Prenderemo una decisione insieme.
Giovedì, 5 Maggio
Trentasette settimane e tre giorniEra tipico che i miei ormoni, dopo essersi comportati abbastanza bene per un bel po' di tempo, mi avrebbero colpito di nuovo con piena forza quaranta minuti prima dell'incontro con l'agenzia di adozione. Quel giorno o il giorno prima non era successo niente che si avvicinava all'emotivo, quindi quando mi trovai di fronte all'armadio occupato a cercare una maglietta i sembrasse meno logora e disgustosa di quelle che solitamente indossavo, l'ondata di disperazione e tristezza mi travolse improvvisamente, con mia grande sorpresa. Lasciai cadere le braccia sui fianchi, tutta l'energia sembrò avermi abbandonato, e mi guardai allo specchio, captando il riflesso del mio corpo nudo.
E quello bastò.
Mi colpii il fatto di quanto fossi diventato incredibilmente grasso e disgustoso, e iniziai a piangere - grosse, enormi lacrime mi scorrevano lungo le guance e una smorfia triste e patetica mi contornava il viso. Senza nemmeno preoccuparmi di indossare una maglietta, afferrando invece una coperta dal letto e avvolgendomela attorno alle spalle, uscii dalla stanza, i miei passi stranamente sconsolati.
Con mia enorme gioia, frustrazione, felicità, disperazione e tristezza la porta della stanza di Harry era aperta. Lo vidi scegliere dei vestiti proprio come stavo facendo io mezzo minuto prima, e naturalmente non aveva nient'altro addosso se non una paio di boxer neri.
Stavo ancora piangendo e mi sentivo triste come sempre, così cercai di ignorare la sua semi-nudità e decisi di entrare.
Alzò lo sguardo dalle due camice che teneva in mano quando oltrepassai la soglia e, per un quarto di secondo sorrise, ma poi il sorriso fu subito sostituito da un cipiglio.
"Cos'è successo?" chiese, buttando entrambe le camicie nel pavimento e avvicinandosi a me, a quanto pareva non era interessato a come era vestito in quel momento.
"Non stai male, vero?" continuò prima che avessi il tempo di dire qualcosa, "c'è qualcosa che non va con il bambino? Stai bene? Aspetta, non sei in travaglio, vero? Dovrei chiamare-"
"No, non sono in travaglio!" lo interruppi, gridando e pestando i piedi a terra, mentre le lacrime sgorgavano dai miei occhi, "sono solo grasso e non dirmi di no cazzo, perché lo sono, e lo so!"
Rimase in silenzio per un istante, guardandomi piuttosto sconvolto dalla mia improvvisa esplosione, prima di scuotere la testa e sorridere delicatamente. "Sei pazzo, Lou."
Non era sicuramente la cosa giusta da dire.
"Oh, così io sono pazzo, vero?" sibilai, guardandolo. "Beh, vaffanculo allora, Harry, perché è colpa del tuo sperma se sono pazzo! È colpa tua, è tutta colpa tua! È colpa tua se sono grasso ed è colpa tua se sono pazzo e non voglio essere grasso e pazzo perché nessuno vuole persone grasse e pazze! E sono anche un mostro, che può o non può avere un cazzo di utero nel culo! Come diavolo sei riuscito a trovare il mio utero con il tuo cazzo io non lo so, ma è sicuramente colpa tua! Ero a quattro zampe e non potevo dire molto su ciò che stava succedendo, quindi è tutta colpa tua, Harry, e ti odio!"
Il mio respiro era irregolare per tutto il tempo che gli avevo urlato contro e tutto il mio corpo tremava di rabbia, ma non importava quanta rabbia sentissi, ero ancora abbastanza in me per ricordarmi che non potevo continuare in quel modo a meno che avessi voluto crollare in un impeto di dolore struggente.
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It Beats For Two - [Larry Stylinson - Italian Translation]
FanfictionAvere un'avventura di una notte da ubriachi fa schifo. Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo fa più schifo. Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo e si è un ragazzo è il massimo dello schifo. La...