36. Niente va secondo i piani

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Per ridere veramente, devi essere capace di prendere il tuo dolore e giocare con esso.
Riccardo Pov.
Mi ero svegliato fresco, agitato e con un pensiero fisso: Federica.
Me la sognavo ogni notte e ogni mattina era la stessa storia, la volevo più della sera prima.
Non l'avevo vista ieri sera, probabilmente sarebbe arrivata oggi in giornata.
"Buongiorno." mi salutò Sebastian quando scesi per fare colazione.
"Ciao Seba, come va?" gli chiesi.
"Meglio di te, hai una faccia." disse.
"Oh, sono solo preoccupato per oggi." ammisi.
"Credo che se glielo spieghi lei capirà. È una persona lungimirante." disse.
Annuii e mi morsi il labbro, poi andammo verso il cibo.
Presi delle uova strapazzate e due fette di toast, mentre Sebastian rimase più leggero e si limitò a prendere le fette di pane tostato e del burro.
La giornata passò abbastanza velocemente, verso le undici ci raggiunse Andreas e tra interviste varie all'ora di pranzo, Fede fece il suo ingresso in hotel.
Era bella, bella come sempre, eppure anche se aveva addosso gli occhiali da sole si poteva capire dai suoi lineamenti che era tesa.
Salutò tutti con un piccolo sorriso e andò in camera a mollare la valigia, poco dopo entrò anche sua sorella.
Mio fratello stava scendendo in quel momento le scale e mi venne vicino.
"Oddio, scusa!" esclamò Arianna, dopo aver trascinato la sua valigia sul piede di Luca.
"Uhm... niente, tranquilla." disse Luca.
"Beh, comunque piacere Arianna." disse tutta trafelata, era così di fretta che nell'andare verso l'ascensore inciampò nel tappeto e per un soffio non cadde a terra perché mio fratello la tenne stretta per la vita.
"Scusa di nuovo, oggi non ci sono con la testa. A dopo." salutò e senza combinare più danni scomparve tra le porte dell'ascensore.
Era tutto molto esilarante, ma a guardarli erano davvero carini, Arianna e Luca suonava anche bene, peccato fossero entrambi fidanzati!
"Dev'essere un vizio di famiglia..." scherzò Andre per allentare la tensione.
"Non conosco bene Federica, ma sua sorella mi è sembrata sulle nuvole." constatò mio fratello.
Annuii.
"Secondo voi posso?" chiesi.
Un coro di no esplose e io ridacchiai nervosamente.
"Va bene, aspetto che venga lei." sospirai.
Mi sedetti su una poltrona e aspettammo le sorelle Carta per andare a pranzo.
All'una scesero e insieme andammo a pranzo, andammo in un ristorante buonissimo e mangiammo quasi fino a scoppiare.
Finito il pranzo, uscimmo, Andreas doveva fumare e lo stesso mio fratello.
"Potresti passarmi l'accendino?" chiese Arianna a Luca.
Lui glielo passò, ma lei ebbe qualche difficoltà ad accendere la sigaretta.
"Aspetta, lascia fare a me." disse Luca sorridendo.
"Pare che i nostri fratelli si trovino bene." dissi a Fede.
"Già, almeno loro." disse freddamente.
"Fede... dobbiamo parlare." risposi.
"Non mi va." sibilò e si allontanò di poco, tanto che riuscii a prenderla per un braccio e a riportarla vicino a me.
Mi guardò male, poi però ci allontanammo dagli altri e andammo verso una panchina isolata.
"Ti voglio raccontare quello che è successo, la verità e spero tu mi creda." sospirai e le raccontai quello che già avevo detto ad Andreas e a Mike.
Mi guardò stupefatta, ma rimase ancora un po' in silenzio.
"Quindi cos'hai intenzione di fare?" chiese poi.
"Non lo so. Un giorno mi dicesti che era difficile avere amore e carriera. Sono confuso, non so cosa fare." risposi.
"Bene." disse fredda, fece per alzarsi.
"Dio Fede, so cosa voglio fare! Ma c'è qualcosa che mi ferma!" dissi un po' troppo ad alta voce, avevamo iniziato ad attirare la gente.
"E cosa vorresti?!" disse agitando le mani.
"Te. Se potessi manderei tutto all'aria, perché non è il mio sogno se non ci sei tu a farne parte." risposi.
"Però non puoi, perché è il tuo futuro..." mormorò.
"Se potessi mollerei il contratto perché penso che comunque qualche altra casa discografica mi richiederebbe... ma alla Sony fa parte un mio amico, Fede non ho letto il contratto bene e mi odio per questo, ma non posso voltargli le spalle." dissi.
"E quindi le volti a me, Riki ti ho chiesto più volte se fosse il caso di continuare...che sarebbe stato tutto più doloroso se fosse finita così. Bastava non promettersi nulla, potevamo lasciare tutto e basta." disse scuotendo la testa.
"Io non voglio lasciare nulla." affermai.
"Quando ti chiarisci le idee allora potrai pensare di parlarmi. Spero di esserci ancora." disse piano e si allontanò.
La rincorsi, ma stavolta fu più veloce di me e mi lasciò indietro.
Federica Pov.
Non avrei lasciato che mi distruggesse il cuore un'altra volta, adesso basta.
Andai sul lungo mare, ero molto distante dal punto di ritrovo e non avevo idea di come arrivarci.
Mi sedetti su una panca e chiusi gli occhi un attimo, inalando il profumo di mare e salsedine.
Quante cose avrei voluto dirgli e non gli avevo detto, quanto ancora avrei potuto dargli...
Perché doveva essere così? Perché non poteva essere un pelo più semplice?
Tirai fuori gli auricolari e misi la riproduzione casuale, c'era Despacito.
Ma cazzo! Perché proprio questa? Il destino mi odiava così tanto?
Cambiai canzone e stavolta la scelsi con cura, misi Stay di Elisa.
Dopo poco mi squillò il cellulare, era Andreas.
"Fede!" disse appena risposi.
"Ciao." dissi.
"Dove sei? Tra poco iniziamo e ne tu ne Riki ci siete." disse.
"Uhm... arrivo, ma Riccardo non è con me." dissi e misi giù.
Mi ricordavo dove dovevamo andare, misi la meta nel telefono e usai Google Maps.
Quando arrivai Riccardo era già là, entrammo e i fans ci accolsero calorosamente. Ci furono un mucchio di domande su me e Riccardo, mi spiaceva aver deluso così tante persone, ma non potevo più andare avanti.
Prima della fine dell'evento presi il coraggio e col microfono in mano risposi.
"Tra me e Riccardo c'è stato qualcosa. In casetta pensavo fosse qualcosa che sarebbe durato nel tempo, ma mi sbagliavo. Pensavo fosse vero amore, di quelli che ti fanno star sempre bene... ma mi sbagliavo. È finita. Vorrei tornare indietro ma non si può, mi spiace deludervi, ma non c'è più niente. Né da parte sua, né tanto meno da parte mia. Ora scusatemi, ma devo correre a prendere il treno per andare a Roma." dissi e scendendo dal palco, uscii da quel centro commerciale.
Riccardo Pov.
Ogni parola era un colpo al cuore, ma non la potevo biasimare, me lo meritavo.
Quando uscii, cercai di seguirla, ma la folla me lo impedii. Imprecai sotto voce e andai da Andreas.
"Mi spiace, amico." disse.
Sospirai.
"Sapevo sarebbe andata male." biascicai.
"Ad ogni modo, ora devo restare qua. Cercherò di tirarmi su il morale con loro." sussurrai ad Andre.
Lui annuì guardandomi preoccupato, ma quando iniziai ad andare verso i fans per le foto si tranquillizzò un po'.
La realtà era che questi poveretti non ricevettero nemmeno un quinto dell'amore che avevo dimostrato a tutti gli altri agli instore.
Una ragazza mi abbracciò, vide il mio viso e mi sussurrò qualcosa all'orecchio, non capii e le feci ripetere.
"Si vede che stai malissimo per lei, rimedia altrimenti la prossima volta vengo e mi arrabbio." disse scherzando.
"Grazie per quello che fate per me. Non vi deluderò." più che per loro lo dicevo per me, per convincermi del fatto che sarei diventato un uomo migliore per me e per lei.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto.
A quanto pare non solo nelle fan fiction questo amore è complicato, ma anche nella realtà... quanto ci fanno sudare questi due qua eh...😍🙈
Speriamo bene, sono appena tornata a casa e ho appena finito di scrivere questo capitolo.
Magari entro notte ne posto un altro.
A presto
Vittoria💙

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