"Posso entrare?" Si sposta per farmi passare e chiude la porta alle nostre spalle. Mi fa strada facendomi sedere sul divano, mentre lui si siede sulla poltrona. Si passa le mani sulle gambe, è nervoso quanto me. "Io volevo chiederti scusa. Perché non è giusto quello che ho fatto." Ammetto. "Tu non hai colpa di nulla. Ti sei scusato più volte con me e io non ti ho mai né risposto né richiamato. Ho fatto passare un mese prima di decidere di parlarti. Ma avevo solo bisogno di pensare." Aspetto che dica qualcosa, ma rimane in silenzio e dopo poco sorride. "Che c'è?" Gli chiedo confusa.
"Siete venuta qui per scusarvi Milady? Allora voi mi amate immensamente. " Dice ironicamente e ride, e non posso fare a meno di imitarlo ripensando alla sera in cui vedemmo questo film.
"Che dite? Sono qui perché in caso contrario mi avreste fatto passare seri problemi" Rispondo di conseguenza e entrambi ridiamo. Lui si alza e, sedendosi vicino a me, mi abbraccia. E' un abbraccio pieno di scuse e di serenità. E' uno degli abbracci che io adoro. Perché è sincero.
"Sono felice che tu sia qui. Come vanno le cose da te?"
"Non bene. Adelle è diventata una punk, Nicole ora esce con Katy e tutte le mie amiche che mi ero fatta non mi parlano più." Alzo le sopracciglia agitando le mani.
Sono tutte cose vere ma nel momento in qui le dico sembrano provenire da qualche film strampalato.
"Adelle punk? Questa è forte" Gli scappa una risata. "Cosa intendi fare? Per riportare la tua vita quella di una volta, intendo."
Resto su a pensarci per un po'. Ma nulla sembra venirmi in mente.
"Aspetterò. Però prima ho una vicenda da risolvere" Dico con tono fermo. Mi alzo dal divano in modo più brusco di quel che volevo e guardandomi un po' attorno faccio qualche passo verso la porta.
"Sembri agguerrita. Che vicenda?" Si alza anche lui. Dovrei dirgli di Scott? Ho deciso che la cosa giusta da fare sia chiamare la polizia. Il Dimeticatoio verrà pur fatto diventare un supermercato o un cinema ma io non lo dimenticherò. Ho passato gli anni più importanti della mia vita lì. "Non vuoi dirmelo?" Chiede al mio silenzio.
"Devo andare in un posto"
"Posso accompagnarti?" Sembra insistere, così alla fine cedo.
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Quando ci siamo fermati alla caserma della polizia Alec aveva una faccia terrorizzata, pensava volessi confessare qualche crimine. Invece, ho raccontato quello che ho visto al Dimenticatoio, non chiamandolo così ovviamente, e di quello che Scott stava facendo.
Ora siamo di fronte a quel vecchio cancello, pronti a irrompere. Ho voluto accompagnarli e vedere l'espressione di quel ragazzo quando sarà cacciato di qui. Mi dispiace per ciò che ha passato ma questo posto non esiste per lo scopo per il quale lui viene qui.
"Polizia, restate dove siete!" Urla uno dei poliziotti quando vede il gruppo di ragazzi. Loro impauriti tentando di scappare ma gli altri due poliziotti li fermano. "Ma guardatevi"
Sono strafatti e hanno un aspetto orribile.
"Allora eri seria, Miller" Scott ride mentre viene ammanettato da un poliziotto. "Ora però hai mandato a puttane questo posto, lo sai?"
"Era la cosa giusta da fare" Vedo Alec guardarmi per tutto il tempo, con un'aria confusa.
Gli agenti portano via i ragazzi, chiudono per bene il cancello e ci intimano di tornare a casa.
Guardo un'ultima volta questo posto.
Mi dispiace solo che Adelle non sia qui.
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Oggi non sono molto distratta, riesco a seguire ogni parola del professore. Penso che si sia accorto anche lui che sono più attenta, mi guarda e fa domande sull'argomento. Fortunatamente so perfettamente di cosa stiamo parlando, e il prof sorride contento. Bussano alla porta, distraendo il ragazzo interrogato. Adelle entra in aula e chiede di poter parlare con me. Questo mi meraviglia, non pensavo volesse avere una vera conversazione con me.
"Miller, conosci questa ragazza?"
"Si, è una mia amica." Rispondo annuendo. "Ma non esco dall'aula. Vorrei continuare a prendere appunti." Non ho voglia di parlare con lei. La giornata sta proseguendo bene, non voglio rovinarla.
"E' importante" Ribatte lei. Sposto lo sguardo sul banco, facendole capire che non voglio parlare con lei. Alza le sopracciglia e volta le spalle al professore, uscendo infastidita. Lei mi ha ignorato per tutto questo tempo e io sono stata zitta. Ora sono io a ignorare lei, deve capire cosa ho passato. E non lo sto facendo solo per questo: io non sto ai comodi di nessuno.
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"Perché non sei uscita?" Adelle non lascia neanche il tempo di farmi entrare in stanza.
"Perché dovevo seguire la lezione"
"Volevo chiederti scusa"
"Puoi farlo adesso"
"Sai una cosa? No." Si alza dal letto e prende la sua borsa. "Te la prendi con me perché sono cambiata... ma guardati allo specchio e dimmi che non sei cambiata anche tu" Sbatte la porta alle sue spalle lasciandomi nuovamente da sola.
Ha ragione, sono cambiata. Sono più scontrosa, più menefreghista. E' solo che è tutto troppo un casino.
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Ice love [COMPLETA]
FanfictionCOMPLETA. Hannah Miller, 19 anni, Londra. Abbastanza grande da capire cosa è giusto per lei e cosa non lo è. Eppure si ritrova a fare sempre la stessa scelta, che non sembra farle bene. E' forte, ma per quanto tempo lo sarà ancora? "Amare vuol dire...