Sto facendo un bel sogno,quando all'improvviso vengo svegliata da delle urla.Apro gli occhi di scatto e ci metto qualche istante per capire che arrivano dal corridoio qui fuori.Rendendomi conto,grazie al buio al di là dei vetri della finestra,che dev'essere ormai tarda sera,non mi capacito di chi possa fare tanta confusione in un reparto maternità,pieno di neo e future mamme alla disperata ricerca di un po' di riposo.Faccio mente locale e mi ricordo che ieri sera ero sfinita e mi sono addormentata subito dopo cena,quando i miei genitori sono andati via con la promessa di venirmi a prendere domattina per portarmi a casa mia.Ho salutato anche Gaetano,che domani tornerà a Naro.È stato prezioso anche lui in questi giorni,ma è ora che torni dalla sua famiglia che ha bisogno di lui.Ormai sveglia ed ancora leggermente affaticata,afferro il cellulare sul comodino e constato che sono le undici passate di sera.Poi decido di alzarmi dal letto per dirigermi piano piano in bagno,mentre mentalmente ringrazio il cielo del fatto che finalmente,dopo giorni lunghissimi,tra poche ore potrò essere dimessa da qui.Ovviamente,visto il brutto episodio della minaccia di aborto,la promessa fatta al medico è stata quella di passare il prossimo mese a casa a riposo.Il che per me è quasi una tortura,ma tutto è meglio di stare chiusa in questo ospedale,che ormai odio.Non appena uscita dal bagno,sento spalancare con forza la porta d'entrata della camera e faccio un salto all'indietro per lo spavento.
"Ma che ca-" - arrivo solo a dire,prima di sgranare gli occhi.
Vengo interrotta dall'arrivo di corsa di Piero,trafelato e con un'espressione sconvolta quasi quanto la mia nel rivederlo dopo tanto tempo.
"Minchia,ti ho trovata finalmente! Ho girato mezzo piano!"
"Co-cosa ci fai tu qui? Eri tu che urlavi,prima?"
"Sì,certo,dovevi trovarti,dovevo fermarti! Mi hanno detto che non era orario di visite,ma io dovevo parlarti e fare l'ultimo tentativo.Finalmente ce l'ho fatta!"
"Ma di che stai parlando?"
"So che domani ti opererai per...Per uccidere mio figlio,insomma!" - sputa velenosamente.
"Ah,ecco...Allora forse eri troppo impegnato col tuo nuovo amore per collegare il cervello e comprendere bene le informazioni che ti sono arrivate! Perché mi spiace doverti dire che l'operazione era fissata per oggi,non per domani."
"Co-cosa? Quindi tu hai già fatto? Lui o lei...Non c'è più?"
E,tutto d'un tratto,i suoi occhi si velano di lacrime.In questo momento lo detesto,ma non posso fare a meno di capire che forse,al contrario di quanto abbia pensato in questi ultimi giorni,questo figlio lo vorrebbe davvero.Però non ce la faccio a non scaricare la mia rabbia su di lui,non adesso.Se la merita d'altronde,e io non ce la faccio più a tenerla dentro.
"E quindi? Ti ho fatto un favore,no? Un figlio in meno equivale ad una responsabilità in meno,puoi goderti più serenamente la tua nuova vita con quella modella da quattro soldi! Di Edoardo mi occupo io come ho sempre fatto...Puoi andare,Piero.Vai pure a spassartela,tanto l'adulta tra i due la faccio sempre solo io!"
"Ma di che minchia stai parlando,Lavì? Poi che c'entra la mia vita?"
Sta ormai lacrimando copiosamente e mi guarda con gli occhi del disprezzo.Ma,ora come ora,il sentimento non può che essere ricambiato.Lo detesto per tutto il dolore che sto provando,per tutte le speranze illuse ed i sogni infranti su una famiglia felice.Quella che era la nostra famiglia.
"Beh,c'entra eccome,perché non ha perso un solo istante per rimpiazzarmi...Mi sa che tutto 'sto desiderio di allargare la famiglia non lo avessi davvero,se non mi ami già più!"
E non mi interessa se so che non è vero,in questo momento voglio solo farlo stare male come sto io.
"Qui non si tratta di noi e del nostro amore,lo vuoi capire? Hai ucciso mio figlio ed io ti odio per questo,non te lo perdonerò mai!"
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L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*
FanficLavinia e Piero hanno un matrimonio, un figlio piccolo e due carriere ben avviate. Ma ben presto si accorgeranno che una quotidianità che agli occhi degli altri è perfetta non sempre è, invece, semplice da affrontare.