I'm saying it because I want you to be happy.

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Lo sto dicendo perché voglio che tu sia felice.

Giovedì, 28 Aprile
Trentasei settimane e tre giorni

Quando mi svegliai quel giovedì mattina, avevo una fastidiosa sensazione allo stomaco. Per un attimo non ricordai della conversazione poco piacevole tra me ed Harry avuta il giorno prima, poi tutto mi tornò in mente e chiusi gli occhi di nuovo, lasciando uscire fuori un lungo sospiro.

Il fatto che Harry e io non saremmo mai riusciti ad avere una conversazione ragionevole sui nostri problemi e sul sistemarli non mi aveva mai irritato e frustrato quanto in quel momento. Mancava meno di un mese prima della nascita del bambino, dopo aver vissuto pensando che Harry e io fossimo d'accordo sull'adozione, lui ora aveva deciso che non gli andava più bene.

Erano le 10:00 e già avevo il mal umore.

Con un piccolo gemito a causa del dolore alla schiena, mi sedetti e lasciai cadere le gambe dal bordo del letto. Rimasi così per un paio di minuti, sfregandomi gli occhi e facendo delle carezze alla mia pancia come per dargli il buongiorno, prima di alzarmi in piedi e- oh.

Battei le palpebre e guardai verso il basso dove le mie mani riposavano ancora nel mio stomaco, la preoccupazione subito inondò la mia mente. C'era una sorta di lieve dolore a contrarre il mio basso ventre, come se dentro di me una spugna venisse premuta in continuazione. La sensazione non era proprio dolorosa - forse solo un po' - ma era spiacevole e mi lasciò con una fastidiosa sensazione di disagio nella mia mente, che avevo già sperimentato una settimana prima. La sensazione era simile, ma cento volte meno dolorosa. Grazie a Dio. Ma comunque, non poteva essere una cosa positiva, no? O forse era normale sperimentare queste cose insolite così in là con la gravidanza?

Così in là con la gravidanza.

Inghiottii.

Mancavano circa due settimane o giù di lì, e poi sarebbe tutto... finito. Tutto sarebbe finito.

Quelli erano lo stesso tipo di pensieri che avevano attraversato la mia mente il giorno prima e scossi la testa in fretta, non sentendo la necessità di pensare ad un argomento che mi avrebbe fatto diventare ancora più triste, umore molto più adatto ad un funerale che ad un giorno piuttosto normale di un ragazzo all'ottavo mese di gravidanza.

Era un po' ridicolo, vero? Ero l'unico in quel momento a voler dare il bambino in adozione; Harry aveva subito detto che non avrebbe voluto e che avrebbe preferito tenere il bambino e crescerlo, quindi l'unico 'ostacolo' ero io. Ero l'unico a rimanere della stessa opinione, e quindi sentivo di non avere il diritto di sentirmi triste per il fatto che, tra due mesi, la mia vita sarebbe stata al cento per cento libera dal bambino. Con una semplice conversazione, ero riuscito a capovolgere l'intera situazione. Era un pensiero abbastanza spaventoso.

Ma era stupido. Dopo tutto il tempo che avevo passato a cercare di convincere Harry che dare il bambino sarebbe stato meglio per tutti, sarebbe stato stupido - per non dire egoista - andare e dirgli che avevo cambiato idea. Non che avessi comunque cambiato idea; sostenevo ancora quello che avevo detto riguardo al bambino, ad Harry e a me stesso. Sarebbe stato meglio darlo in adozione.

Oh, beh, per il bambino sarebbe stato sicuramente meglio, e così lo sarebbe stato anche per Harry e per me, fisicamente parlando, ma sapevo che sarei stato male per tantissimo tempo dopo il completamento del processo di adozione. Ed ero abbastanza sicuro che anche per Harry sarebbe stato lo stesso.

Ma dare il bambino rimaneva comunque la decisione migliore.

Sospirai e guardai verso il mio stomaco.

"Spero davvero che tu non la finisca ad odiarmi un giorno," dissi piano.

Non intercettai nessun calcio, ma la sensazione semi-dolorosa attraversò di nuovo il mio corpo ed aggrottai leggermente la fronte. Rimasi in piedi nello stesso punto per un paio di altri minuti, aspettando che accadesse qualcosa, ma no. Non si verificò più nessuna sensazione spiacevole né alcun dolore, e scossi un po' la testa, leggermente esasperato.

It Beats For Two - [Larry Stylinson - Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora