23

42 5 0
                                    

La musica è talmente alta che penso mi stiano sanguinando i timpani. Ho indossato un vestito di seta verde, ho arricciato i capelli e mi sono profumata per bene. Voglio fare bella figura, magari mi distraggo da quel che sta accadendo.

Ero dubbiosa sul venire alla festa, ma alla fine non ce la facevo a restare in camera. E adesso mi ritrovo qui con Skrillex che rimbomba per la casa. Questa è una villa, in realtà. Non so chi sia questo David, e non voglio saperlo. Solo uno squilibrato inviterebbe tutta la scuola in una lussuosissima villa. E stento a credere che ci vadano tutti. Girovago fra la gente che balla, entrando in cucina prendo una delle birre sul bancone. Devo distrarmi. Devo fare qualcosa. Ma se ancora penso lucidamente non lo farò mai. So che quando sono ubriaca non va mai bene e finisco a letto con qualcuno, ma fanculo. La mia vita è stata una fottuta fan fiction finita male. Faccio il primo sorso di birra ma la sputo così come l'ho messa in bocca.

"Perché è analcolica?" Chiedo a un tizio in cucina indicando la birra.

"Per le ragazzine di prima come te" Risponde con un ghigno.

"Dammi la vera birra." Gli dico avvicinandomi. "Tutti qui siamo maggiorenni." Continuo. Lui allunga il braccio lungo uno scaffale e lo ritrae con una bottiglia di birra in mano. Me la porge infastidito. Sorrido e mi allontano.

Finisco la birra velocemente in una manciata di sorsi e vado a ballare. Sento che fa effetto lentamente. Ne sono contenta. Mentre mi muovo tra la gente ne approfitto per bere anche le loro birre. O qualunque cosa ci sia nei loro bicchieri. Ai ragazzi non dà fastidio, anzi, pensano che ci stai provando. Anche quando non è così.

Questa non è la musica a cui sono abituata di sentire in discoteca. Questa è elettronica. Io non la so ballare. Ma mi muovo ugualmente tra i corpi sudati. Un ragazzo, alto, robusto e attraente mi si avvicina. Posa le mani sui miei fianchi e mi squadra il seno che si intravede attraverso la scollatura del vestito. Vorrei allontanarlo, ma il mio corpo vuole solo muoversi. Mi giro dandogli le spalle e scompaio tra la gente. Voglio divertirmi. Ballo a ritmo di musica, muovo i fianchi, urlo. D'un tratto non riesco più a ricordare cos'è che tanto mi turbava. Sussulto quando due mani afferrano i miei glutei, è il ragazzo di prima. Salto su e giù con la musica nella testa e la cosa mi diverte. Prendo le sue mani e le accompagno lungo il mio corpo. Mi giro per stare faccia a faccia. La sua lingua segna cerchi sul mio collo. D'un tratto mi alza e io attorciglio le mie gambe attorno alla sua vita. Si morde il labbro mentre saliamo le scale.

La musica è ancora forte quando entriamo in una stanza. Evidentemente deve aver messo le casse anche al piano di sopra. Questa stanza è arredata come la arrederebbe un adolescente. Poster, vestiti ovunque, libri sparsi. Il ragazzo mi bacia sul collo dandomi anche piccoli morsi che mi mandano in escandescenza. Ribalto la situazione e mi metto a cavalcioni su di lui.

Ma quanti anni ha questo qui? Avrà di sicuro diversi anni più di me. Me ne frega qualcosa in questo momento? No.

-

Mi sistemo il vestito e, guardandomi allo specchio sopra il comodino, mi aggiusto anche i capelli. Il trucco è quasi tutto sciolto. Do un'ultima occhiata al ragazzo sul letto, mi sta fissando con un sorrisetto.

"Io sono David, comunque." Sorride.

"Io sono Hannah. Hai organizzato tu la festa?" Chiedo osservandolo, la mia voce trema leggermente.

"Si, mi piacciono le feste." Fa un sorrisetto malizioso. "E non mi è dispiaciuto invitare anche quelli del primo anno questa volta" Mi fa l'occhiolino alzandosi dal letto.

"Che ne sai che sono del primo anno?"

"Ti ho vista parlare con Jo in cucina" Spiega alzando le sopracciglia e ricordo il ragazzo che non voleva darmi la birra. "Comunque spero di rivederti, Hannah" Mi accarezza la guancia e esce dalla stanza. Dopo poco anche io, ma di lui già nessuna traccia.

-

Sono le due del mattino, mi sa che ho esagerato di brutto questa volta. Dopo essere stata con il proprietario della casa, mi sono intrattenuta nel salone.

Ho giocato a poker, solo che invece di perdere soldi, perdi i vestiti. Io, che ho solo il vestitino, me lo sono dovuta levare. Ma sono rimasta in intimo. Per altri è andata peggio, o meglio, dipende da punti di vista. Comunque sia si è fatto tardi.

Io ho rischiato la multa per aver guidato ubriaca, ma per fortuna i poliziotti erano impegnati con altri ragazzi. Così sono corsa via. Ora sono qui, nella mia stramaledetta stanza, a morire di fame. Ci sono solo cracker ma non li voglio. Voglio qualcosa di dolce, come il cioccolato. O il gelato. Ma comunque ho finito entrambe le cose ieri. Mi rimane acqua. Solo tanta acqua. Mi stendo sul letto e aspetto di addormentarmi. Sono stanca di tutto. Vorrei davvero che finisse ogni cosa.

Ice love [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora