23. Dopotutto

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I know that you're mine, you're far baby.
Riccardo Pov.
"Eccoci qua con Federica e Riccardo." disse Stefano.
"Ciao, ciao." salutammo sia io che Fede.
Entrammo in casetta e Stefano appoggiò il tablet per terra, Fede intanto cercava di leggere i commenti.
"No, Andreas non c'è è a lezione." disse.
Mi accovacciai vicino a lei e lessi i commenti, parecchi erano su me e lei come coppia... ridacchiai.
"Beh ma ci sono commenti interessanti." dissi.
Fede mi tirò una manata sul braccio senza farsi notare troppo e Stefano cominciò a ridere.
Il viso di Fede divenne tutto rosso come un peperone e iniziò ad agitarsi saltellando sul divano.
Dopo un po' Stefano disse che sarebbe dovuto andare, ma sarebbe presto tornato per un'altra diretta, stavolta anche con Andreas.
Lo salutammo e lui chiuse la live, sogghignò.
"Anche se lo nascondete, purtroppo fallite sempre nel vostro intento." rise.
"C-cosa?" chiese Fede.
"Sono stato anche io qua dentro con Emma..." disse e per un attimo mi sembrò di aver visto un velo di nostalgia nei suoi occhi.
"Ah... beh, ma non capisco." disse facendo la finta tonta.
"Lo devo dire esplicitamente? Mettiamola così... siete un bellissima coppia, Fede sei meglio di qualsiasi altra ragazza." disse facendole l'occhiolino.
"Uhm... beh... grazie." disse impacciata.
"Hai ragione, è speciale." affermai baciandole i capelli.
Stefano ci salutò e ci diede i nuovi vestiti, che prima aveva appoggiato sul tavolo.
"Allora pasticciona, cosa sono queste?" chiesi indicando le crêpes che erano sullo stesso tavolo dei vestiti.
"Le ho fatte io, assaggia assaggia." disse tutta contenta.
"Mhm... non mi fido, potresti averci messo dentro il veleno." scherzai.
"E chi ti dice che non sia proprio questo il mio intento? Siamo rimasti io, te e Mike... potrei sempre sconfiggerti facendoti schiattare." alzò le spalle con nonchalance.
"Certo, non riusciresti a vivere senza di me." dissi e lei alzò gli occhi al cielo.
Addentai un pezzo di quel dolce e strano ma vero, era buono.
"Buono, allora posso vivere insieme a te." esclamai soddisfatto.
Sospirò e all'improvviso il silenzio si impossessò della casetta, avevo forse detto qualcosa di sbagliato?
"Ehi, che c'è?" chiesi prendendola per mano e portandola con me sul divano.
"Non so... niente..." disse.
"Dai Fede, ti conosco ormai, ti sei ammutolita tutto d'un tratto e farti star zitta dopo che inizi i tuoi sproloqui è difficile. Dimmelo." dissi.
Si sdraiò sulle mie gambe e le accarezzai il collo e i capelli.
"Cosa credi succederà fuori?" chiese.
Ecco, era questo il problema.
In realtà non me l'oro mai chiesto, ci avevo pensato, ma mai più di tanto; volevo solo godermi il momento senza pensare al dopo.
Effettivamente ormai mancavano tre settimane scarse, sempre se fossimo rimasti dentro, alla fine del programma.
La verità? Non sapevo cosa sarebbe successo una volta usciti, sicuramente avevamo tutti e due dei tour da fare, con date diverse e città diverse e il tempo per vederci si sarebbe ristretto ad una video chiamata la sera tardi o ad una serata in mezzo a tanti altri impegni.
Non potevo prevedere il futuro, ma potevo cercare di costruirlo e di una cosa ero certo, volevo una vita al di fuori con lei... ormai anche le nostre famiglie ne erano a favore e se mia madre si era letteralmente innamorata di lei, un buon motivo ci sarà... anzi, mille ragioni ci sono per innamorarsi ogni giorno sempre di più.
"Sinceramente? Non ne ho idea. Però Fede voglio stare con te, lo voglio per davvero." affermai.
"Credi che ce la faremo? Guarda Emma e Stefano, dopo che si sono lasciati si sono tanto odiati... non ce la farei io, se dovesse succedere a noi." disse piano.
"Guarda Elodie e Lele invece, conducono vite abbastanza normali, senza sbandierare ai quattro venti la loro relazione e sono durati perché era amore. Emma e Stefano invece penso si amino ancora tanto nel profondo, ma non riescono più a stare insieme. Il rancore è tanto quanto l'amore. Mike e Shady? Penso che anche loro ce la faranno. Dobbiamo crederci almeno noi, altrimenti come si fa?" dissi.
"Io ci credo, forse troppo è questo il problema. Perché qua dentro è come essere rinchiusi in una bolla ed è normale fare amicizia e legare tanto con qualcuno. Sono nate tante storie d'amore e tante sono finite presto, mi chiedo se dureremo. Ho la costante paura di perdermi, non solo come mio ragazzo, ma come persona. Ti voglio nella mia vita, anche se non dovessimo essere... quello che siamo." disse mordendomi il labbro inferiore.
"Come?" chiesi sorridendo... avevo sentito bene? Mi aveva chiamato suo ragazzo? Mi guardò interdetta.
"Hai detto mio ragazzo?" chiesi specificando cosa intendessi.
Avvampò in un secondo, poi sbuffò.
"Sì... ho detto mio ragazzo. Contento?" disse roteando gli occhi.
"Sì, perché è proprio quello che sono. Tu cara mia, però... sei mia." sussurrai al suo orecchio abbassandomi all'altezza della sue testa.
"Anche se non ho le parigine sulle gambe?" chiese.
"Oh sì, fidati che sei mia." dissi con voce roca.
La baciai dolcemente trasmettendole tutto il mio amore. Si staccò leggermente dalle mie labbra, facendomi venire voglia di incollarmi a lei per sempre.
"Te l'avevo detto che ho parlato con Mike?" mi chiese.
"Uhm...non esattamente." biascicai.
Perché diavolo aveva parlato con Mike? Senza neanche dirlo a nessuno poi...
"È venuto qua dopo l'uscita di Shady, ci siamo riappacificati e niente... mi era mancato." ammise.
"Ah, quindi siete di nuovo amici amici?" chiesi.
"Sì... perché? Non ti piace?" chiese ridendo.
"Cosa ridi? Mhm... al pomeridiano eravate pappa e ciccia. Tu e le persone di nome Michele..." borbottai.
"Ma sei geloso?" chiese ridendo più forte.
"Mhm... sì." misi il broncio.
"Vedi che sei scemo... prima cosa, Mike tra un po' sta con Shady. Seconda cosa, Michele non mi piace è solo un buon amico. Terza cosa, sto con te... o no?" disse alzandosi un po' solo per guardarmi meglio negli occhi.
"Sì." risposi.
"Riki, io e Mike eravamo molto amici al pomeridiano. Poi avendo legato un sacco io e Shady era naturale che diventassi anche tanto sua amica. È come Cosimo, come Andre. Chiaro?" disse.
"Chiarissimo." risposi.
Si tirò su e mi baciò, si era seduta sulle mie gambe e si muoveva un po' troppo per i miei gusti, tanto che gemetti ad un certo punto.
"Ops..." ridacchiò accorgendosi di com'ero messo là sotto.
"Ti prego non scappare un'altra volta." supplicai.
"Andiamo in camera, prima che arrivi Andreas..." sorrise.
Senza neanche pensarci due volte accettai volentieri la sua proposta, le tolsi velocemente i vestiti e rimanemmo ben presto nudi, coperti solo dall'amore e dal calore che l'un l'altra ci stavamo donando.
Non avevo mai provato sensazioni così forti nel farlo con qualcuna.
Era sempre stato un atto fisico per un bisogno fisiologico, non c'era mai stato amore, tranne con l'ultima ragazza che avevo amato davvero e che mi aveva per prima spezzato il cuore.
Ora però c'era la mia piccola Fede, era così bello averla addosso a me, stringerla come fosse un essere indifeso e dimostrarle quanto l'amassi a dispetto di tutto quello che si diceva sul bello e impossibile.
Perché non ero impossibile, ero rotto, dall'amore ero stato diviso e dall'amore ho ricominciato a vivere il mio sogno, quello vero: un disco e la donna giusta.
***
Dopo aver passato il tempo fino all'ora di cena accoccolato sul suo seno, mentre lei mi accarezzava delicatamente, Andreas era venuto a reclamare la camera.
Si vestì in fretta con la mia maglia e un paio di mio pantaloncini corti e sorrisi, brava la mia ragazza.
"Ci siamo." sussurrai baciandole il lobo dell'orecchio.
Scosse la testa ridendo e lasciammo cambiare il povero Andreas, che vedendoci ci guardò rassegnato.
"Andre, ti giuro che stasera stiamo un po' insieme." disse Fede baciandolo su una guancia.
"A me va bene anche solo fare una doccia e mettermi dei vestiti puliti." rise.
"Oh, a proposito. Di chi sono quelli piccoli stesi fuori?" chiese.
"Ehm... lasciamo stare. Ti spiego dopo." rise lei.
Mi buttai sul divano, mentre Fede si mise ad apparecchiare la tavola.
"Tu passi dal letto al divano? Dai, vai a prendere il cibo, uomo di casa che non sei altro!" mi disse tirandomi il rotolo dello scottex.
"Ahh, lo faccio solo per te." dissi alzandomi con fatica.
"Si fa fatica a fare esercizio fisico con te." scherzai.
Borbottò qualcosa, ma io ero già uscito per andare in video box a prendere la nostra cena.
"Guarda qua. Pizza e patatine fritte." dissi.
"Sii." esclamò.
Era un pozzo senza fondo quella ragazza, mangiava mangiava e aveva sempre fame... insomma eravamo una squadra di mangioni.
"Dai, aspettiamo Andre." dissi.
"Va bene va bene, io prendo quella più grande con il salame piccante." disse.
Risi e annuii, posando le mie labbra sulle sue.
"Sicuro le tue fans non saranno contente di venire a sapere che stiamo insieme." rise.
"Ma a quanto pare sei la più quotata e la più amata." dissi serio.
"Ah davvero?" chiese quasi sorpresa, ecco un'altra cosa che amavo di lei: non aveva la più pallida idea di quanto fosse bella, sia dentro che fuori.
"Sì, stupidina. Davvero stai un sacco bene vestita così." annuii soddisfatto.
"Me l'hai già detto..."scosse la testa ridendo.
Quando Andreas arrivò iniziammo a mangiare, rigorosamente sul divano con un film alla televisione.
***
"Vieni qua." dissi spingendo il letto verso il suo.
"Oh no... i piccioncini il ritorno!" disse Andre ridendo.
"Vuoi venire anche tu Andre?" chiese Fede.
"Assolutamente no!" esclamammo quasi in contemporanea.
"Dai dai, cantiamo un po'?" propose Andreas.
Andre era così, stonato come una campana, ma troppo convinto di essere un super cantante.
"Deeespacito!!!" urlò.
Dopo aver finito il suo show, crollò a letto stanco morto.
"I can be your hero baby
I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can take my breath away" le cantai la canzone di Enrique Iglesias per farla addormentare e intanto la coccolai un pochino.
Questi erano i momenti che adoravo, in fondo avevano ragione tutti.
Rederica era sempre stata reale.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, oggi alla fase serale😍
Quanto cavolo erano belli? Che si prendevano anche per mano, adoro troppo!
A presto,
Vittoria💙

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