La corsa in macchina per giungere clinica non me la ricordo perchè ne ho capito ben poco,però ho in mente la sensazione di nausea e sballottolamento:Piero doveva guidare davvero forte.Ho ben presente,però,il dolore lancinante delle contrazioni che hanno cominciato a manifestarsi non appena scendevo dal palazzo di casa.Dolore che ovviamente non accenna a placarsi anche adesso che sono passate tre ore dall'arrivo qui.Ignazio è corso a casa a prendere Edoardo e Flavia,che nel frattempo è rientrata,e li ha portati a casa propria,mentre Sonia è corsa qui lasciando Damiano a mio fratello.Ovviamente i miei non sono ancora qui perché contavano di arrivare la settimana prossima,nessuno di noi si aspettava questo scherzetto da parte della piccola.Ma,avvisati da Piero,faranno il possibile per arrivare al più presto.
Sono in travaglio ormai da qualche ora,le contrazioni sono sempre più forti e in quegli istanti mi manca quasi l'aria,ma la dilatazione non è ancora ottimale per il parto.Pensavo che la seconda volta sarei stata più preparata ad affrontare il dolore,ma è talmente forte che credo non ci si abitui mai.E il peggio deve ancora arrivare...Piero,ad onor del vero,non mi ha mai lasciata da sola e,su consiglio del ginecologo,mi ha portata a passeggiare sulle scale,mi ha massaggiato delicatamente la schiena e stretto una mano ininterrottamente facendo lunghi respiri insieme a me,così come gli ha insegnato il personale medico.Lo aveva fatto anche per la nascita di Edoardo,ma adesso mi fa strano perché forse non me lo aspettavo.Eppure solo qualche ora fa,dopo mesi,mi ha detto delle parole importanti che non credevo potesse pensare ormai,ma soprattutto mi ha baciata.Sicuramente è un argomento che dovremo affrontare bene,ma al momento ho troppa confusione in testa e poi sono <<leggermente>> impegnata in un'altra faccenda per potere pensare lucidamente a quello che è successo prima che nostra figlia ci interrompesse,facendo valere la propria ferma volontà di venire al mondo.
Ore dopo,quando è ormai notte inoltrata ed io sono veramente stremata,mentre Piero si è appisolato sulla sedia accanto al mio letto neanche la fatica la stesse facendo lui,il medico entra per il controllo e mi annuncia che finalmente sono pronta:mia figlia ha deciso che è ora di farsi conoscere!
Inutile dire che Piero si sveglia di colpo e alle parole del ginecologo schizza in piedi come una molla,chiedendo di potere assistere al parto prima che io stessa potessi anche solo formulare questo pensiero.D'altro canto,di là in sala d'aspetto c'è solo Nadia e tra i due credo che sia più giusto che ad assistere sia il padre.Piero viene fatto allontanare per indossare i vestimenti asettici mentre io vengo trasportata con la sedia a rotelle fino in sala operatoria,dove mi chiedono per l'ultima volta se non desidero un cesareo.Istintivamente,direi volentieri di sì per non affrontare tutto il dolore fisico che so già che mi aspetterà,ma poi non ce la faccio e faccio segno di no:non posso non provare,almeno,a vedere nascere mia figlia con il solo frutto dei miei sforzi.Mi fanno stendere sulla lettiga preparandomi e poi il medico mi invita ad iniziare a respirare prima e dopo,ad intervalli regolari, dare spinte il più forti possibile.Piero è alle mie spalle e non lo sento neppure respirare,se non fosse per la mano con cui spasmodicamente mi accarezza i capelli potrei anche pensare che sia svenuto o.Solo quando inizio ad urlare sempre di più,distrutta dal dolore,lui prende ad incitarmi e darmi forza come può,lasciandosi anche stritolare e graffiare la mano destra in preda al mio delirio.Dopo quelli che mi sembrano minuti infiniti,durante i quali sono totalmente stordita,finalmente sento uno strillo fortissimo,il tipico vagito di un neonato.In questo caso è mia figlia,che ci ha degnati della sua presenza nel mondo.Senza rendermene neanche conto,mi lascio travolgere da un pianto a dirotto e poi mi volto in direzione di Piero e vedo che si trova nelle mie stesse condizioni:per Edoardo avevamo avuto la stessa reazione e la seconda volta non ha fatto eccezione.La mia piccola,che è davvero uno scricciolo in quanto un pochino prematura,viene avvolta in una coperta e poggiata sul mio petto e,non appena ho modo di guardarla per bene,mi sembra la cosa più bella che abbia mai visto.L'emozione mi sopraffà nell'osservare ogni suo piccolo particolare,che pare tratteggiato dal più abile degli scultori.
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L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*
FanfictionLavinia e Piero hanno un matrimonio, un figlio piccolo e due carriere ben avviate. Ma ben presto si accorgeranno che una quotidianità che agli occhi degli altri è perfetta non sempre è, invece, semplice da affrontare.