31. La meraviglia di essere simili

3.5K 151 9
                                    

Sei la bellezza che incanta ed acceca, sei la mia promessa, mancata salvezza.
Riccardo Pov.
"Buona sta cena, vero Andre?" chiesi addentando un peperone.
"Buonisssssima." ridacchiò.
"Fate poco gli idioti, che tanto la prossima volta non cucinerò più." ci fece la linguaccia.
"Amore mio, sei troppo buona." sussurrai ridendo.
"Sisi, ora vedi."disse sogghignando.
Finito di mangiare guardammo tutti quanti un film, quello preferito di Fede: Mr&Mrs Smith.
"È stupendo questo film, non la vedi la loro complicità... è solo per questo che è uscito bene!" esclamò.
"Ah... ti intendi anche di cinema?" risi.
"No... però si vede!" borbottò.
Le diedi un bacio sulla guancia, quando finii andammo a dormire, ma prima avrei dovuto farmi una doccia.
"Vieni con me?" chiesi a Fede.
Sorrise e mi seguì in bagno.
"Uhm... inizia ad entrare... devo prendere il mio doccia schiuma preferito." disse.
Seguii il suo consiglio e mi spogliai, aprendo l'acqua della doccia.
Sentii il fruscio dei vestiti, era tornata. Mi insaponai.
"Eccomi..." disse alle mie spalle.
Aprì la porta scorrevole della doccia e mi strofinò la schiena con la spugna, che le avevo passato.
"Aah!" urlai sentendo qualcosa di incredibilmente freddo sul sedere e sulla mia virilità.
La risata calda di Fede mi fece capire che lei c'entrava qualcosa, mi girai e la vidi con il ghiaccio in mano... ecco dov'era andata!
"Stronzetta." dissi attirandola a me.
"Ihihih, allora? Chi di stronzaggine ferisce, di stronzaggine perisce." ridacchiò, ma la risata le morì in gola, quando iniziai a baciarla.
La volevo tutta per me, altro che scherzetti è scherzetti.
***
Era già martedì, metà settimana, esattamente quattro giorni alla finale.
Tra me e Fede le cose sembravano andare discretamente bene, anche se in realtà sentivo che c'era ancora qualcosa che la frenava dall'essere davvero sciolta. Andreas stava benone e Vitto si era più o meno ripresa, anche se era ancora in ospedale.
Oggi avevo provato insieme a Perris, ultimamente Eli era molto impegnata a preparare le sue date all'arena e veniva solo tardi la sera.
Stranamente, oggi eravamo già tutti in casetta alle sei e mezza di sera. Quando vidi della carne e il barbecue in giardino, capii il perché.
"Che figata!" urlò Andreas.
"Ecco bravi, visto che siete dei cuochi provetti... ora cucinate voi." rise.
Mi sedetti accanto a lei su i pouf che avevamo portato fuori per mangiare, mentre Andre stava facendo cuocere la carne sulla griglia.
"Convincimi che non è questo l'amore, tu sei solamente il mio sbaglio migliore..." canticchiò.
"Che canzone è? Non l'ho mai sentita." disse.
"È quella del cd, per forza... non l'abbiamo mai sentito tutto ed è l'unica canzone che non ti ho mai fatto sentire." disse.
"Ah ecco." risposi.
"Ho fame." disse.
"Hai sempre fame..." constatai.
Rise e l'abbracciai, baciandola sul collo perché era quello il suo punto debole. Gemette e mi tirò leggermente i capelli.
"E menomale che non dovevamo farci troppo scoprire." disse sospirando.
"Fede, la finale è alle porte. Se dovessimo vincere o uno dei due dovesse perdere, non ce la potrei fare a contenermi." dissi.
"Riki, purtroppo questa è una cosa che dovrà succederà già alla prima manche..." disse.
"Lo so, ma..." borbottai.
"Non sono sicura che sia già il momento giusto per dirlo... insomma. Se ci dovessimo lasciare? Se poi iniziano ad assillarci? A seguirci?" chiese facendo una smorfia.
"Beh, per la prima cosa possiamo rimediare e far sì che la nostra storia duri. Per quanto riguarda le ultime due domande... succederà anche se non lo diciamo subito. Anzi, ho come la sensazione che sarà peggio." mormorai.
Cenammo e cantammo, Andreas mi faceva morire mentre cantava le mie canzoni.
Federica Pov.
Odiavo il mercoledì, era la giornata più pesante della settimana, ma da quel giorno sarebbero volati i giorni.
Ero preoccupata, mi sento stupida ad essere preoccupata più per me e Riccardo che per la finale, ma effettivamente la nostra storia sarebbe stata una cosa duratura, o almeno lo speravo, mentre Amici era un gioco.
E menomale che ero io la prima a dire 'prima la carriera e poi il resto', ma da dove diavolo mi erano mai venuti fuori questo stupidi pensieri?!
Da domenica sarebbe stato tutto più difficile e ne ero consapevole, avrei dovuto godermi questi ultimi giorni di santa pace, ma questa cosa quasi mi logorava dentro.
"Amore tutto bene?" mi chiese Riki.
Ero sdraiata sul letto e lui si sedette lì vicino.
"Non so, tra qualche giorno saremo fuori." dissi.
"Fede, guarda che non cambierò il modo di vederti. Voglio te e ti vorrò anche là fuori." disse accarezzandomi dolcemente la testa.
"Lo so, è che sarà tutto più complicato. Odio le complicazioni." borbottai.
"E chi non le odia?" sorrise.
"Non ci conosciamo ancora alla perfezione e poi guardaci, siamo così diversi." dissi.
"In realtà non così tanto, da quando siamo qua dentro abbiamo fatto tutti e due strage di cuori. Siamo due stronzi a primo impatto, freddi, ma tu e chi ha imparato a conoscerci sa che non siamo così. Se ci pensi siamo più simili di quanto immagini, un po' come un intreccio dei modi di dire." spiegò giocando con i miei capelli.
"Cioè?" chiesi alzando il sopracciglio.
"Chi si somiglia si piglia, gli opposti si attraggono." sorrise.
"Mhm..." mormorai.
"So che sei la ragazza più complicata che abbia mai conosciuto, dopo mia sorella... anzi no, siete pari! So che sei la più bella e non me ne frega un cazzo delle altre, perché ho te e non lo capisci che sei perfetta così come sei? Ti sottovaluti troppo, hai una testolina che tra un po' esplode per tutti i pensieri che contiene, ridi quando sei imbarazzata e non diventi quasi mai rossa ma se sei agitata inizi ad iperventilare e a blaterare cose senza senso. Hai avuto una vita difficile quanto stupenda e vissuta fino ad ora e ne avrai ancora, ti senti in colpa anche per ciò che non combini e sei una gran pasticciona, ma le faccende domestiche le sai fare abbastanza bene... se hai la testa attaccata alle spalle! E poi, sei la mia ragazza." disse sorridendo.
Mi faceva ancora strano sentirmi chiamare da lui così, ma mi piaceva.
"Okay, forse sai più cose di me di quante ne sappia io. Però anche io potrei elencare un mucchio di aneddoti fantastici su di te. Potrei anche farci un bel libro... ti piace come idea?" scherzai.
"Per niente, poi diventerebbe un libro erotico." ridacchiò.
Gli diedi una pacca sulla gamba.
"Sei una papera, lo sai?" chiese.
"Allora come dovrei chiamarmi? Papera e non Paper?" risi.
"Andrebbe bene anche Federica Marcuzzo." ammiccò.
Notò che la mia faccia era evidentemente sorpresa.
"Scherzavo Fede! Non oggi, non ora, un giorno non molto lontano." sorrise tranquillizzandomi un po'.
Pensandoci, non suonava tanto male.
Federica Marcuzzo? Signora Marcuzzo?
TO BE CONTINUE
Ciaoo! Scusatemi se ieri non ho scritto nulla, ma ero all'incontro.
È stato dolcissimo ieri Riki, proprio come si vedeva nei day time... ragazze, credete nei Rederica. Non vi posso dire niente a riguardo per rispetto loro, ma credeteci davvero, quando saranno pronti lo confermeranno loro.
Sono davvero un sacco felice, sapevo io che la nostra era ed è una bellissima ship😏😍
Vittoria😘

Here we are || RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora