44.Roba da far venire la pelle d'oca al cuore

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Questa mattina è super piena perché siamo giunti finalmente alla penultima gara per Flavia,quella al corpo libero,ossia la sua specialità,che si terrà nel pomeriggio.Dopo due buoni piazzamenti al volteggio e alla trave,ci aspettano questa,che è ovviamente quella che lei sente di più,e la gara delle parallele,che si terrà tra due giorni.

Siamo al palazzetto per gli ultimi accorgimenti fin dal primo mattino,mentre i miei due uomini sono rimasti in hotel.Ma so che non ci rimarranno per molto,perché Piero voleva portare Edoardo a fare un giretto per la città prima di raggiungermi qui,più tardi.Da quando la scorsa settimana mio padre è tornato in Italia,Piero mi è stato di grandissimo aiuto,occupandosi alla perfezione di Edoardo mentre io ero impegnata con Flavia.Inoltre,è stato,oltre che un bravo papà,un ottimo marito,facendomi sentire il suo amore e il suo appoggio anche nei momenti di ansia durante questa avventura per me importante.Per non parlare del supporto che ha dato quotidinianamente anche a Flavia,caricandola quando aveva dei momenti no per la paura per il torneo o per la mancanza dei suoi.I consigli del suo idolo sono stati efficacissimi e poi,seppur in pochi giorni,hanno già instaurato uno splendido rapporto,e di questo mi fa molto piacere per lei:realizzare i sogni,anche i più piccoli,fa bene al cuore.Indirettamente Piero ha aiutato anche me ad avere a che fare con lei,perché forse lui,con tutte le giovani fans che ha,è più avvezzo di me al rapporto con gli adolescenti.

Le ore scorrono in fretta e le prove terminano.Quindi ci rechiamo a mensa per il pranzo,che in realtà prima di una gara per una atleta consiste solo in uno spuntino molto leggero.Ma,d'altronde,Flavia è piuttosto agitata già da stamattina e dubito che sarebbe comunque riuscita ad ingurgitare qualcos'altro.Io,invece, mangio pure troppo:inutile dire che per ora ho parecchia fame.
Neanche un'ora dopo,siamo di ritorno al palazzetto per permettere alle atlete di riscaldare i muscoli in maniera ottimale prima di scendere in pedana.Mi siedo su una panca e osservo da lontano gli esercizi preparatori di Flavia,perché inizio già ad essere un po' affaticata.Ma il pomeriggio è ancora lungo e devo resistere.Per fortuna la mia allieva sa perfettamente cosa fare anche senza il mio supporto fisico.Dopo qualche minuto sento il mio telefono squillare e mi rendo conto che dev'essere da qualche parte nelle vicinanze.Quando finalmente riesco a scovarlo in fondo alla borsa,apro la chiamata e sento subito mio figlio chiamare "mamma" più volte e dire parole a caso,che mi fanno scoppiare a ridere.Subito dopo, è Piero a prendere in mano il cellulare per parlarmi.

"Mister,come vedi,tuo figlio già vuole te."

"Mister?"

"Sì,come si dice nel calcio,no?"

"A parte che è maschile,e poi no,io sono solo allenatrice.Al massimo coach."

"Va bene,allenatrice!"

"Come va con lui?"

"Benissimo,se alzi lo sguardo verso le gradinate sulla tua destra puoi vederlo da sola."

Seguo la direzione indicatami e riesco a scorgerlo tra la folla.Mi sta facendo cenno agitando una mano,col telefono tra la spalla e l'orecchio.

"Ahahahah,beddi siti! Già qui?"

"Certo,la gara è tra poco e noi siamo pronti a tifare per Flavia e la nostra mammina preferita!"

"Amori miei!"

"Voi li giù tutto bene? Vedo Flavia bella in forma,non sta ferma un attimo!"

"Si sta riscaldando,ma è molto tesa,non credere di no.Stavolta mi sa che neanche i tuoi consigli siano riusciti nell'intento...Spero che questa ansia non la faccia sbagliare,anche perché,per quanto cerchi di tranquillizzarla,non ti nascondo che l'ha trasmessa un po' anche a me."

