30. Ti luccicano gli occhi

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Tu sei solamente il mio sbaglio migliore
Federica Pov.
"Andre ti prego fammi un sorriso!" disse Elisa supplicandolo.
Andreas fece un sorriso tirato, tutta questa situazione stava aprendo vecchie ferite che non pensavo avrebbero causato ancora dolore.
"Fede... basta." mi disse Riki.
"Cos'è, mi leggi nel pensiero?" provai a scherzare, ma la mia battuta suonò più arrabbiata che altro.
Mi baciò lentamente sulle labbra.
Passammo il viaggio a sentire la musica della radio, ad un certo punto partì Despacito.
Quanti ricordi quella canzone... Cosimo, i blu e il nostro legame e l'uscita dei singoli.
"Tú, tú eres el imán y yo soy el metal
Me voy acercando y voy armando el plan
Solo con pensarlo se acelera el pulso." iniziò Elisa a cantare e in qualche modo fummo tutti trascinati dalla sua voce e per un attimo tutti i pensieri se ne andarono dalla testa.
Quando la canzone finì, Riki mi sussurrò qualcosa all'orecchio che però non riuscii a sentire in quanto eravamo arrivati in centro e c'erano un sacco di ragazzine e bambini urlanti attorno al furgoncino.
"La notizia di Vitto è sul web?" chiesi.
"No, non deve uscire assolutamente!" disse Elisa.
"Perfetto." annuì Riki.
"Eli... ma queste persone perché sono qui?" chiesi.
"Avranno saputo che siete usciti, in teoria sarebbe dovuta essere una cosa tranquilla..." disse Elisa.
"Alla faccia del tranquillo..."borbottò Andreas.
"Ma dobbiamo scendere qua per forza?" chiese Elisa all'autista.
"Eh sì. Ho ricevuto queste indicazioni." rispose.
"Se volete posso accostare più avanti." aggiunse.
Elisa annuì e sia io, che Riki, che Andre iniziammo a mettere i cappucci in testa.
Ci lasciò in uno spiazzo poco distante da dov'eravamo prima, uscimmo in fretta e sgattaiolammo velocemente in una delle viottole di Roma.
"L'esperta sei tu, guida tu Fede." disse Elisa.
"Ora vi porto io in un bel posto..." dissi.
Volevo andare su al Pincio, il problema?
Passare adesso da piazza del Popolo sarebbe stato un vero incubo.
Ci pensai su un attimo, poi iniziai a camminare in modo frettoloso per qualche via traversa.
"Dove andiamo?" chiese Riki.
"Shh, mi deconcentri." scossi la testa.
Passando da qui e non in mezzo a piazza del Popolo saremmo dovuti arrivare perfettamente alle scale per salire e con un briciolo di fortuna nessuno ci avrebbe riconosciuti.
"Ma quante scale sono?" chiese Andreas borbottando.
"Fare ginnastica fa bene." dissi.
Arrivati in cima, li condussi al terrazzo. Amavo quel posto, dava una visione di Roma interamente e la rendeva una città ancora più bella.
"Wow..." disse piano Andreas.
"È... bellissimo." disse Riccardo.
"Sì, lo è." dissi.
"Venite, facciamo una foto." disse Elisa tirando fuori il cellulare, sorridemmo e scattammo un selfie.
"È sempre stato il mio posto preferito in questa immensa città." confessai.
"Lo immaginavo... ti luccicano gli occhi." sorrise citando la sua canzone.
"Quando il sole tramonta è ancora più bello e la notte di San Lorenzo..." ma non finì di parlare, perché Riccardo mi baciò.
Era un bacio disperato, lo assecondai, sperai con tutto il mio cuore che nessuno ci vedesse.
"Grazie." sussurrò.
"Prego, ma per cosa?" chiesi mordendomi il labbro.
"Per essere Federica." rise nascondendosi tra i miei capelli.
Elisa si era allontanata un attimo per rispondere al telefono e Andreas era ancora perso nel paesaggio, o meglio, nei suoi pensieri.
"Andre..." disse appoggiandogli una mano sulla spalla.
Sobbalzò quasi dallo spavento, che l'aveva riportato alla realtà.
"Scusate." abbozzò un sorriso.
"Ragazzi! Ragazzi!" urlò Elisa quasi facendoci spaventare per davvero.
"Che c'è?" chiesi girandomi verso di lei.
"Vittoria sta bene, si è svegliata ed è stabile!" disse visibilmente felice.
Tirai un sospiro di sollievo e abbracciai forte Andre, che quasi crollò a terra.
"Non ti lasciamo andare." disse Riki sorridendo e unendosi all'abbraccio.
"Mio Dio, posso andare da lei?" chiese Andreas.
"Sì, Andre. Andiamo." disse Elisa.
"E noi?" chiesi.
"Voi dovete andare da un'altra parte. Scendere giù e Fede, andate alla Feltrinelli." mi strizzò l'occhiolino e si incamminò con Andreas verso un altro furgone nero.
Non capendo, lo seguimmo lo stesso per la scalinata, poi mi diressi verso la Feltrinelli.
Capii solamente una volta che due grossi bodyguard arrivarono vicino a me e a Riki cosa sarebbe successo.
"Riki." sorrisi.
Comprammo insieme i nostri cd, poi fecero entrare alcuni fans per la firma.
Continuammo fino all'una e mezza, tra foto e firme ad un certo punto iniziò a girarmi la testa da quanto ero felice.
Alcune ragazze mi avevano lasciato delle lettere, che avevo intenzione di leggere poi in casetta.
Quando finimmo quella specie di incontro, andammo a pranzo io e Riccardo.
"Madame..." disse aprendomi la porta di una trattoria scelta dalla produzione.
"Vittoria sta bene." affermai.
"Vittoria sta bene." ripeté lui.
Sorrisi e lui mi passò il menù.
Mangiammo tranquilli e sereni, quando uscimmo il furgoncino nero di prima ci stava aspettando. Salimmo e tornammo verso la casetta.
Per strada lessi una delle lettere, quelle che forse mi colpii di più.
Ciao Fede, ti sembrerà strano sentirti dire queste cose da una persona che non ti conosce di persona, ma solo tramite un talent.
Volevo ringraziarti di cuore per avermi dato la forza di alzarmi dal letto e prendere in mano la mia vita. Sei una ragazza speciale e mi hai aiutata tanto, anche se non lo sai.
Una cosa sola ti vorrei chiedere... tu e Riccardo state insieme? Siete davvero dolci e siete una bella coppia! Un bacio e tanti in bocca al lupo.
Carola.
Era effettivamente strano sentirsi dire quelle cose, questa ragazza non mi aveva mai parlato se non due secondi allo scambio del foglio e dell'autografo e io l'avevo aiutata a rialzarsi.
"Che leggi?" mi chiese Riki vedendomi sorridere.
"Una lettera... non pensavo di fare così tanto bene." esclamai.
"Tu fai sempre tanto bene." mi disse baciandomi il capo.
***
"Allora che ti ha detto?!" chiesi impaziente.
"Nono, che le hai detto tu! Hai confessato tutto?" chiese Riki.
"Ehm... sembrate più entusiasti di me." rise Andre.
"Ovvio! Siete la mia coppia preferita..." risi.
"Comunque sì, gliel'ho detto. Le ho anche detto che non sarebbe stato facile perché ho ancora una ragazza, a cui ho detto che avrei preso solo una pausa, e perché lei adesso è là e io sono qua. Però ci proveremo, perché anche lei prova le stesse cose per me." annunciò.
"Oddio che belloo!" esclamai saltellando.
"Guardala, è più felice per voi che per noi." scosse la testa Riki ridendo.
"Scemo." dissi.
"Sono solo molto molto molto molto felice per loro." precisai.
"L'avevamo capito Fe... dato che sei così felice, cucini qualcosa a questi poveri affamati?" chiese Andreas.
"Solo perché sei stato male in questi giorni." sbuffai.
Andai verso il frigo, c'erano tante verdure e della pasta nella credenza.
Perfetto, che le danze abbiamo inizio.
TO BE CONTINUE
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, domani incontrerò Riccardo, non vedo l'ora😍
Stay tuned😘

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