24.Sempre voluto solo te

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"Laviiii,ma la mia maglia nera con le scritte dov'è?"

Lo sento urlare dalla camera da letto mentre sto dando lo yogurt ad Edoardo,che intanto gioca con una macchinina di gomma.

È passato circa un mese da quando abbiamo deciso di riprovarci e una settimana da quando abbiamo deciso che era giunto il momento che lui tornasse a casa con noi.Casa sua,casa nostra.Stiamo bene e piano piano stiamo riacquistando il nostro equilibrio di coppia.Sono felice,anche se non nascondo che la paura che tutto questo possa finire un'altra volta resta sopita in un angolo della mia mente.Ma,d'altronde,si dice che la paura tenga vivo l'amore,quindi cerco di non pensarci e godermi tutto giorno per giorno,pur restando coi piedi saldamente ancorati per terra.A far rivivere il passato ci pensa Piero,che ancora,dopo oltre due anni,non ricorda i posti in cui sono sistemate le cose in questa casa.

"È una descrizione un po' generica,sai? Comunque tutte le maglie stirate le ho messe nel tuo lato dell'armadio,sul ripiano in basso."

"Amore,non la trovo! Dai,che sennò non posso uscire!"

"Addirittura! Piero,se vengo lì e la trovo mi senti!"

"Per favoree!"

Dò l'ultimo cucchiaino di yogurt a mio figlio e poi,dopo avergli pulito la bocca col bavaglino,lo metto a terra.Dandogli le mani,dopo qualche minuto,arrivo in camera da letto.

"Ooh,eccoci qui dal papà imbranato! Vediamo che vuole!"

Faccio tenere Edoardo con le manine al letto e mi metto davanti l'armadio a cercare la maglietta tanto desiderata da Piero,che,nel frattempo,mi guarda con un'espressione disperata.Come se possedesse solo quella,di maglia,poi!Dopo qualche secondo,la pesco dal ripiano,esattamente quello in cui gli avevo detto di guardare.La prendo e gliela sbatto sul petto.

"Eccotela qui,piccolo cieco! Pulisci meglio gli occhiali la prossima volta,eh!"- e gli faccio la linguaccia.

"Ma se non c'era! Giuroo!"

"Certo,io l'ho trovata con la magia, infatti! No,è che semplicemente sei rimbambito.Ma non è colpa tua,tesoro,è che sei un uomo!"

"Che sei cattiva,mamma mia! Ma sei sempre stata così?"

"Sempre!"

"Povero me!" - e alza gli occhi al cielo, sospirando.

Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.Nel frattempo sentiamo un tonfo sordo ai nostri piedi e, abbassando lo sguardo,ci rendiamo conto che Edoardo è arrivato davanti a noi e si è tirato addosso delle maglie di Piero,quindi ora agita le braccine seppellito sotto un cumulo di vestiti urlando:

"Uuh,titiiiii!"- forse il suo modo per dire vestiti.

Gli tolgo le maglie di dosso e poi Piero lo prende in braccio.

"È uguale a te,questo bambino,uguale!" - sentenzio, gesticolando.

"Cioè bellissimo?"

"Lui sicuramente! Comunque no, intendevo un danno."

Mi guarda offeso.Poi,con Edo in braccio,si dirige verso la sua cameretta.

"Vieni amore di papà,andiamo a fare una passeggiata.Questa donna non ci merita!"

"Ahahah,come no! Senti,ricordati che io torno tardi perché dopo l'allenamento con Flavia devo andare all'incontro con la Nike per concordare il nuovo shooting.La cena è pronta,devi solo riscaldarla.Possibilmente senza fare esplodere la cucina,grazie!"

"Continua,continua!"

Poco dopo,Piero ed Edoardo,a cui ha fatto il bagnetto da bravo papà,sono vestiti e pronti per la loro passeggiata.Io,intanto,sto finendo di preparare il mio borsone per la palestra.

L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora