45.Dentro di me ripeto una bestemmia e una poesia

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Apro gli occhi e mi ritrovo a sbattere le palpebre più volte per abituarmi alla accecante luce bianca che mi arriva dritta in faccia.Guardandomi intorno,realizzo che mi trovo in un'asettica stanza di ospedale.Al mio fianco,seduto su una scomoda sedia,giace addormentato Piero,con una mano che stringe la mia e la testa appoggiata di sbieco sul bordo del materasso del mio letto.Non appena tento di togliere piano la mano da sotto la sua,si sveglia di scatto,facendo un balzo all'indietro col busto.

"Cosa,che c'è?"

"Piero... - dico piano,cercando di abituarmi alla mia stessa voce - Edoardo dov'è?"

"Con Luigi,stai tranquilla.Ma tu come stai,amore mio? Mi hai fatto preoccupare!"

"Bene...Credo.Cosa mi è successo? Non ricordo niente,solo che ero alla proclamazione dei vincitori e...Oddio, Flavia che ha fatto?"

"È andata benissimo,ha conquistato il secondo posto."

"Ah,già,è vero."

"Ma tu sei svenuta all'improvviso,dalla tribuna ti ho vista cadere tra le braccia del tuo collega e mi si è gelato il sangue nelle vene.Chi scantu chi mi facisti pigghiari!"

"Mi dispiace,davvero."

"Non è colpa tua,piuttosto della nostra bella novità.Ti hanno fatto tutti gli accertamenti ed è risultato solo un mancamento dovuto allo stress,che, però,devi evitare perché sei incinta,amore.Capisci? È molto strano che sia io a dirlo a te,ma aspettiamo un altro bambino.È meraviglioso!" - mi dice accarezzandomi una guancia, con gli occhi lucidi.

In questo momento,dopo un debole sorriso,abbasso lo sguardo,perché non riesco a reggere il suo sapendo di avergli tenuto nascosta questa verità.Lui sembra davvero felice,invece io mi sento solo colpevole di averlo escluso.Mentre cerco le parole giuste per dirgli che lo sapevo già e liberarmi anche del peso ulteriore che mi porto dentro,bussano alla porta,bloccando il mio proposito sul nascere.

[Tradotto dall'inglese]

Dott.ssa:"Salve! - ci dice una donna di mezza età alta e con il camice - Sono la dottoressa Wilson e l'ho seguita in queste ore,ero passata a vedere come sta e sono molto felice di vederla sveglia.Come forse le avrà già detto suo marito,il suo è stato solo un calo di pressione,ma nelle sue condizioni deve evitare lo stress il più possibile.Il feto sta bene ed è forte,ma lei non deve fare sforzi fisici e mentali eccessivi."

P:"D'accordo,dottoressa.Grazie."

"Grazie." - mi limito a dire debolmente.

Dott.ssa:"Bene,stanotte la teniamo qui per precauzione e domani la dimettiamo,è felice?"

"Veramente io vorrei uscire:ho abbandonato all'improvviso la gara della mia allieva e ne ha ancora un'altra da disputare.Non posso lasciarla sola!"

"Sì,mi hanno informata del suo lavoro.Non le posso impedire di seguire questa ultima gara,a cui,a quanto pare,tiene tanto.Ma le consiglio di stare seduta e soprattutto di non agitarsi per nessun motivo,non metta a rischio la vita di suo figlio inutilmente."

P:"Non si preoccupi,dottoressa,la tengo sotto controllo io." - esclama con un sorrisone.

Se solo lui sapesse...

Dott.ssa:"Adesso vi saluto,ho da finire il giro delle visite.A breve le verrà servita la cena,buonanotte."

Io&P:"Buonanotte."

Lei si chiude la porta alle spalle e Piero si tuffa sulle mie labbra,per un bacio che a fatica ricambio.Il desiderio di sentirlo vicino è tanto,ma il senso di colpa verso di lui pesa come una spada di Damocle sulla mia testa.Poi si stacca e continua a sorridere in modo pieno:si vede che è veramente felice della notizia.

"Ma ci pensi che avremo un altro figlio,Lavi? È bellissimo,quanto tempo era che te lo chiedevo? Adesso tu non ti devi stancare!"

Parte in quinta col suo solito fare autoritario,che quando sono incinta,mischiandosi all'apprensione,si potenzia.

"Però devo finire i Mondiali,non posso abbandonare Flavia per l'ultima gara!"

"Va bene,ma devi fare il minimo indispensabile.Tanto avete lavorato moltissimo e lei sa già cosa fare.La seguirai senza stancarti.Matri mia, ancora non realizzo che sto per diventare papà bis,devo dirlo alla mia famiglia,ai ragazzi,a -"

"No!" - dico alzando il tono di voce,in preda al panico.

"Cosa? Perché no?"

"È ancora presto,sono ancora solo di sei settimane.Aspettiamo un po',per scaramanzia."

"È vero,sei settimane,l'ha detto la dottoressa.Ma tu come lo sai? Mentre ti faceva l'ecografia eri ancora incosciente."

"Ehm,Piè,io...Io lo sapevo già."

"Cosa? Ma da quando?"

"Da qualche giorno prima che tu arrivassi qui."

"E perché non me lo hai detto?"

Lo vedo guardarmi con aria severa ed inizio a dimenarmi nervosamente sul letto,da cui,se non avessi una flebo attaccata al braccio,scapperei volentieri.

"Perché ancora avevo bisogno di tempo per metabolizzare l'idea,sai bene che per me questo non era il momento più adatto.Te lo avrei detto una volta finite le gare e smaltito tutto lo stress."

"Solo che poi proprio quello stress ti ha fregata..."

"Già.Mi dispiace,davvero,ma dovevo trovare il momento giusto per dirtelo.In queste settimane non mi sono fermata un attimo,invece volevo parlartene con calma."

"Va bene,ormai è andata così.Ma cerchiamo di non avere segreti tra noi,per favore.Adesso vedi però di stare il più possibile tranquilla,davvero.Evitiamo di crearci problemi e godiamoci questa nuova gioia con serenità."

E queste sue parole mi uccidono,insieme al bacio sulla fronte che mi dà,dolcemente,subito dopo.

"E la mia carriera? Come dovrei fare con Flavia,secondo te? Dopo l'estate dovrà iniziare a preparare le prime gare di campionato,ed è stata affidata alla mia professionalità."

"Amore,lo so,ma questa è la nostra vita,è nostro figlio! Troveremo una soluzione che possa andare bene anche per lei e la sua famiglia,vedrai."

"Io sinceramente adesso come adesso non ne vedo..."

"Ci penseremo con calma.Non ora, però.Devi solo pensare a riposarti."

Pochi minuti dopo entra un'infermiera per servirmi la cena,che mangio,più per dovere che per fame,sotto lo sguardo indagatore di mio marito.Infine,dopo un paio di ore trascorse insieme a parlare di noi e della famiglia che si allargherà,lo convinco,seppur non con poca difficoltà,a fare ritorno in albergo.Tanto qui non lo farebbero restare comunque per la notte,e poi Edoardo non è abituato a stare con Luigi per così tante ore ed ho paura che si agiti non vedendo i genitori accanto.Sto più serena se suo padre è con lui,ed è proprio questa la carta con cui vinco la partita di insistenza.Non appena Piero se ne va,con un po' di fatica,mi alzo e mi avvicino alla grande finestra in fondo alla stanza,trascinando con me l'asta della flebo.L'aria di questa serata estiva canadese è abbastanza fresca,ma dentro di me ho un mare in tempesta che mi fa salire non poche caldane.Mi soffermo ad osservare il cielo sopra di me:oggi è ricco di stelle anche molto luminose,ma questo spettacolo molto romantico,purtroppo,non riesce a rilassarmi a dovere.Ho paura di fare del male alla creatura che porto dentro,ma non riesco a non pensare che il destino sia stato beffardo nel farmi questo regalo in un momento in cui non lo cercavo,in un periodo che mi appare totalmente sbagliato.Non riesco a trovare una soluzione diversa,ma,soprattutto,non riesco a superare la paura folle che mi attanaglia.Afflitta,non posso fare altro che tirare un lungo sospiro per poi tornare al mio letto.E lì,cercando invano una posizione comoda nonostante mi senta come su un materasso di spine,chiedere scusa al firmamento.Dopo un bel po' di tempo,riesco ad abbandonarmi al sonno,seppur abbastanza agitato.

La notizia,seppur in un modo poco usuale,Piero l'ha avuta lo stesso.Ma Lavinia si sta struggendo,cosa le frullerà per la testa?
Lo scopriremo piano piano,la strada è ancora lunga...
Aspetto i vostri commenti,buon inizio di settimana!
MissR.

L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora