Ma perché non posso tenerlo?
Domenica, 9 Maggio
Fu quando mi svegliai la mattina successiva che ebbi modo di rendermi conto degli effetti di aver avuto un intervento chirurgico. Ero stato un po' preoccupato la sera prima, cosa che mi aveva fatto guardare il bambino per ore e ore, e l'anestesia non era completamente passata quando tornai a dormire verso l'01.00.
Ciò che mi svegliò quella mattina furono i suoni di voci soffuse che parlavano da qualche parte nelle vicinanze, e qualcosa riguardo a quello - Dio sa cosa - mi fece svegliare di soprassalto con un urlo di panico.
Era possibile che fossi diventato leggermente paranoico. Non che fosse una sorpresa; c'erano stati segni la sera prima quando un'infermiera era venuta a prendere il bambino in modo che potessi andare a dormire e avevo risposto lamentandomi e iniziando a piangere come se il mondo stesse finendo, soffocando una piccola, rotta domanda: "lo stai portando via da me, vero?"
"Lo prenderanno solo per la notte in modo che tu possa dormire, piccolo," aveva detto Harry, "sarà qui domani quando ti sveglierai, non preoccuparti."
"Ma perché non posso tenerlo? Non sono stanco," piagnucolai. Era una menzogna - mi sentivo pronto a svenire dalla stanchezza -, ma il bambino era nato solo da qualche ora e non volevo darlo già a qualcun altro.
"Si, lo sei," aveva detto Harry con un sorriso, "puoi passare più tempo con lui domani, ma adesso hai bisogno di dormire."
Vinse lui, naturalmente, con l'aiuto della dottoressa Hayes e di un'infermiera. Non appena avevano preso il bambino e furono usciti dalla stanza, avevo di nuovo ripreso a piangere ed Harry aveva sospirato. "Oh, Lou," disse, un po' esasperato, mentre metteva un braccio intorno a me e mi tirava vicino a sé, "sarà solo in fondo al corridoio, nessuno lo porterà via da te, te lo prometto."
Quando mi svegliai, però, e sentii quelle voci sommesse che suonavano quasi preoccupate, non potei fare a meno di pensare che qualcuno fosse venuto a prendere il bambino. Oh Dio, e se lo avessero portato via senza dirmi niente?
Aprii gli occhi e vidi Harry ed Anne in piedi ai piedi del letto. "Dov'è lui?" chiesi con voce rauca, stanca e tesa. Entrambi girarono immediatamente la testa, e il viso di Anne si illuminò con un sorriso.
"Come ti senti?" chiese mentre si avvicinò al mio fianco.
"Dolorante, credo," sbattei le palpebre, "no, a dire il vero no," dissi esitante.
"Prova a muoverti un po'," disse con espressione di chi la sapeva lunga.
Ero un po' confuso riguardo a cosa si stesse riferendo, ma feci come mi disse e mi spostai leggermente e- oh. Gemetti perché, okay, si, sentivo un dolore forte nella parte inferiore dello stomaco. Come avevo potuto dimenticare tutto quello la notte prima, era una mistero per me, anche se scelsi di non soffermarmi.
"Ti sentirai meglio presto," disse con consolazione, "la dottoressa ha detto che il dolore dovrebbe iniziare a diventare solo intorpidimento tra circa una settimana o giù di lì."
Intorpidimento? Aggrottai la fronte. Quello non suonava bene. Comunque, avevo problemi più urgenti a cui pensare.
"Dov'è il bambino?" chiesi, guardando Anne e poi Harry, la cui espressione si trasformò in pura estasi in un secondo.
STAI LEGGENDO
It Beats For Two - [Larry Stylinson - Italian Translation]
FanficAvere un'avventura di una notte da ubriachi fa schifo. Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo fa più schifo. Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo e si è un ragazzo è il massimo dello schifo. La...