"Ma no,vedrai che saprà come gestirla e andrà tutto bene.Quando sei sul palco,o in tal caso in pedana,non pensi più a tutto il resto,ma solo a quello che devi fare e a dare il meglio di te.È quello che hai detto anche tu in un'intervista a Rio durante le Olimpiadi."

"Sì,ora che ci penso è vero.Non ci posso credere,te lo ricordi ancora?"

"Io mi ricordo tutto di te."

Un timido sorriso spunta in me al ricordo di quel giorno in cui litigammo per la prima volta e da cui,forse,partì realmente la nostra storia.Galeotte furono le Olimpiadi,questo è poco ma sicuro! È passato così tanto tempo...
Intravedo che anche Piero sta sorridendo e mi rassereno:anche solo con le sue parole o con un gesto ha sempre avuto un ottimo potere calmante su di me.Dopo qualche altra battuta,sul campo gara entrano i giudici e io lo saluto per poi chiudere la telefonata.La competizione sta per cominciare.

Siamo giunti al momento più cruciale di ogni gara,ossia quello in cui si aspetta che i risultati compaiano sul display di fronte a noi atlete e coaches,tutti schierati gli uni accanto gli altri a bordo pedana.Flavia si è esibita per sesta e ha fatto un corpo libero veramente buono,segno che la fatica e il sudore degli ultimi mesi hanno dato i loro frutti.Le imperfezioni sono state solo sull'uscita,ma davvero minime.Adesso,durante questi interminabili minuti di attesa in cui la stringo dalle spalle,sto sperando con tutta me stessa che i giudici siano del mio stesso parere e le assegnino un buon punteggio,perché mi sento di potermi ritenere abbastanza obiettiva nel dire che se lo merita.La prima posizione è ormai praticamente sicura,la seconda probabilmente anche,ma mancano i punteggi di sole due atlete e abbiamo buone possibilità per il terzo posto.Finalmente i secondi passano e il display si illumina per dare il punteggio finale anche a noi:in rosso, a caratteri cubitali,compare la scritta 13,250.È un punteggio fantastico! Flavia mi guarda aprendo la bocca stupita,per poi stritolarmi la vita con le sue braccia ormai diventate abbastanza muscolose.Ma la sorpresa più grande arriva pochi istanti dopo,quando ormai abbiamo incamerato l'idea di avere raggiunto il terzo gradino del podio:l'atleta che era favorita per il secondo posto ottiene solo un inaspettato 12,750,e, incredibilmente,arriviamo seconde! A quel punto,le mie lacrime si confondono con quelle di Flavia,mentre il palazzetto esplode in urla e applausi per il terzetto di vincitrici.Volgo lo sguardo verso gli spalti in direzione di Piero e lo individuo subito perché si sta sbracciando per salutarmi e mandarmi baci soffiati,mentre Edoardo in braccio a lui agita una bandierina dell'Italia.Accompagno Flavia nello spogliatoio e la aiuto a mettersi la tuta velocemente,poi torniamo nuovamente a bordo pista,dove sfila con le altre due fino al podio.Sotto degli applausi scroscianti del pubblico,ogni atleta riceve un mazzo di fiori e una coppa,intanto che si diffondono le note di ciascun inno nazionale.Mi ritengo molto orgogliosa della mia allieva,ancora di più se mi soffermo a pensare che è di gran lunga la più giovane delle tre.Durante la premiazione resto ferma in un angolo,appoggiata al muro,e la applaudo senza sosta per tutta la durata dell'inno di Mameli,fino quasi a farmi male ai palmi delle mani.Qualche lacrima di commozione,intanto,torna a fare capolino sul mio viso.
Ad un certo punto,però,inizio a sentire la testa girare e la gambe molli,e mentalmente ringrazio il muro che mi sostiene e mi evita il tonfo sul pavimento.L'allenatore della ragazza inglese arrivata terza,che si trova accanto a me,mi chiede:

"Lavinia,are you ok?"

Ma non faccio in tempo ad annuire come vorrei,
perché,all'improvviso,mi sento mozzare il respiro.Le forze vengono totalmente meno e non faccio in tempo a realizzare cosa sta accadendo,vedo solo il buio davanti ai miei occhi.

Ahi,ahi,piccolo malessere per Lavi,l'ennesimo.Piero come reagirà?
Scusate per la brevità del capitolo,ma è di passaggio.
MissR.

L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora