I don't want you to be dead.

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Non voglio che tu muoia.

Venerdì, 10 Dicembre
Dodici settimane e quattro giorni

Alle dieci e quarantacinque della mattina successiva, ero seduto su una sedia nella sala d'aspetto presso l'ufficio del medico. Ero nervoso da morire e lo ero per più di una ragione: cosa sarebbe successo se Harry avesse cambiato idea e non si sarebbe presentato? Poi in tutto il tempo in cui stavo aspettando non riuscii a non pensare all'intera questione dell'aborto e in tutta onestà, il pensiero di rimuovere la piccola cosa dentro di me era sempre più sgradevole di ora in ora. Ma dopo aver incontrato Ian il giorno precedente e aver sentito il suo parere sui bambini, avrei avuto un motivo in più per abortire: evitare di spaventare il fidanzato di mia madre.

Sospirai, chiedendomi per la centesima volta cosa avessi fatto di male nella mia vita precedente per meritare di essere in quell'inferno. Certamente ero stato uno stupratore seriale. O forse ero stato il tipo che aveva assassinato John F. Kennedy.

La mia mente era tornata a quello che avevo sperimentato mentre ero sul letto ieri, il dolore lancinante al mio stomaco. Era dovuto a qualcosa che riguardava il bambino ed era stato così straziante che ero maledettamente sicuro che non era stato qualcosa di buono.

E se il bambino si era fatto male? E se fosse morto? E se il dolore che avevo sentito era a causa di un aborto spontaneo? Ma non ci sarebbe dovuto essere sangue se fosse stato quello? Poi di nuovo, da dove sarebbe uscito il sangue? Non avevo esattamente una... apertura, senza contare il mio didietro, ma ne dubitai seriamente. Quindi c'era qualche possibilità che io-?

Impallidii al pensiero. E se effettivamente avessi abortito? E se il bambino fosse morto? Per puro istinto le mie mani si avvicinarono alla pancia e la strinsero, come se avesse aiutato la cosa. Guardai giù e mi morsi il labbro. Nonostante stessi considerando ancora la possibilità di un aborto, il pensiero che il bambino fosse già morto era- beh, era terribile, per dirla tutta. Non volevo che fosse morto, volevo che fosse vivo e sano e felice. Ma cosa sarebbe successo se non lo fosse stato? Cosa sarebbe successo se in quel momento avevo un bambino morto, molto sviluppato dentro di me? La sala d'attesa era vuota oltre me, quindi non c'era nessuno in giro che potesse vedere il mio attacco di panico. Il mio respiro stava diventando sempre più pesante mentre ero seduto lì, e feci del mio meglio per calmarmi, per impedirmi di cominciare a singhiozzare. Immagini terribili di piccoli feti abortiti che avevo visto in un documentario in TV avevano cominciato a riempirmi la testa, e chiusi gli occhi per un attimo, scuotendo la testa con disperazione.

"Non voglio che tu muoia", dissi brusco,  mentre strofinavo il pollice lentamente lungo il tessuto che rivestiva la mia pancia.

"Sono-sono in anticipo?" disse una voce esitante da qualche parte alla mia destra e la mia testa si alzò di scatto. Harry stava lì, guardandomi con qualcosa tra preoccupazione e disagio.

"Oh, hey," dissi, pulendomi la faccia il meglio che potevo, "scusami, sono solo- no, niente. Sono contento che tu sia venuto, non ero sicuro che lo volessi."

"Si, nemmeno io," disse mentre si sedeva sulla sedia accanto a me. Controllai l'orologio appeso alla parete di fronte a dove eravamo seduti. Quattro minuti alle undici. "Scusami se sono indiscreto, ma cosa stavi dicendo riguardo qualcosa sull'essere morto?" chiese.

"Niente, non era niente," dissi in fretta, non ero molto disposto a condividere con lui le mie preoccupazioni paranoiche.

"Sei sicuro? Sembravi abbastanza sconvolto e mi è sembrato che stessi piangendo," disse, sollevando le sopracciglia.

It Beats For Two - [Larry Stylinson - Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora