63.Lo sapevi prima tu, del dolore che non mi avrebbe risparmiata

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Quando arriviamo all'ospedale,sveglio Flavia.Del tutto intontita,scende dalla macchina con noi,tenendosi stretta alla mia vita.Chiediamo dei suoi genitori in accettazione e ci indicano il corridoio al secondo piano,dove possiamo solo sederci sulle scomode sedioline in metallo in attesa di qualche notizia,visto che la madre è sotto i ferri.Del padre,invece,non ci hanno ancora detto nulla.Dopo poco,un dottore esce dalla porta a vetri alla nostra destra e si avvicina a noi.Mi alzo e lo raggiungo,allontanandomi da Flavia,che resta fra le braccia di Piero.

Dott:"Siete qui per i coniugi Puccinelli?"

"Sì,dottore.Mi sa dire qualcosa?"

"Siete parenti? Perchè se non lo siete non sono autorizzato a dirvi nulla."

"Io no,ma la ragazzina è la figlia.Non ha nessuno qui ed è sotto la mia responsabilità,al momento.La prego,mi dica qualcosa!"

"Io non potrei..."

"Dottore,la scongiuro!"

"E va bene:purtroppo per il signor Puccinelli non abbiamo potuto fare nulla,quando è giunto qui era già deceduto.La signora,invece,sta subendo una delicata operazione di rimozione di un edema cerebrale,ci vorranno ancora delle ore per conoscerne l'esito."

Io mi tappo la bocca con una mano per lo shock,poi annuisco meccanicamente.Mi dirigo verso gli altri due,che mi fissano speranzosi.Devo dire la verità a Flavia.Non vorrei mai farlo,ma non posso nascondergliela.Non ce la faccio e non sarebbe neanche giusto.

F:"Lavinia,come stanno?"

"Ecco..."

F:"Per favore,dimmelo!"

"La mamma sta subendo un delicato intervento,per sapere come andrà dobbiamo ancora aspettare qualche ora."

F:"Ok,va bene,e papà?"

"Papà..."

F:"Papà?" - ripete lei con tono titubante.

Intanto Piero mi guarda intensamente.Ricambio lo sguardo con gli occhi che già sento colmi di lacrime e lui capisce tutto.Quindi abbassa lo sguardo,afflitto.

"Vedi,Flavia...Purtroppo tuo padre quando è arrivato qui era già salito in cielo,i medici non hanno potuto fare niente per lui."

Arrivo alla fine della frase con un filo di voce,mentre le lacrime mi rigano il volto.Flavia scoppia immediatamente in singhiozzi fortissimi ed io la stringo forte al mio petto,perchè non so davvero che altro fare.Anche Piero si stringe a noi,accarezzandole la schiena con fare protettivo.La mia allieva sembra calmarsi un po' solo dopo almeno un'ora buona.Ma è un'illusione,perché poi si alza e,accasciandosi a terra in un angolo del corridoio,inizia ad urlare a squarciagola.Noi cerchiamo di fermarla,ma è inutile:è incontrollabile.Attirati dalle urla, accorrono un paio di infermieri.Gli spieghiamo la situazione e loro decidono di sedare Flavia per permetterle di riposare un po'.Così,a fatica,la prendono di peso mentre scalcia e li respinge.Le somministrano un tranquillante e la posizionano,ormai addormentata,su un letto di una camera in reparto, poco distante dalla sala operatoria.Io mi appoggio allo stipite della porta e la osservo:è distrutta,e la capisco benissimo.Non meritava di perdere il suo papà,non meritava questo dolore a soli 14 anni.Penso che se succedesse a me reagirei come lei anche adesso,perciò non oso immaginare cosa significhi alla sua età.Piero mi si accosta e mi accarezza una spalla con delicatezza.

"Finalmente dorme un po'.Vedrai che riposare le farà bene."

"Già,ma quando si sveglierà che le diremo? E come si comporterà? Piero,la sua reazione è assolutamente normale e io non so cosa fare.So che non ha parenti.Mi raccontava che ha solo i nonni materni,che però vivono all'estero."

L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora