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"Come è andato il fine settimana?" Adelle spegne il computer e viene a stendersi affianco a me.

"Un totale casino e in più ho baciato Alec"

"Merda" Esclama per niente sorpresa.

"Già. E' tutto un casino."

Davvero, io non so cosa fare.

Ho troppa paura per innamorarmi sul serio, è come se fossi in una bolla che mi tiene lontana da questo sentimento.

Ho provato a fidarmi troppe volte ed è sempre andato tutto a puttane.

"Ho visto come lo guardi" Rompe il silenzio. "E' lo stesso sguardo che avevi con Sebastian, forse anche più intenso" Ammette. Provocandomi un nodo al petto. "Non ti attrae solo fisicamente, vero?"

Scuoto la testa mordendomi il labbro inferiore all'interno.

"Credo che dovresti provarci, con calma"

"Forse hai ragione" Le sorrido e poi vado a fare una bella doccia rinfrescante.

-

"Hannah Miller, sono qui per parlare con la dottoressa Turner." Spiego alla segretaria.

Questo posto è troppo familiare.

"Entri" Dice indicandomi la porta, come se non conoscessi il suo studio.

"Hannah, se sei qui per insultarmi ancora puoi perfettamente tornare a casa." Dice la dottoressa alzandosi dalla sedia e chiudendo la porta alle mie spalle.

"Volevo chiederle scusa per quello che le ho detto." Ammetto.

Credo che lei sia una brava psicologa anche se con me abbia fallito. Sono stata uno dei suoi casi più complicati e contorti, e di certo non le ho reso facile il compito. Ma avrebbe potuto impegnarsi di più.

"Bene, ma non credo che tu sia qui per ricominciare le sedute. Giusto?" Domanda tornando alla sua poltrona.

"No, infatti. Vorrei fare tirocinio, con lei" Spiego.

"Guarda che sei vuoi diventare psicologa devi andare in centri specializzati dove vi fanno affrontare delle simulazioni."

"Non imparerò mai lì, lei lo sa. Ho bisogno che mi tenga qui con lei e che mi insegni" Provo ad insistere. Le simulazioni serviranno solo in parte ma non capirò mai nulla se non affronterò i problemi dal vivo. "Io non credo davvero alle cose che le ho detto. Penso che sia brava"

Annuisce pensandoci su. "Potrai assistere alle sedute solo se frequenterai quei corsi." E' un patto?

"Va bene, quando cominciamo?"

"Devo fare alcune telefonate, ma domani potresti già cominciare" Mostra un debole sorriso e la ringrazio prima di uscire.

-

Tornando al campus Adelle mi ha chiamata e mi ha detto di raggiungerla nella stanza di Nicole. Non so cosa abbia in mente, non ci parliamo da mesi.

"Ciao Hannah" Nicole mi guarda speranzosa. Non so come comportarmi, riesco solo a pensare a ciò che h fatto.

"Capisco che tu non voglia parlarmi." Dice. "Scusami per quello che ho fatto. Ho sbagliato, lo so. Credevo che con una leggera spinta avresti fatto le sedute regolarmente come le facevi una volta. Ma solo dopo mi sono resa conto di averti dato, non una leggera spinta, ma un vero e proprio calcio. Ti ho fatto cadere e non sono riuscita a fatti rialzare. Ti ripeto che il mio è stato un gesto a fin di bene. Tu non l'avresti fatto al posto mio? Non avresti provato a darmi una mano? Forse io l'ho fatto nel modo sbagliato ma credevo di farti del bene." Mi guarda attentamente mentre riprende fiato. "Non averti parlato e salutato per tutto questo tempo mi ha fatto male. Siete importanti per me, mi avete sempre aiutato. Soprattutto tu, Hannah. Hai sempre cercato di darmi il meglio perché si, sono una persona debole. Mi spezzo come un ramo secco quando lo calpesti. E guardaci ora. Non hai detto una parola da quando hai messo piede in camera. Avevamo una così bella amicizia, e adesso è tutto rovinato. Per un misero errore. Hannah ti chiedo una tregua, perché non può finire così." Inizia a piangere e asciuga le lacrime che scorrono veloci sulle sue guance. "E' così difficile per te? Perdonarmi?"

"No. Per me non è difficile perdonarti, anzi, credo di averlo fatto già da un po'." Ammetto. "La parte difficile per me ora è fidarmi. Mi stanno succedendo un sacco di cose, una dopo l'altra."

Sono stanca. Ogni parte del mio corpo vorrebbe spegnersi per chissà quanto tempo. "Ma è inutile continuare così" Le rivolgo un leggero sorriso e lei ricambia.

Il nostro rapporto non sarà come quello di prima ma almeno ci proveremo.

Tutte le serate passate a casa a mangiare pop corn e a guardare film. Gli scherzi telefonici ai ragazzi che ci piacevano. Le mattinate passate per strada, sotto al sole. E il Dimenticatoio.

Perché non è facile come alle elementari? Si litigava per aver rubato una gomma da cancellare e dopo qualche ora si faceva pace con una frase di tregua scritta su un foglio strappato di un quaderno.

Ma perché è così difficile?

Ice love [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora