlo infelice in una vita che gli stava stretta.Lui continua ad essere un ottimo padre,seppur meno presente di prima,ed io continuo a portare avanti la mia vita con fatica ma con la forza che gli occhioni color cioccolato di Edoardo,uguali a quelli di Piero,mi danno ogni giorno.Finalmente dopo circa 45 minuti riesco ad arrivare a casa,non senza però essermi colata nel tragitto auto-casa,pur avendo l'ombrello.Brutta roba i temporali!
Ruoto la chiave nella serratura e subito mi compare davanti l'immagine di Gianluca seduto sul divano con mio figlio sulle sue gambe,lui gli fa il solletico sul pancino ed Edoardo ride e gli tira il ciuffo riccio,senza che addirittura lui protesti.È proprio vero che i bambini ti rincretiniscono! Lui e mio figlio insieme sono adorabili,e la quasi paternità a questo ragazzo sta facendo bene.E sì,perchè tante cose sono cambiate anche per lui e Ignazio: a partire dalle compagne per finire con la situazione familiare,che vede mister Boschetto marito della splendida Annachiara e padre di due terribili gemellini e il signor Ginoble,invece,impegnato molto seriamente con Monia e tra poco padre anche lui!"Ciao,Gian.Perdonami per il ritardo,ma sono rimasta bloccata nel traffico."
"Figurati,io odio guidare per questo,certe volte mi dico che avrei dovuto continuare a restare senza patente! Ma noi due ci siamo divertiti un sacco,tranquilla."
"Posso chiederti l'ultimo favore? Devo fare immediatamente una doccia calda prima di farmi venire l'influenza,faccio presto."
"Certo,fai pure con calma,io sono qui."
Afferro la prima tuta che trovo nell'armadio e metto la biancheria bagnata sul calorifero.Poi mi fiondo dentro la doccia aprendo l'acqua calda e mi lavo in pochissimo tempo.D'altronde quando si diventa mamma si impara che anche farsi una doccia o uno shampoo diventano lussi da compiere alla velocità della luce,perchè semplicemente c'è qualcuno che viene prima di te e reclama la tua presenza.
Torno in salotto e recupero mio figlio dalle braccia di Gianluca:per Edoardo è l'ora della cena.
"Grazie mille,davvero.È stato buono?"
"Buonissimo,con zio Gian si diverte un sacco,non è vero?" - gli dà un buffetto sulla guanciotta piena e lui ride di gusto,mostrando gli unici tre denti che possiede.
"Adesso però vai,hai una ragazza incinta che ti aspetta e a quest'ora dovresti già essere a coccolarla."
"Sì,è ora,ma intanto stare con Edo mi serve a fare pratica."
"Vedrai che sarai un bravo papà."
"Ti posso confessare una cosa?"
"Certo,dimmi."
"Ultimamente più che mia figlia che sta per arrivare mi spaventa la mamma."
"Che vuoi dire?"
"Che non la capisco più,Lavi,non mi sembra più neanche la mia Monia.È così diversa!"
"Gian,sono gli sbalzi d'umore dovuti agli ormoni in subbuglio,è normale.Ricordi quante ne ho fatte passare io a Piero durante la gravidanza? Un minuto prima ero una iena e quello dopo in lacrime.Cerca di starle accanto il più possibile,ci vuole pazienza."
"Sì,lo so,ma sinceramente non credo che sia solo questo.È proprio strana e distante,sempre.È un bel po' che questa cosa va avanti,capisco che sia molto concentrata sulla futura nascita,ed anche io,ma mi sento trascurato."
Non appena sento quest'ultima frase un brivido mi attraversa.No,non può accadere,non pure a loro.
"Gianluca,ascoltami bene:sono convinta che siano solo semplici incomprensioni dovute ad un momento delicato per una coppia come la gravidanza,ma se tu senti un malessere devi assolutamente parlarne con lei.Dille ciò che provi e vedrai che risolverete insieme.Ma non tenerti tutto dentro,perchè poi scoppierai in un unico momento e sarà la fine.E voi state creando una famiglia,avete una splendida principessa in arrivo,non potete buttare via tutto per qualcosa che sicuramente è superabile.Sai bene com'è finita tra me e Piero,non fate lo stesso errore anche voi,ti supplico!"
Una lacrima mi solca la guancia e mio figlio mi guarda perplesso.Non può capire,per fortuna.Gianluca me la raccoglie con l'indice e mi abbraccia.
"D'accordo,le parlerò."
"Promettimelo,Gian."
"Sì,va bene,te lo prometto."
"Sai quanto voglio bene a te e Monia,non voglio che vi accada quello che è successo a noi.Non puoi capire quanto fa male! Non farle questo,salva la tua famiglia almeno tu."
"Hai ragione,sono sicuro che parlando risolveremo.E tu sai quanto vi vogliamo bene noi,a te ed a questo bambolotto.Ci siamo sempre per te,ed anche Ignazio ed Annachiara,non te lo scordare mai."
"Lo so,lo so,e vi ringrazio.Adesso però vai,salutami Monia e la bimba,e sbrigatevi a scegliere il nome che non manca poi molto!"
"Ma non è vero,quattro mesi sono molti!"
"Non per un ritardatario come te! Spero lo scelga lei o tu ci penserai il giorno del parto!"
Ride e dopo avere lasciato un bacio sulla guancia l'uno a me e mio figlio se ne va.Mi dirigo in cucina e metto Edoardo sul seggiolone mentre gli preparo il suo semolino con la carne.Un'altra giornata intensa per fortuna si sta per concludere,con accanto il mio unico grande amore.
Buonasera! Eccomi qui,di nuovo tra voi.Inizio col botto,non trovate? È passato qualche anno e tante cose sono successe nella vita di Lavinia e Piero,ma anche in quelle degli altri.Che ne pensate? Io sono pronta ad iniziare questa nuova storia,perciò vi aspetto!
Baci,la vostra
MissR.
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L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*
FanfictionLavinia e Piero hanno un matrimonio, un figlio piccolo e due carriere ben avviate. Ma ben presto si accorgeranno che una quotidianità che agli occhi degli altri è perfetta non sempre è, invece, semplice da affrontare.