Sai di cosa sto parlando.
Sabato, 30 Aprile
Trentasei settimane e cinque giorniInutile dire che il resto della notte, almeno per quanto riguardava me, la trascorsi tra un sonno irrequieto e un dormiveglia pensieroso, tutto questo guardando silenziosamente un Harry addormentato. Sembrava tranquillo, come tutti mentre dormono, ma c'era una piccola ruga tra i suoi occhi che non c'era l'ultima volta che lo avevo visto dormire, e mi turbò, mi fece sentire come se lo avessi forzato di fare un mucchio di cose che lui non avrebbe voluto fare.
A dire la verità, però, niente di ciò che aveva detto mi aveva sorpreso più di tanto. Beh, tranne la parte in cui aveva detto che stava con Lauren solo perché era spaventato di dichiararsi gay se avesse rotto con lei. Ma oltre quello, tutto ciò che aveva detto erano verità che già conoscevo. Non che le conoscessi in realtà, ma mi sentivo come se il mio subconscio sapesse, e tutto quello che Harry aveva detto era semplicemente venuto fuori da lì, mettendo in chiaro le cose.
Era strano che non avesse cercato di negare. Era strano. Era strano, era sbagliato, era confuso, era inquietante, e tutti quei pensieri e quelle immagini mentali mi facevano girare la testa. Alcuni pensieri erano ancora di speranza.
Mi aveva detto che desiderava fossi ancora qui, quando avrebbe rotto con Lauren e sperava che lo volessi ancora quando quel giorno sarebbe arrivato. Forse stavo solo andando troppo oltre, ma era sembrato come se volesse davvero tanto stare con me. Stupido, forse, accrescere le mie speranze quando si trattava di Harry, ma era difficile non farlo.
Era quasi impossibile, in realtà.
*
Quando mi svegliai quella mattina, ero solo, a giudicare dal posto freddo dove Harry era sdraiato, sembrava che fosse passato un po' da quando si era alzato. Controllai l'orologio che segnava quasi le 12.00, sospirai con leggera esasperazione considerando il fatto che avevo fondamentalmente sprecato metà della giornata quando avevo un sacco di compiti da fare.
Rimasi lì per un po', fissando il muro e cercando di non lasciare andare la mia mente altrove - non avevo più voglia di pensare agli avvenimenti della notte prima. Non prima di averne parlato con Harry, e cercai di capire se quello che aveva detto fosse la verità o lo avesse detto solo perché era ubriaco. Desideravo disperatamente che non fosse la seconda, ma come potevo saperlo? Alcune persone dicevano la verità quando erano ubriache, altre un mucchio di bugie. La notte prima era stata la prima volta che avevo visto Harry ubriaco - senza contare la notte in cui tutto era iniziato - quindi da quel che potevo saperne, sarebbe potuta essere sia un'opzione che l'altra.
Alla fine, dopo vari pensieri inutili, uscii dal letto e andai in cucina, dove trovai tutti e cinque i membri della famiglia Styles seduti intorno al tavolo, con piatti, bicchieri e tazze di fronte a loro, apparentemente nel mezzo di quella che era una tarda colazione o un pranzo anticipato.
Harry era seduto alla fine del tavolo con metà del viso sepolto tra le sue braccia. Avrei riso a quella vista se non fosse per il fatto che aveva un aspetto orribile. Oh, beh, i suoi occhi mostravano quello.
"Stai bene?" chiesi mentre andai verso la sedia libera tra lui e Adrian.
"Post-sbronza," fu la risposta che ottenni, prima che sollevasse lentamente la testa e mi guardasse con occhi spenti, "come mai hai dormito nel mio letto stanotte?" mi chiese.
STAI LEGGENDO
It Beats For Two - [Larry Stylinson - Italian Translation]
FanficAvere un'avventura di una notte da ubriachi fa schifo. Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo fa più schifo. Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo e si è un ragazzo è il massimo dello schifo. La...