I think I'd like to keep him.

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Penso che mi piacerebbe tenerlo.

Venerdì, 25 Febbraio
Ventisette settimane e quattro giorni

"Penso che i miei genitori siano a casa," disse Harry mentre stavano entrando nell'atrio. "Andranno in crociera per il fine settimana, perciò partiranno tra un'ora o due, credo."

"Oh, si, va bene, certo," dissi mentre cominciai a togliere le scarpe. "Sono- o, uhm, beh, dovrei tenere il cappotto?" aggiunsi, guardandolo nervosamente.

"No, andrò a dire loro che sarò nella mia stanza e che c'è un amico con me, ci lasceranno soli," disse facilmente mentre appendeva la sua giacca sull'attaccapanni e mise le scarpe in un angolo. "Aspetta nella mia camera e arriverò in un paio di minuti."

Mi rivolse un sorriso veloce prima di girarsi e dirigersi dentro casa, anche se invece di continuare lungo il corridoio che sapevo portasse nella sua camera, girò a sinistra e scomparve.

"Okay," mormorai all'ingresso vuoto prima di togliermi il cappotto, guardandomi leggermente nervoso in giro nel caso in cui qualcuno fosse apparso improvvisamente. Stavo indossando solo una felpa che non nascondeva bene la pancia e se qualcuno mi avesse visto, avrebbe capito piuttosto velocemente che qualcosa non andava. Entrai nella stanza di Harry senza aver incrociato nessuno e tirai un sospiro di sollievo una volta che chiusi la porta dietro di me. Mi avvicinai al suo letto e mi sedetti su di esso, lasciando che le mie spalle si abbassassero e sentendo un po' la tensione scivolare via.

"Ma che cazzo?" disse una voce improvvisamente da qualche parte alla mia destra ed emisi un urlo di sorpresa mentre mi alzavo in piedi e mi guardavo intorno alla ricerca di quella voce. Lo scoprii velocemente... e mi sentii come se mi avessero buttato addosso un secchio di acqua ghiacciata. Lauren. Ovviamente. Con la fortuna che avevo in quel periodo, c'era da aspettarselo.

"Io- uhm- non- è- io-" balbettai, tutto il mio corpo teso.

"Cosa cazzo ci fai qui?" chiese, stringendo gli occhi.

"Uhm. Io sto- sto aspettando Harry," dissi esitante, i miei occhi incollati sul pavimento.

"Perché?" chiese lei.

"Perché mi ha detto di aspettarlo qui mentre... parlava con i suoi genitori," mormorai, maledicendomi per quanto piccola e soffocata la mia voce suonasse. Alzai di nuovo gli occhi e la vidi ad un metro lontana da me, guardandomi con una mano sul fianco.

"Beh, ti è andata male, perché oggi deve uscire con me," disse. "Quindi ti suggerisco di tornare a casa o andare al McDonald più vicino per mantenere la tua forma."

Gettò una sguardo velenoso alla mia pancia e poi mi sorrise sprezzante. "Sembra che sia sulla buona strada per unirti al club del "Più grande perdente" comunque."

Mi morsi il labbro e provai a pensare a qualche risposta da darle, ma non ebbi il tempo di dire niente perché la porta si aprì.

"Ho portato qualc-" Harry iniziò a porgermi una ciotola che sembrava contenere patatine, ma si fermò quando vide Lauren.

"Lauren?" disse allora, bloccandosi e guardandola con confusione nello sguardo.

"Cosa ci fa qui?" chiese indicandomi.

"Siamo usciti," disse Harry mentre si avvicinava alla sua scrivania su cui appoggiò la ciotola. "Perché sei qui?"

It Beats For Two - [Larry Stylinson - Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora