9. Prometto

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Tanto tanto tanto, troppo amore.
Riccardo Pov.
Quando mi svegliai notai che la mia sveglia ancora non era suonata, controllai l'ora, erano le sette.
Mi stiracchiai e scelsi di farmi un giro per poi tornare a letto, andai in sala.
Sbadigliai, inizialmente non notai nessuna cosa fuori posto, ma avvicinandomi sempre più al divano, vidi che sdraiata lì c'era Federica che stava beatamente dormendo...mai una volta che dormisse nel suo letto, nonostante ora non fosse più sola. Stanotte era toccato ad Andreas stare in camera con lei, ma a quanto pare si era addormentata in sala un'altra volta.
Presi la tazza sul tavolo e la riposi nel lavabo, dopodiché facendo attenzione a non svegliarla la presi di peso e la portai nel suo letto... dopo un po' ne avrebbe risentito anche il suo fisico.
La coprii con le lenzuola e l'osservai per un po' seduto vicino a lei, le accarezzai i capelli e dopo un po' decisi di tornare a dormire almeno per qualche ora.
Quando mi risvegliai erano le otto, decisi di fare una cosa carina per i miei amici: preparare la colazione. In frigo c'erano sempre uova e prosciutti vari, per una mattina una colazione all'americana avrebbe fatto bene a tutti.
Innanzi tutto mi curai di apparecchiare, mettendo in tavola sia succo che acqua che latte.
Non ero uno chef, ma in fondo mia madre mi ha sempre insegnato a usare le mie gambe, o in questo caso mani, da solo. Aprii le uova in una padella e mentre aspettai che stessero cuocendo, tostai del pane, trovato in uno scaffale insieme ai cereali.
Una volta finito il tutto misi tutto il cibo in un piatto e andai a chiamare gli altri.
"Coooosimo." urlai come solitamente faceva lui per svegliarci.
"Mhm..." borbottò girandosi dalla parte opposta, quando tirai su la tapparella.
"È ora della colazione di Riki." dissi ridendo.
"Mhm..." borbottò ancora.
"Uova, pane tostato e succo." specificai.
"Mhm...interessante. Aspetta, hai detto uova, pane e succo?" disse alzandosi di scatto e risedendosi subito dopo per un lieve capogiro.
"Si, dai se vai a tavola intanto vado a svegliare gli altri due." dissi.
Federica Pov.
Un buon profumino mi accolse non appena aprii gli occhi.
Ero nel mio letto, strano, mi ero addormentata sul divano ed ero quasi certa di non essermi spostata durante la notte.
"Fede..." sussurrò Riccardo al mio orecchio, solleticandomi il collo.
Risi e mi voltai, il suo viso era vicino al mio, se avessi voluto sarei potuta avvicinarmi e premere le mie labbra sulle sue.
Lo guardai negli occhi, ma i suoi occhi mi stavano fissando le labbra.
"Uhm...che buon profumo è questo?" chiesi scostando le coperte per alzarmi.
"Uova e pane tostato..." borbottò quasi frustrato.
Annuii e mi alzai andando in sala dove trovai Cosimo.
"Coooosimo!" lo salutai andando ad abbracciarlo.
"Feeeede." rise.
"Che urlate a fare?" disse Andreas con una mano sulla testa.
Ridemmo e ci sedemmo a fare colazione.
"Beh dai, sei bravino a cucinare. Però le uova sono per principianti." commentai facendogli la linguaccia.
"Simpatica già di prima mattina... facciamo così, ti propongo una sfida. Stasera cuciniamo io e te, Andre e Cosi giudicano. Il piatto più buono vince." disse.
"Ci sto, tanto oggi abbiamo lezione con Eli insieme e poi io fino alle sei e mezza... ho tutto il tempo per batterti." sorrisi soddisfatta.
"Vedremo."disse convinto.
Quando finii di mangiare lasciai tutto nel lavandino e mi andai a cambiare e fare una doccia.
Verso le dieci io e Riki andammo insieme in sala 2.
"Buongiorno belli!" ci salutò Elisa non appena arrivammo e ricambiammo il saluto.
"Direi che cominciamo a scaldare le voci e poi cantiamo." disse Eli.
Iniziammo i vocalizzi e come al solito non riuscimmo a rimanere seri per tutto il tempo.
"I leoni ti fanno un baffo..." rise Riccardo.
"Certo, piccola gazzella. Intanto abbiamo ancora una sfida in corso..." risposi prendendolo in giro.
"Certo." disse con quel suo sorrisetto.
Subito dopo presi la bottiglia a mo' di microfono e Elisa ci mise la base.
Mi piaceva molto il contrasto tra le nostre voci, era davvero bello sentirle sovrapposte.
"Dovete farmela così anche in puntata, poi domani che abbiamo le prove e il sound check concordiamo anche come starete sul palco." disse Eli.
Annuimmo e la riprovammo altre volte, dopodiché Elisa lavorò alla canzoni con Riki.
"Come ti senti con Imbranato?" gli chiese.
La cantò, la sua voce era perfetta, l'unica pecca era che non ci credeva come prima per i giudizi dei giudici.
"Nono non va." sbuffò.
"Perché non c'è quel qualcosa in più, come non c'era nella scorsa puntata. Adesso però mi chiedo anche che cazzo c'è che non vada... perché oltre a quella cosa Eli io non so..." disse scuotendo la testa.
"Devi crederci di più, se la canti così sembra che tu non la voglia cantare." rispose Elisa.
"E scusa se ti amo e ci conosciamo
Da due mesi o poco più
E scusa se non parlo piano
Ma se non urlo muoio
Non so se sai che ti amo...
E scusami se rido, dall'imbarazzo rido, dall'imbarazzo cedo
Ti guardo fisso e tremo..."
Stava guardando dritto verso di me e non potevo far altro che restare incatenata nel suo sguardo.
Non poteva piacermi, non adesso, non con tutti i problemi che avevo in testa.
Non si meritava una come me, dovevo fargli cambiare idea... e in fretta.
Mi alzai di scatto e uscii dalla sala.
Riccardo Pov.
"Fede..." mormorai, avrei voluto gridare il suo nome, ma qualcosa me l'aveva impedito.
Elisa mi mise una mano sulla spalla.
"Quando sarà pronta, tornerà." sospirò.
Elisa sapeva di più.
"Non ce la faccio a cantare se prima non le parlo." dissi.
"Ti capisco Riki." disse e mi fece cenno di seguirla.
Aprii la porta, era ancora in corridoio e stava per entrare in sala 9.
"Eli, puoi chiedere a Giuliano di spegnere le telecamere in sala 9?" chiesi.
Annuii e mi disse di andare, di certo non volevo che nessuno oltre a chi già sapeva potesse sentirci.
Dovevo farlo, ma da solo... o meglio, dovevamo essere solo io e lei.
Quando entrai, lei sobbalzò dallo spavento, non si sarebbe aspettata di vedermi entrare.
"Riki non farlo, ti prego." mi supplicò, aveva le guance rigate dalla lacrime.
Poche volte l'avevo vista piangere, ma sapevo che durante questi mesi le era capitato, solo non l'aveva fatto vedere, per il semplice fatto che era troppo orgogliosa per piangere in pubblico.
Mi avvicinai e le asciugai le lacrime con le dita.
"Fede..." sussurrai.
"Non ce la faccio." disse.
"Fede, io non ce la faccio più." dissi.
"Non dirlo." sospirò.
"Lo so che hai paura, so anche perché non vuoi. Io però non me ne vado, anche se mi cacci. Non posso sapere cosa tu stia provando, ma ad immaginarlo posso capire almeno un po' del tuo dolore."le dissi.
"Pensi che sia facile stare con me... non lo è, Riki non voglio che tu stia male per me. Ti voglio troppo bene." disse accarezzandomi i capelli.
"Sto male adesso, perché non mi lasci parlare. Lo vuoi anche tu in fondo, è solo paura, ma se non ci proviamo non credi che ce ne pentiremo?" chiesi passandole le mie dita sul contorno delle labbra.
"Riki..." disse avvicinandosi di più a me.
Mio Dio, il suo profumo mi faceva girare la testa.
Appoggiai piano le mie labbra sulle sue, erano calde e morbide. Con le mani le accarezzai i capelli e intanto il nostro bacio, il nostro primo bacio, si fece più passionale.
Dopo poco si staccò e mi guardo con quei suoi occhi, le pagliuzze verdi presenti in minoranza e tutto il resto.
"Mi piaci, mi sono innamorato di te e solo Dio sa cosa mi stia succedendo ora. Non mi importa del tuo passato, voglio tutto di te, cose brutte comprese perché senza non saresti tu. Non mi respingere se non è ciò che vuoi, per favore." pronunciai queste ultime parole con un tono di voce spezzato dalle lacrime che mi stavano scendendo dagli occhi.
"Perché dovrei dirti di sì? Dammi un valido motivo." disse.
"Perché mi sono innamorato di te. Sei la prima di cui mi innamoro dopo tempo. Accetto tutti i tuoi difetti, che piano piano sono diventati pregi e poi amo sentirti cantare e pensare che un pochino mi pensi." dissi tutto quello che in quel momento mi passava per la testa.
"Riki prometti che andremo avanti a piccoli passi." disse tirandomi su il ciuffo.
"Andremo a piccoli passi e prometto anche di non lasciarti da sola. Qualsiasi cosa accada, anche quando non ci sopporteremo e se dovessimo perderci, farò in modo di starti accanto." promisi e tutto mi sembrò più bello.
Sorrise e si asciugò le lacrime con la manica della felpa, poi cercò di asciugare anche le mie.
"Non hai idea di quanto io..." ma non finii la frase perché mi baciò.
TO BE CONTINUE
Spero che vi sia piaciuto... sono troppo contenta! Chi ha visto la fase serale potrà capirmi😍😍
Poi oggi sono anche usciti i loro singoli, semplicemente fantastici.
Grazie mille per tutti i like, i commenti e le visualizzazioni!!
A presto.😉

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