39.Poi scoppiò la vita, che di più non può

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Mi sveglio e sento un peso sul mio corpo,apro gli occhi e,girandomi per quanto mi è consentito,realizzo che ho Piero che mi stringe la vita con le braccia.Il suo respiro pesante,tipico del sonno pieno,mi arriva dritto nell'orecchio.Faccio per slegarmi dall'abbraccio,ma mugugna qualcosa e mi stringe più forte.Intanto dalla stanza accanto sento Edoardo fare i suoi soliti discorsi con l'aria,segno che è già sveglio e pimpante di prima mattina,al contrario del padre.Guardo l'ora e capisco che,se non voglio fare tardi in palestra,devo alzarmi per​ preparare il biberon al bambino nell'immediato.Scosto di nuovo le sue braccia dal mio corpo e la seconda volta è finalmente quella giusta.

"Dove vai?" - mi dice con la sua voce gutturale del risveglio.

"In palestra,come sempre.Ti lascio Edo,fai il bravo papà."

"Ok.Però mi mancherai,sono tornato solo ieri sera e già te ne vai."

"È il mio lavoro,lo sai.Ma stasera torno dai miei uomini."

"Mmm,è brutto lo stesso,ti vorrei per me.

"Anch'io,ma non posso,lo sai."

Già davanti la porta della camera,gli mando un bacio soffiato e mi dirigo in cucina,mentre lui si gira abbracciando il guanciale,pronto a riaddormentarsi occupando tutto il letto.Non appena il latte di Edoardo è pronto,prendo il bambino dalla culla e gli dò il biberon,mettendolo sul seggiolone.Lui beve ed io faccio colazione,lasciando anche tutto pronto sul tavolo per quando Piero si alzerà.Ascolto distrattamente il tg del mattino e,ad un tratto,sentendo la data,mi viene in mente che oggi è il compleanno di Flavia.Me l'ero completamente dimenticato e non le ho preso neppure un pensierino.Così mi viene un lampo di genio e corro in camera,mentre mio figlio mi guarda allontanarmi perplesso con ancora il biberon in bocca.

"Piero!"

"Mmmh..." - un mugugno è l'unico suono che ottengo in risposta.

"Piè,dai,svegliati!"

"Che c'è? Non eri in ritardo?"

"E tu non dovresti badare a nostro figlio che è già sveglio da un bel po'?"

"Ora mi alzo,sì."

Si mette seduto sul letto e si gratta la nuca mentre sbadiglia vistosamente.

"Vatti a fare la doccia,su!"

"Ma che ti interessa? Mi lavo dopo,prima ho fame."

"No,ti lavi adesso come un fulmine,lasciamo Edo da mio fratello come avevo concordato con loro e vieni con me!"

"Con te,e perché?"

"Perché oggi mi servi come regalo,poi ti spiego! Dai,veloce!"

Mi guarda stralunato,poi si alza e,trascinando i piedi a rilento,mi dà le spalle e si chiude in bagno.

Lasciamo Edoardo con Nadia,che oggi ha il giorno libero,e ci dirigiamo fuori città in direzione centro tecnico federale.Arrivati lì,faccio rimanere mio marito alla reception,dove intanto si intrattiene con la nostra addetta all'accoglienza Clelia che gli fa le feste,mentre io mi dirigo nella sala d'allenamento.Assicuratami che Flavia non sia ancora,stranamente, arrivata,raggiungo lo spogliatoio per cambiarmi,ed in quattro e quattr'otto sono di nuovo da Piero.

"Allora,posso sapere finalmente che ci faccio qui? Cioè,mi fa piacere vederti allenare,ma sarei rimasto volentieri a casa col bambino."

"Sì,lo so,ma mi servivi."

"Questo l'ho capito,ma se mi spieghi, magari..."

"Sì,appunto:oggi è il compleanno di Flavia e io me l'ero dimenticato,du-"

L'amore è un bimbo da rincorrere - Sequel Pronti a volare *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora