34. Ci rincontreremo mano nella mano

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E il vero amore può
nascondersi, confondersi
ma non può perdersi mai,
sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai.
Riccardo Pov.
Quando mi svegliai non c'era nessuno al mio fianco, tastai il letto, la sua parte era ancora calda: si era alzata da poco.
Temetti che se ne fosse andata, ma quando sentii il rumore della doccia mi tranquillizzai.
Avevo vinto la categoria canto, mi ero divertito, avevo Federica e stavo pensando ai nove mesi precedenti.
Quanti casini avevo combinato, quante ansie e preoccupazioni, ma allo stesso tempo anche gioie e nuove amicizie.
Quasi non mi accorsi che Fede stava uscendo mezza nuda dal bagno, fino a quando non si tolse l'asciugamano e iniziò a vestirsi.
Com'era possibile? Mi bastava guardarla un attimo e già subito avevo voglia di farla mia per sempre.
Mi alzai facendo il meno rumore possibile e l'attirai verso di me, cercò di coprirsi.
"Non farlo, sei bella così come sei." la baciai.
"Sto solo cercando di contenere i danni." disse piano.
"Non rompo mai le promesse." risposi.
Cercò di divincolarsi, ma presto al posto di togliersi scoppiò a piangere e si rannicchiò tra le mie braccia.
La coprii con un lenzuolo e l'abbracciai.
"No, non piangere. Non piangere per me." dissi carezzandole il capo.
Rimanemmo in silenzio per un po', poi la baciai dolcemente.
"Fammi dimenticare tutto." sussurrò.
Chiusi gli occhi e respirai profondamente, per ricordarmi il suo buon profumo, dopodiché accontentai ogni suo desiderio, che era anche mio.
***
"Dobbiamo alzarci Riki." borbottò.
"Ma che ore sono?" chiesi.
"Credo le due, un'ora fa era l'una." rispose.
"Quando dobbiamo fare le foto? Alle cinque vero?" chiesi.
Lei annuii e la sua pancia brontolò.
"Ti ho fatto venire fame?" ridacchiai.
"A quanto pare, mi conviene vestirmi se non voglio morire di fame." disse.
Mi alzai anche io e andai in bagno, quando tornai lei era già pronta. Mi infilai un paio di jeans e una maglia.
"Apro la porta per vedere se c'è qualcuno, poi tu esci e io..." ma non le diedi tempo di finire, che spalancai la porta, al diavolo tutti quanti.
Borbottò qualcosa, che non sentii e così scendemmo. Non sapevo dove fosse Andreas, ma nella hall trovai Francesco Facchinetti.
"Ciao!" mi salutò e io ricambiai il saluto.
Gli presentai Federica e dopo lui se ne andò per parlare di cose burocratiche con qualcuno.
"Usciamo, ti porto a pranzo da qualche parte." dissi.
"Semmai io ti porto da qualche parte..." rispose ridendo.
"Mhm... si giusto, tu consigli e io ti porto. Dovrei noleggiare una moto, sarebbe tutto più semplice." dissi.
"Una moto?" sollevò il sopracciglio e risi davanti alla sua espressione.
"È divertente." risposi.
"Sarà... per ora ho fame." disse.
Le presi la mano e ci incamminammo per andare da qualche parte, quando raggiungemmo la trattoria che mi aveva indicato finalmente mangiammo.
Era una piacevole sensazione quella che provavo portandola finalmente fuori come fossimo una coppia normale.
"Dobbiamo già tornare..." mormorò facendosi triste.
"Fede, sai già cosa succederà." le dissi piano.
Annuii e tornammo agli studi elios con un taxi.
Il set durò poco, era giunta l'ora di salutarci, ci saremmo rivisti tra dieci giorni a Napoli.
Non c'erano più telecamere e potevo fare quello che volevo.
L'abbracciai e la coccolai.
"Ci vediamo tra dieci giorni..." disse sciogliendosi dall'abbraccio.
"Dove vai?" le chiesi.
"A casa, dovresti andare da Facchinetti tu no?" disse.
"Sì, ma ti sei dimenticata una cosa." dissi.
Mi guardò interdetta e allora mi avvicinai a lei e la baciai.
"Questo." sorrisi.
Mi diede un veloce abbraccio.
"Se non me ne vado ora non me ne andrò mai più." disse.
"E allora non andartene." sospirai.
"È il nostro lavoro e la nostra prova del nove. Ti amo." sussurrò.
"Ti amo anche io. Comunque vada Fede." risposi.
Sorrise e si allontanò piano, fino ad uscire dalla porta e a scomparire dalla mia vista.
Federica Pov.
"Ari!" esclamai abbracciandola.
"Sorellina, bentornata alla vita!" rise.
"Come stai?" chiesi salendo in macchina.
"Alla grande, tu? Hai l'occhio moscio." constatò.
"Che? Sto bene." risposi.
"Va bene va bene." rispose e partimmo verso casa.
Rimanemmo per poco in silenzio, poi mi fece la fatidica domanda.
"Lo so che non dovrei, ma sono troppo curiosa... tra te e Riccardo?" chiese.
"Tra me e lui cosa?" chiesi facendo finta di non capire.
"Dai non attacca con me, sono tua sorella! C'è qualcosa o no?" chiese di nuovo.
"Può darsi, ma non lo so nemmeno io Ari." sospirai.
"Come non lo sai?" esclamò.
"È più complicato del previsto. Stasera a casa dopo aver mangiato e bevuto ti dico tutto. Promesso." borbottai.
Lei annuì e mi sorrise.
"Stasera usciamo con degli amici, ti va?" chiese.
"Certo che mi va!" esclamai.
Era da un secolo che non uscivo con i miei amici storici, i miei compagni di classe.
Appena misi piede in casa, i miei genitori mi abbracciarono con tanta forza che quasi soffocai.
"Mamma, papà... mi state soffocando." risi ricambiando il loro affettuoso abbraccio.
"Piccola, ci sei mancata." disse mio padre scompigliandomi i capelli.
"Anche voi, tanto. Poi tu con la lettera..." indicai mia mamma scuotendo la testa.
"Vieni tesoro, siediti. Hai fame? Sei dimagrita, ma mangiavi?" mi chiese mia mamma preoccupata.
"Si mamma, mangio. Anzi, mangio tanto." ridacchiai.
"Va bene, raccontaci un po'." disse mia madre.
"Amore, Fede ha bisogno di riposarsi. Vai pure in camera tua." disse mio padre ridendo.
Mia madre a volte era troppo apprensiva e euforica, ma le volevo un gran bene.
Con la valigia, andai in camera mia e disfai tutto, cercando di rimettere a posto in ordine.
Perché già mi mancava? Era passata si e no un'ora. Mi maledissi mentalmente e mi buttai sul letto prendendo il cellulare, ormai mi sembrava anche strano tenerlo in mano.
C'erano un mucchio di messaggi di amici e parenti, ce n'erano anche alcuni di Shady e Mike.
Messaggio da Shady:
"Tesoro sei stata bravissima, la mia burina preferita. Ci vediamo presto? Come stai?"
Risposi al suo messaggio sorridendo.
"Ciao Shady!! Sto bene dai, il 13 sono a Milano. Mi vieni a trovare alla Mondadori?"
Inviai il messaggio e lessi quello di Mike:
"E brava la Paper, ti voglio bene. Ci sentiamo."
Risposi anche a lui:
"Grazie Mike, ti voglio bene anche io."
Sospirai e lessi gli altri mille messaggi su whatsapp, poi aprii Instagram e mi trovai invasa da domande su me e Riccardo.
Guardai alcuni video, erano veramente fatto bene e a vederli mi salì la nostalgia. Proprio quando pensai di mettermi a piangere, mi arrivò un suo messaggio.
"Mi manchi, adesso vado a cena con Francesco e gli altri. Ti amo, ti prego fidati di me e non dimenticarti della nostra promessa."
Strinsi i denti e mi alzai dal letto, erano già le sette e mezza. Dovevo prepararmi, alle otto e mezza dovevamo andare a mangiare.
Mi vestii normalmente e mi truccai leggermente, poi presi una borsa e infilai dentro tutto ciò di cui una ragazza ha bisogno.
Prima di uscire, guardai la mia stanza e abbozzai un sorriso.
"Bentornata alla realtà, Paper." sussurrai.
TO BE CONTINUE
Ciao! Buona festa della Repubblica a tutti e buongiorno.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e niente, grazie mille per il vostro affetto, vi voglio bene💙
Stay tuned
Vittoria😘

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