39. Sogni e Realtà

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Amerà e odierà ugualmente, senza darlo a vedere.
"Mi spieghi perché dobbiamo agghindarci così? È solo una festa..." borbottò Federica squadrando il ragazzo dagli occhi blu che aveva di fianco.
"Ti ricordo che è la festa, non una festa. Poi guardaci, come siamo carini." rispose Riccardo indicandole l'immagine nello specchio.
"Sisi, lasciamo perdere." sbuffo lei.
"Sei agitata?" chiese lui ridendo e spruzzandosi un po' di profumo.
"No, solo che siamo eccessivamente eleganti. È una festa di capodanno, non un matrimonio." ricordò la ragazza tirando fuori il mascara.
"Se hanno scelto un tema elegante mica posso farci qualcosa, poi sono sicuro che ti divertirai." disse Riccardo.
"Prova tu a ballare e a divertirti con un vestito lungo e stretto e dei tacchi alti e scomodi." sbuffò Federica.
Una leggera risata uscì fuori dalla bocca di Riccardo, che prendendola per i fianchi la fece ruotare fino a incastonare il suo sguardo nei suoi occhi.
"Ti divertirai, fidati di me." la baciò con dolcezza.
Una volta pronti salirono su una limousine, che li portò dritti nel locale prestabilito.
Riccardo era un uragano di emozioni, l'adrenalina si mischiava all'ansia e alla felicità.
Aveva affittato un enorme sala per farci stare tutte le persone che più amavano, quelle del loro passato, quelle di Amici e quelle del loro presente.
Non era bravo a inventare balle, ma stavolta con la complicità di tutti era riuscito a trarla in un piccolo inganno, a fin di bene ovviamente.
Non appena arrivarono, numerosi fotografi cominciarono a scattare foto, con prontezza la trascinò dentro e chiuse le porte.
C'erano già molte persone, lasciò la sua ragazza in balia dei suoi famigliari e amici.
"Allora sei pronto?" chiese Mike a Riccardo ridendo.
"Credo di sì, cioè sono passati due anni. È l'ora no?" chiese lui a sua volta tutta agitato.
"Sì, Riki." rispose Andreas tirandogli una pacca sul petto.
"Bene, allora adesso... aspetta, aspetta..." il panico si impossessò del ragazzo, che come un forsennato prese a cercare dappertutto la scatolina rossa di velluto nelle tasche, sotto lo sguardo divertito del ballerino e del cantante.
"Ho perso l'anello!" esclamò Riccardo mettendosi le mani nei capelli.
Sia Mike che Andreas scoppiarono in una fragorosa risata e il ballerino, con un'agile mossa lo tirò fuori dal suo taschino.
"Siete degli stronzi..." borbottò Riccardo.
"È troppo divertente vederti così!" esclamò Mike.
"Vogliamo parlare dei video mentre tu chiedi a Shady di essere la tua ragazza? Era ovvio dicesse di sì, eppure ti stavi cagando sotto!" sbuffò Riccardo.
"Ehi, guarda che l'anti coppia siete tu e Federica. Non io e Shady." gli ricordò Mike sogghignando.
"Beh, oddio... anche voi andate a rallentatore!" esclamò Riccardo riprendendosi il suo prezioso anello.
Ripensandoci la sua storia insieme a quella di Federica si era intrecciata in modo lento e agonizzante, un sentiero pieno di ostacoli e incrinature, tanto bello quanto duro.
Ancora si ricordava alla volta in cui l'aveva raggiunta al suo evento per scusarsi, oppure quando durante un suo concerto si era messo in ginocchio davanti a mille persone per ottenere il suo perdono, ma gliel'aveva detto: sarebbe stata una storia difficile perché erano due persone molto complicate.
Eppure nonostante tutto e tutti dopo due anni erano ancora insieme e solo lei riusciva a farlo sorridere al solo pensiero.
Andò un attimo in bagno e si sciacquò il viso, prima di iniziare il buffet aveva intenzione di dire il suo bel discorso davanti a tutti.
Aveva affittato una sala stile famiglia reale, con la scalinata a un balconcino sopra, aveva programmato tutto e doveva essere tutto perfetto. Dal momento che i bagni erano sopra, si ritrovò con un microfono in mano, i capelli scompigliati e un foglio in mano.
"Ehm... scusate..."disse cercando di attirare l'attenzione.
Tutti si girarono verso di lui sorridenti, poi incrociò il suo viso. Sempre perfetta e bella come al solito.
"Direi che ce l'ho fatta, grazie all'aiuto di tutti, a tenderti un agguato..." rise e lei lo guardò alzando un sopracciglio.
"Ti chiederai perché faccio le mie grandi richieste davanti a tanta gente, sicuramente in questo modo sei costretta a dirmi di sì." risero tutti e lei fece una smorfia.
"Ecco, io avevo preparato un discorso ed è qua... nella mia tasca, ma credo di aver perso le parole. Per cui, attraversando gli anni ci siamo ritrovati insieme. Ti avrei voluto dire un sacco di cose, appendere per tutta la casa le nostre polaroid, non sono mai stato così felice come ora. Perché adesso sono qua e ti luccicano gli occhi, tutto è diverso con te. Se ancora c'è qualcosa che ti fa pensare che insieme siamo lo sbaglio migliore, allora balla con me per il resto della nostra sconfinata eternità. Non solo sei mia, ma se potessi schiacciare il tasto replay farei tutto da capo perché ne vale la pena. Dopotutto siamo ancora insieme e volevo dirti forte e chiaro: mi vuoi sposare?"
Aveva scelto le parole delle loro prime canzoni per chiederle la mano, con le gambe molli scese dalla scalinata e si inginocchiò davanti a lei, stavolta non per scusarsi. Con la mano tremante tirò fuori il famoso cofanetto rosso, lo aprì e l'anello, che aveva scelto con cura, brillò e fece sentire Federica la ragazza più fortunata del mondo. Non era un anello da tanti carati, non era uno di quegli anelli sbrilluccicosi e costosi, era semplice e la pietra incastonata era dello stesso blu degli occhi del bello spasimante che stava ai suoi piedi.
"Te lo ripeto per la centesima volta... perché devi fare le cose in grande? Bastava chiedermelo a casa o..." ma non fece in tempo a finire che Riccardo si avventò sulle sue labbra.
"Mio Dio Federica, non farmi aspettare. Mi basta un sì e poi puoi lamentarmi per tutta la vita." rise Riccardo.
"No." scherzò.
"Cosa?" esclamò.
"Sì Riccardo, ti sposo." rise e lo baciò nuovamente.
Uno scroscio di applausi invase la sala, la serata proseguì tra canti, risate, alcool e tanto tanto amore.
Ogni persona presente faceva parte della loro storia e in parte aveva contribuito alla buona riuscita di quello che sarebbe stato il loro futuro.
Non avevano grandi aspettative, ma entrambi sapevano che qualunque cosa sarebbe successa ci sarebbero stati per l'altro.
Il giorno del loro matrimonio, fu un giorno normale, quasi di routine...almeno per loro!
"Oddio!" esclamò la madre di Federica iperventilando.
"La mia bambina di sposa..." sussurrò invece suo padre.
"Mamma, papà. Mi sto per sposare, non per finire in una tomba." scherzò.
"Lo sappiamo, ma sei la nostra piccolina." esclamarono quasi in contemporanea.
"La signorina, o meglio, la signora Marcuzzo deve essere lasciata da sola un attimo." esordì Armando.
Annuì, sapeva cosa la stava attendendo. Armando era l'avvocato che Nico aveva ingaggiato per la sua missione. Quando tutti furono usciti dalla stanzetta, Armando consegnò alla ragazza una busta.
"Questa è l'ultima." disse.
"L'ultima?" chiese e le parole le morirono in gola.
"L'ultima. Vuole che la lasci da sola?" le chiese gentilmente.
"Si, grazie. Dica ai miei, che quando sarò pronta uscirò." disse piano.
L'ultima lettera del suo primo amore, di quello perduto.
Cara Federica,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che oggi è uno dei giorni più importanti della tua vita. Uno dei giorni da segnare sul calendario, pretendo che tu venga a trovarmi prima o poi... so che hai avuto tanto successo e poco tempo per me, ma se il tuo futuro marito è qui, vuol dire che ha perseverato e ha capito che il nostro legame è forte tanto quanto il vostro. Mi spiace non essere là a tenerti per mano, ad asciugarti le lacrime, ma come ti ho già ripetuto... anche oggi ti guardo dal posto meraviglioso in cui sono. Abbi fede, l'uomo che hai scelto è quello giusto, lo so. È l'ultima lettera e tu ti starai chiedendo il perché. È l'ultima perché questo giorno segna in modo straordinario la tua vita. Volevo scrivertela anche per i tuoi futuri ed ipotetici figli, ma poi ho pensato... io loro non li conoscerò mai. Quindi questa racchiude sia il giorno del tuo matrimonio sia il giorno in cui partorirai un bel bebè. Per quanto riguarda all'argomento figli, amali come fossero dei piccoli tesori da custodire. Io farò il resto.
Per quanto riguarda oggi invece, sii felice e goditelo fino alla fine. Il resto già lo sai nel tuo cuore.
Ti voglio bene, tuo e per sempre
Nico.
Sorrise nel leggere quelle parole, strinse la lettera al cuore e una lacrima le scese dall'angolo dell'occhio.
"Grazie, ti voglio bene anche io." sussurrò al vento.
La porta si spalancò rivelando un'Arianna agitata e trafelata.
"Il trucco, Fede!" urlò facendo ridere la sposa.
"Scusa Ari, dai sistemalo tu." rispose lei ridendo.
Tutta imbronciata Arianna le sistemò il viso e le mise in mano un bouquet di fiori.
"Ora sei pronta." esclamò a lavoro finito.
"La sposa è fatta, la testimone no. Luca dov'è?" chiese Federica, cercando il vestito di sua sorella sotto la montagna di abiti.
"È sull'altare con il tuo futuro maritino." disse Arianna sistemandosi i capelli, rovinati dal lancio dell'abito che sua sorella aveva ben pensato di far atterrare sulla sua testa.
Indossò il suo abito e poi aprì la porta.
"Eccoci." disse a suo padre che stava aspettando per poter accompagnare sua figlia minore all'altare.
Arianna si dileguò e si sistemò al suo posto in chiesa, mentre Cristiano prese la mano della figlia.
"Sei pronta?" chiese accompagnandola all'entrata della chiesa.
"Si papà... solo, non farmi cadere." sorrise Federica prendendo un bel respiro.
***
"Eccola!" esclamò Luca a suo fratello.
"Eccola..." sospirò lui scorgendola dal fondo della chiesa.
Avevano scelto di sposarsi in chiesa perché ritenevano importanti i valori portati avanti da quest'ultima.
Si sistemò la cravatta e quando il pianista cominciò a suonare la marcia nuziale, lui stesso si emozionò.
Guardò in direzione dei suoi genitori e della sua famiglia, poi guardò le persone presenti in chiesa, erano tante e la riempivano tutta. Pochi invece erano i fans fuori, avevano optato per una chiesetta sperduta in montagna.
Con lo sguardo ricontrollò tutte le persone presenti:scorse Elisa con suo marito e i figli, Andreas e Vittoria, Cosimo, Mike e Shady, Emma, Francesco Facchinetti, il suo staff e quello di Fede, Michele, Sebastian con la sua ragazza, Thomas accompagnato da una minuta mora, Nicolas sorridente, Oliviero, persino Giulia e Alessio per mano. Spostò lo sguardo su mio fratello, stava parlando in luchese con Arianna e si stavano lanciando segnali di fumo per parlare da un capo all'altro della chiesa, erano carini e facevano ridere.
In pochi secondi aveva sotto controllo la situazione di tutti, tranne la sua. Quando Federica arrivò davanti a lui, per l'emozione non riuscì a parlare quasi, il padre le sollevò il velo.
"Ora prenditene cura." mi sussurrò dandomi una pacca sulla spalla.
Sorrisi e sospirai, le presi la mano e davanti al prete, ai testimoni pronunciammo le nostre promesse.
Fu una messa lunga, piena di emozioni.
Non avevano programmato nessuna festa dopo, infatti partirono subito per la loro luna di miele, in quanto al rientro Federica avrebbe dovuto iniziare il suo tour.
Quella notte, Riccardo guardò Federica adagiata nel letto accanto a lui, coperta solo da un lenzuolo.
"Ti amo." sussurrò.
"Ti amo anche io." rispose lei.
"Questo è destino." disse Riccardo.
"Siamo qui, noi siamo qui." sorrise Federica baciandolo.
Ed era vero, il loro passato li aveva portati sempre insieme ed ora erano da qualche parte nel mondo, insieme.
Fine
Ho finito questa storia, devo riprendermi un attimo anche io, perché mi sembra davvero strano.
Neanche due mesi fa ho pubblicato il primo capitolo dopo tempo, avevo un altro profilo su wattpad, ma avendo perso la password non sono più riuscita a scrivere su lì. Avevo già scritto e già alcune delle mie storie erano arrivate ad avere tante visualizzazioni, ma solo con questa ho percepito sulla mie pelle tanto affetto. Per questo vi ringrazio.
Scrivendo questa storia mi sono affezionata ancora di più a Federica e a Riccardo e ne sono contenta perché sono due persone fantastiche.
Grazie a loro sono riuscita a fare nel mio piccolo del bene, il perché di questo titolo? Ho scelto 'Here We are' per il semplice motivo che volevo sottolineare l'importanza del viversi ogni momento della vita. Inizialmente pensavo di finire quest'ultimo capitolo con la proposta di matrimonio, ma mi sembrava più giusto poi raccontarlo anche per darvi/darci qualche gioia in più ahaha. Anche alla fine ho ripreso il personaggio di Nico, spesso nel corso della scrittura mi sembrava di osare troppo, so che per Fede era un amico e "usarlo" come personaggio per trasmettere qualcosa a volte mi è sembrato inappropriato. Il fatto è che per motivi personali volevo spingervi a lottare, perché la morte non è l'ultima parola, mai.
Detto questo credo di essermi prolungata parecchio, vi ringrazio ancora con tutto il mio cuore. Leggo ogni singolo commento che mi lasciate, grazie.
Per quanto riguarda al sequel, a breve pubblicherò il prologo anche se esattamente non ho ancora bene le idee chiare su come intitolarlo.
Vi voglio bene,
Vittoria💙

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