13. Quello che tu vuoi

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A un passo da te.
Federica Pov.
Non ero per niente preoccupata, fino a che Riccardo non entrò in fretta e furia in casetta con una mano gonfia e rossa, gli occhi pieni di rabbia e il volto rigido.
"Riki... tutto bene?" chiesi.
Rise, non era la sua solita risata. Era una risata amara, piena di rancore.
"Dobbiamo parlare, potranno uscire dei video, potrai sentire dire tante cose in puntata, ma ti prego. Credi solo a me." disse.
"Va bene... cos'è successo?" chiesi iniziando a preoccuparmi.
"È venuta Giulia prima, abbiamo discusso. Le ho detto che ero innamorato di te, senza specificare il nome e lei dopo aver fatto la sua scenata mi ha baciato. Ha fatto una foto, non so cosa succederà, ma te lo posso giurare, io non volevo che accadesse nulla di ciò." disse serrando i denti.
"Mi spiace... davvero ti preoccupi di quello che potrei pensare io? Guardati, hai una faccia così sconvolta, te lo leggo negli occhi che sei arrabbiato. Vieni." gli dissi, andando verso il freezer per prendere del ghiaccio.
Mi aveva dato fastidio sapere che Giulia lo aveva baciato, ma non volevo turbarlo ulteriormente.
Gli posai il ghiaccio sulla mano dopo averlo avvolto in un asciugamano.
"Cosa voleva esattamente?" chiesi quando ormai sembrava essersi calmato.
"Parlarmi." rispose.
"Prima di entrare hai chiesto di parlarle vero?" chiesi sapendo che era andata così.
"Sì, dovevo chiarire ogni cosa prima di entrare in casetta. Le ho detto che avremmo visto fuori cosa sarebbe successo poi... solitamente si dice così per non far pesare il no." borbottò.
Le ragazze, specialmente se sono tanto tanto innamorate, non interpretano mia questa frase come un no, ma come una speranza.
"No Riki, lo si interpreta come un forse ci sarà qualcosa e ci si aggrappa a quell'unica possibilità." spiegai.
Disse qualcosa, ma non lo stavo ascoltando.
Flashback
"Vedremo cosa succederà poi... quando torno." mi disse accarezzandomi i capelli.
"Perché mi sembra un addio questo?" chiesi mordendomi il labbro.
"Lo sai il perché, Fede." disse con voce affaticata.
Probabilmente non avrebbe superato il mese e non sarebbe tornato.
Scossi la testa e gli baciai la fronte.
"Ci vediamo domani." lo salutai.
Riccardo Pov.
Amavo le piccole cose, quei gesti che ti facevano capire quanto una persona era importante.
La guardai, il suo sguardo era perso, mi chiesi a cosa stava pensando... era impossibile leggerle nella mente.
"Quindi non ti ha dato neanche un po' di fastidio?" chiesi stuzzicandola.
Scosse la testa come se si fosse risvegliata da un sogno.
"Uhm... no. Neanche un po'." abbozzò un sorriso.
"Eri a lezione con Rudy?" le chiesi.
"Sì, un po' devo dire che mi è mancato." disse questa volta più disinvolta.
Non sapevo a cosa stesse pensando, ma conoscevo uno dei principali motivi per cui qualche volta era soprappensiero e non volevo scavare nel suo passato, a tempo debito me l'avrebbe raccontato lei.
Se c'era una cosa che odiavo della vita in casetta era fare i lavori che solitamente faceva mia mamma.
"Dai Riki, aiutami." disse Fede indicandomi il cesto con i panni da stendere.
Lo presi con la mano non gonfia e glielo portai fuori. Erano due intere ceste da stendere, già... facevamo la lavatrice solo una volta a settimana.
La aiutai a stendere, a modo mio ovviamente.
Oggi era stata una giornata un po' così, dopo aver avuto il piccolo grande diverbio con Giulia ero rimasto tutto il tempo in casetta, mentre Fede da brava bambina era andata ad incidere le sue ultime canzoni.
Ero davvero felice che lei potesse far uscire un disco, avevo già sentito tutte le canzoni e amavo ogni singola parola scritta da lei.
"Buonasera." disse Andreas aprendo il cancelletto.
"Ciao Andre." disse Fede abbassandosi per raccogliere una molletta.
Era piegata in una posizione da cui era impossibile non notare il suo bel culo tondeggiante ben fasciato dei leggins blu.
Andreas si schiarì la voce facendo una faccia divertita, lo fulminai con lo sguardo e Fede non si accorse di nulla.
"Va beh, lascio voi piccioncini a fare le faccende domestiche. Vado a lavarmi." ridacchiò.
Andreas era fatto così, era un grande amico. Da quando l'avevo visto ballare sulle note di Tutta colpa mia di Elodie avevo pensato che tra lui e Vitto ci potesse essere un certo feeling e chiaramente non mi ero sbagliato, purtroppo però non gliel'aveva mai confessato dato il poco tempo di permanenza in casetta e la frenesia degli avvenimenti.
Fede finii di appendere l'ultima felpa e rientrammo, nonostante fosse già maggio verso sera l'aria si faceva più fresca.
Erano le sette e mezza quando cenammo, ridemmo e scherzammo come al solito, poi guardammo un film.
Ocean's Eleven, era davvero interessante. Vidi Fede costantemente sbavare per Brad Pitt tanto che ad un certo punto le dissi che Brad purtroppo non era al mio livello e fu allora che si leccò le labbra in un modo tale per cui mi ricordai che erano passati mesi e un ragazzo a una certa sente qualche bisogno fisico.
Mi sistemai il cavallo dei pantaloni, ma le gambe appoggiate alle mie cosce mi fecero distrarre ancora.
"Ehm...vado un attimo in bagno." sussurrai, guardai in direzione di Andreas e lui stava dormendo, era rannicchiato sulla poltrona con la bocca aperta.
"Okay, aspetta...quella è..." ma non finì la frase e scoppiò a ridere.
Federica Pov.
E menomale che ero io quella che non doveva eccitarsi! Era davvero esilarante la scena!
"Dai Fede..." mormorò diventando rosso.
"Non ti avevo mai visto così in imbarazzo..." e risi un'altra volta.
"Va beh, vado in bagno e torno." fece una smorfia.
"Sicuro di voler andare in bagno?" gli gridai dietro.
Lo sentì imprecare e chiudere la porta.
Era anche giusto che un ragazzo avesse certe necessità, ma avergliela provocata io era un altro paio di maniche. Per me il sesso era sempre stato uno scoglio importante, l'avevo fatto solamente una volta e mi sentivo abbastanza inesperta.
Ripensai a quella notte, a me e a Nico, uniti non solo fisicamente. Dal primo giorno le nostre anime si erano intrecciate e ora io dovevo convivere con questo peso, mi mancava, ma sarebbe stato fiero sapendo che stavo cercando di svoltare con un ragazzo come Riki.
Sorrisi a quel pensiero, poi mi riconcentrai sul film. Quando tornò aveva i capelli leggermente spettinati.
Il film finì, svegliai Andreas.
"Uhm...è già ora di provare?" disse sobbalzando sulla poltrona.
Ridacchiai e gli dissi che era ora di andare a letto, borbottò qualcosa e ci augurò la buonanotte dopodiché ci avviammo anche noi.
"Vado a farmi una doccia, è da qualche giorno che non lavo i capelli." dissi andando in bagno e chiudendomi la porta alle spalle.
Lasciai scorrere l'acqua sulla mia pelle, pensai al mio passato, al mio presente e al mio futuro.
Come Amici avrebbe cambiato la mia vita uscita da qui? Cos'avrei fatto? Sarei riuscita a realizzare il mio sogno? Ma effettivamente il mio sogno qual era? Diventare una cantante? Sì, faceva parte del mio sogno, ma non era tutto.
Volevo essere una persona migliore, volevo chi ne aveva bisogno e amare senza pretese o paure. Volevo farmi capire con la mia musica, con le mie parole, volevo essere felice e parte della mia felicità l'avevo trovata incontrando le persone con cui condividevo la mia quotidianità da qualche mese a questa parte. Sarei stata una ragazza con la testa sulle spalle e ci sarei riuscita, per davvero.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto, ecco l'attesissimo capitolo 13. Innanzi tutto grazie mille per tutto quello che state facendo insieme a me per questa storia, è incredibile, grazie per ogni singolo commento...amo avere un feedback o comunque un rapporto con voi. E niente, questa settimana è un po' incasinata, ma cercherò di far uscire almeno un capitolo ogni due giorni. Scusatemi se alcuni si sentono di più o di meno a livello emotivo, ma tutto dipende dal momento in cui lo scrivo... beh, ho finito con il poema epico, domani ho le invalsi🙈
A presto, Vittoria.😘

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