How long have you know?

11K 521 398
                                    

Da quanto tempo lo sai?

Sabato, 8 Maggio
Trentasette settimane e sei giorni

Fu con urlo, un gemito, e un brontolato 'stupido bambino' che mi alzai dal letto la mattina successiva. Avevo passato la notte in uno stato di inquietudine, e anche se avevo avuto qualche ora per dormire, era andata così: un'ora di sonno, un'ora sveglio, un'ora di sonno, un'ora sveglio, e così era andata per tutta la notte. Inutile dire che ero piuttosto di mal umore quando mi feci la doccia quella mattina. O forse 'mattina' era un termine leggermente sbagliato da usare visto che erano già passate le 12.00. Harry doveva ancora svegliarsi quando entrai in cucina per cercare qualcosa da mangiare per colazione, ma Connor, Adrian e Anne erano lì, seduti accanto al tavolo con un cestino di bagel e diversi tipi di salse sparsi intorno al tavolo.

Senza offrire un saluto come normalmente facevo, mi accasciai su una sedia e appoggiai i gomiti sul tavolo, sospirando penosamente. Rimasi così per un po', sforzando gli occhi a rimanere aperti e cercando di non piangere in pura disperazione. Dio solo sapeva quanto volessi farlo.

"Sei stanco?" chiese la voce di Connor dopo un paio di minuti passati in silenzio.

Sollevai gli occhi per guardarlo e feci del mio meglio per sorridere. Spaventare un bambino per un po' di dolori non poteva essere una scusa per dirgli che avevo passato una notte orrenda.

"Si, un po'," dissi.

"Perché?" domandò subito, allargando gli occhi innocentemente verso di me, "la schiena ti fa ancora male?"

Era abbastanza strano il modo in cui quel commento mi fece sentire a casa, e il mio sorriso diventò più grande - per quanto possibile. Probabilmente sembrava più una smorfia a quel punto. "Un po'," risposi vagamente, prima di spostare in fretta il mio sguardo verso il tavolo. Stare lì a mentire ad un bambino di tre anni non mi faceva sentire bene.

Con la coda dell'occhio vidi Anne mettere nel piatto il bagel che stava per mettere in bocca. Pregando che non stesse per farmi un sacco di domande, la guardai e le offrii un sorriso.
"Va tutto bene," dissi prima che avesse il tempo di chiedere qualcosa, "ha solo scalciato un sacco stanotte."

Il sospetto nei suoi occhi non scomparve completamente, svanì solo un po' e un sorriso gli curvò gli angoli della bocca. "Trova un po' di conforto nel fatto che mancano solo un paio di settimane," disse, "quando ero incinta di Harry, ero quasi due settimane in ritardo ed ero quasi pronta ad urlargli contro per uscire da lì."

Riuscii a forzare una risata - anzi, sembrava autentica - e mi mangiucchiai in modo assente un'unghia. "Beh, lui uscirà il 24 Maggio," dissi, "quindi non ci sarà nessun ritardo. Grazie a Dio."

Lei sorrise di nuovo e prese un boccone nel suo bagel e calò il silenzio mentre masticava e ingoiava. Il mio appetito era scomparso abbastanza improvvisamente e inaspettatamente, e il cibo che si trovava ad un metro di distanza da me sembrava più rivoltante che appetitoso. Guardandolo con disgusto decisi prontamente che saltare la colazione sarebbe stata un'idea intelligente visto che non avevo alcun desiderio di iniziare la giornata stando male di nuovo.

"Quali sono i tuoi progetti per la giornata?" chiese Anne con un'espressione curiosa, "Harry ha detto che vi dovete vedere con alcuni amici."

Stavo per rispondere quando sentii qualcuno che si avvicinava dietro di me, e un attimo dopo un paio di mani si posarono sulle mie spalle. "Vedremo Liam, Zayn e Niall, mamma," disse la voce di Harry, "andremo alle 17.30."

It Beats For Two - [Larry Stylinson - Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora